
Nella Guyana Francese, tra la foresta pluviale sudamericana, un gruppo di ricercatori si è imbattuto in un minuscolo insetto che ama mangiare il legno morto e che nessuno aveva mai visto prima. Un insetto lungo pochi millimetri, nascosto a otto metri d'altezza dentro a un tronco così duro da rendere quasi impossibile recuperarlo. Eppure, proprio da quel frammento di legno, è emersa una nuova specie di termite.
Il suo nome? Cryptotermes mobydicki. Proprio come la famosa balena bianca del romanzo di Herman Melville. E non è solo vezzo poetico, dietro questa dedica così particolare, descritta e pubblicata sulla rivista Zookeys, c'è un motivo molto preciso: i soldati hanno una testa enorme e simile a quella di un capodoglio, usata per "tappare" i fori d'ingresso al termitaio e difendere la colonia.
Una termite con la testa da capodoglio

Le termiti del genere Cryptotermes vivono e si alimentano interamente all'interno del legno morto, senza bisogno di terra o di scendere al suolo. Tra le oltre 70 specie descritte nel mondo, però, nessuna assomiglia a C. mobydicki. Il soldato – la casta difensiva della colonia – ha una testa insolitamente allungata, stretta e proiettata in avanti, con una sorta di processo frontale che oscura completamente la vista delle mandibole quando osservato dall'alto.
Nel paper gli autori lo hanno definito "unico nel suo genere", tanto da aver fatto inizialmente credere agli studiosi di trovarsi di fronte a un insetto appartenente a un altro genere. E l'associazione con la balena di Melville? Basta guardarla di lato. Lateralmente, il profilo del capo ricorda molto la testa massiccia e allungata di un capodoglio, il grande cetaceo che ha ispirato Moby Dick. Anche la posizione degli occhi, se paragonata a quella delle antenne della termite, ha convinto gli autori a scegliere questo nome.
È un dettaglio minuscolo, ma molto evocativo, che racconta bene la meraviglia di scoprire forme di vita uniche e sconosciute e trovare un nuovo nome che rimanga per sempre.
Una nuova specie difficile da stanare

La colonia di C. mobydicki è stata trovata all'interno di un albero morto ancora in piedi, di circa venti centimetri di diametro. Il legno era però talmente duro che i ricercatori sono riusciti a recuperare solo un soldato e pochi "falsi lavoratori", ovvero le fasi giovanili che svolgono i compiti quotidiani della colonia, qualcosa di simile alla casta di operaie di formiche e api. "Senza l'attrezzo giusto, questa termite sarebbe rimasta per sempre nascosta nel legno", hanno spiegato gli autori nel loro studio.
Questo dettaglio racconta molto bene quanto la biodiversità tropicale sia ancora in gran parte inesplorata. Specie nuove per la scienza vivono a pochi metri da terra, invisibili fino a quando un tronco non viene aperto esattamente nel punto giusto. C'è però un altro dettaglio che sicuramente non può passare inosservato: perché queste termiti soldato hanno un testa così grande? Per chiudere le porte.
Un soldato nato per chiudere le porte con la testa

In molte specie di termiti che vivono nel legno morto, i soldati hanno una funzione molto semplice: difendere l'ingresso del termitaio, letteralmente bloccando il foro del legno con la testa. Si tratta di una strategia chiamata fragmosi: invece di attaccare, il soldato funge da tappo vivente. È presente in diverse specie, tra cui numerose formiche e altri insetti, ragni botola e persino in un paio di rane. Questi animali possiedono teste, addomi e altre parti del corpo che servono a "tappare" buchi e a chiudere porte di nidi e tane.
In C. mobydicki, questa funzione sembra portata all'estremo e la testa è così lungo e stretta da suggerire un adattamento particolarmente specializzato a questa forma di difesa. Una morfologia portata così all'estremo, spiegano gli autori, è un esempio di come nelle termiti l'evoluzione possa produrre forme davvero uniche e profondamente modificate, spesso senza equivalenti o simili in altri gruppi di insetti sociali.