UN PROGETTO DI
21 Dicembre 2025
13:02

Una piccola isola nei Caraibi è diventata il “nido d’amore” per un’iguana a un passo dall’estinzione

Una piccola isola caraibica è diventata il rifugio di un'iguana rarissima, ma grazie a un ambizioso progetto di conservazione, la specie ora è tornata a riprodursi e a crescere.

Immagine
L’iguana delle Piccole Antille (Iguana delicatissima) è una delle specie a maggior rischio estinzione del pianeta. Foto di Andrew Snyder/Re:wild

C'è una piccola isola disabitata dei Caraibi che, negli ultimi anni, è diventata qualcosa di molto simile a un rifugio per cuori solitari. Non per single in cerca d'amore, ma per uno dei rettili più rari e minacciati del pianeta: l'iguana delle Piccole Antille (Iguana delicatissima), una specie "In pericolo critico" secondo la Lista Rossa della IUCN.

Questa specie, endemica delle isole caraibiche orientali, stava scomparendo rapidamente. E sull'isola di Anguilla, un territorio britannico d'oltremare dove viveva una delle ultime popolazioni, la situazione era ormai diventata critica a causa dell'arrivo di alcune specie aliene invasive. Ma oggi, tuttavia, qualcosa sta cambiando.

Quando gli "alieni invasori" cambiano le regole del gioco

Immagine
L’arrivo ad Anguilla di specie aliene, come l’iguana verde (Iguana iguana), minacciava seriamente il futuro delle ultime iguane delle Piccole Antille

Il problema delle specie invasive ad Anguilla non era solo legato alla competizione per il cibo o per lo spazio. Altre specie di iguane introdotte dagli esseri umani, come l'iguana verde (Iguana iguana) e quella nera (Ctenosaura similis), hanno iniziato a occupare lo stesso habitat, a diffondere malattie e soprattutto a incrociarsi con quella autoctona. Qui entra in gioco un concetto ancora poco noto, ma fondamentale per la conservazione della biodiversità: l'ibridazione.

Quando due specie diverse si accoppiano e si riproducono tra loro, i loro geni si mescolano e, nel lungo periodo, questo può portare alla graduale sparizione di una specie, che viene così progressivamente sostituita dagli ibridi. Gli animali continuano a esistere, ma la specie, così come la conosciamo, scompare per sempre, perdendo tutte quelle caratteristiche morfologiche e genetiche che la rendevano tale.

Un trasloco per salvare un'intera specie

Immagine
Una delle iguane catturate a Dominica e trasferite sull’isola Prickly Pear East. Foto di Farah Mukhida/Anguilla National Trust

Per evitare questo triste destino, i conservazionisti hanno deciso di separare le iguane autoctone da quelle invasive. Così, 23 individui sono stati trasferiti su Prickly Pear East, una di due piccolissime isole disabitate – le Prickly Pear Cayslibera da specie aliene. Tuttavia, appena 23 iguane sono pochissime e una popolazione così ridotta rischia di andare incontro alla consanguineità, cioè l'accoppiamento tra individui imparentati, che può indebolire la salute della specie nel tempo.

Immagine
L’isola disabitata di Prickly Pear East. Foto di Olivier Raynaud/Fauna & Flora

È a questo punto che entra in scena una vera e propria operazione di "matchmaking" conservazionistico. Gli esperti dell'Anguilla National Trust, insieme all’organizzazione internazionale Fauna & Flora, hanno chiesto supporto ai colleghi della Forestry, Wildlife & Parks Division, sull'isola di Dominica, dove sopravvive un'altra popolazione della stessa specie. E così, nel 2021, dieci iguane adulte e in buona salute sono state trasferite sull'isola per era aumentare la diversità genetica e dare alla popolazione una vera possibilità di futuro.

Un'isola che rinasce insieme alle iguane

Immagine
Oggi, grazie al lavoro dei conservazionisti, sull’isolotto ci sono oltre 300 iguane tra adulti e giovani. Foto di Olivier Raynaud/Fauna & Flora

A distanza di pochi anni, i risultati hanno superato ogni aspettativa. Secondo i dati diffusi dall'organizzazione Re:wild, oggi sull'isola vivono oltre 300 iguane tra adulti e giovani, un aumento di oltre il 1.200 per cento in meno di cinque anni. E così Prickly Pear East, da piccola isola disabitata e senza iguane, è diventata uno dei pochissimi siti chiave dove l'iguana delle Piccole Antille non solo sopravvive, ma riesce anche a prosperare in sicurezza.

Un esempio concreto di come la conservazione non significhi solo "proteggere", ma anche intervenire attivamente con decisioni complesse, basate naturalmente sempre sulla scienza, quando una specie rischia seriamente di scomparire. In questo piccolo angolo dei Caraibi, l'amore – inteso come accoppiamento, diversità genetica e nuove nascite – è diventato uno strumento di salvezza. E dimostra che, con il giusto impegno e la giusta pianificazione, anche una storia di estinzione che sembrava già scritta può prendere una direzione diversa.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views