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Un video mostra per la prima volta il punto di vista delle remore, i pesci che si attaccano come ventose ad altri animali

Un video inedito mostra le remore attaccate alle megattere durante la migrazione dei cetacei. Le immagini, registrate da alcuni biologi australiani, ci regalano per la prima volta un sorprendente "POV sottomarino" di uno dei pesci "scrocconi" più famosi del pianeta.

9 Novembre 2025
11:10
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Alcune telecamere attaccate alle megattere hanno ripreso per la prima il punto di vista delle remore, i pesci che si attaccano a balene, squali e altri animali marini. Immagine di Olaf Meynecke via Griffith University

Probabilmente non vi siete mai chiesti cosa si provi a essere una remora, uno di quei pesci che si attaccano come ventose ad animali marini più grandi come squali e balene per "scroccare" un passaggio. Ma oggi, grazie a un filmato inedito registrato da alcuni biologi marini in Australia, possiamo finalmente scoprire per la prima volta cosa vede – e come vive – uno dei pesci "scrocconi" più famosi del pianeta.

Il filmato è merito dei ricercatori della Griffith University, che hanno fissato delle speciali telecamere a ventosa sul corpo di alcune megattere lungo la costa orientale australiana. L’obiettivo era in realtà studiare da vicino i comportamenti e le interazioni dei cetacei durante le loro lunghe migrazioni. Ma il risultato ci ha regalato un sorprendente "POV sottomarino", un punto di vista in soggettiva – come quelli che oggi spopolano sui social – che mostra la vita segreta delle remore.

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Il biologo marino Olaf Meynecke mentre utilizza un lungo bastone per attaccare una telecamera sul dorso di una megattera. Foto di Griffith University

Nel video, accanto alla telecamera, si muove un piccolo gruppo di remore dei cetacei (Remora australis), famose per aver sviluppato un'incredibile adattamento evolutivo: sulla testa, sono dotate di un disco adesivo usato per attaccarsi come una ventosa alle superfici piatte, come il corpo di balene squali, tartarughe e altri grossi animali marini (spesso si attaccano anche alle navi). In questo modo, scroccano un passaggio e viaggiano "a costo zero", risparmiando energie, sfruttando le dimensioni dell'ospite per proteggersi dai predatori e trovando anche qualcosa da mangiare.

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Le remore hanno un disco adesivo sulla testa usato per attaccarsi a balene, squali e altri animali marini, ma anche navi

Le remore, infatti, si nutrono dei parassiti che di solito infestano la pelle degli animali a cui si attaccano, come pidocchi di mare e altri piccoli crostacei, ma anche delle scaglie di pelle morta che si staccano durante la muta, che catturano staccandosi ogni volta che è necessario. È un rapporto simbiotico che in biologia si definisce mutualistico, cioè vantaggioso per entrambe le parti: le remore ottengono un passaggio, protezione e nutrimento, mentre le balene o gli altri animali ricevono una sorta di "servizio di pulizia" naturale.

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Il momento immediatamente precedente al salto della megattera fuori dall’acqua. Le remore si staccano e si riattaccano appena il cetaceo ricade in acqua. Immagine di Olaf Meynecke via Griffith University

"Le remore non sono parassiti e non arrecano danno alle balene – ha infatti spiegato in un comunicato il biologo marino Olaf Meynecke, co-direttore del Whales and Climate Research Program -. Anzi, in molti casi contribuiscono a rimuovere crostacei e altri organismi che cercano di insediarsi sulla pelle". Alcune immagini mostrano anche fino a 50 remore attaccate su un'unica balena, ma nonostante il possibile beneficio, le megattere non sembrano sempre troppo felici di questa convivenza.

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Gli scienziati sospettano che il ciclo virale delle remore sia sincronizzato con la migrazione delle megattere

"Le abbiamo osservate mentre si muovevano nervosamente, scrutavano le remore o compivano più salti fuori dall’acqua di seguito, come per cercare di scrollarsele di dosso", ha aggiunto Meynecke. Ora, grazie a questi video (si vede anche il momento in cui si staccano prima del salto), i ricercatori voglio approfondire meglio questa relazione e capire se e come le remore accompagnino le balene per tutta la durata delle loro migrazioni, che possono coprire migliaia di chilometri tra le acque calde australiane e quelle gelide che bagnano l'Antartide.

Al momento non è ancora chiaro se i pesci restino attaccati allo stesso animale per tutto il viaggio o se cambino individuo lungo la rotta, ma ci sono anche molti altri misteri da svelare, tra cui il ciclo vitale stesso delle remore e gli studiosi sospettano che sia strettamente legato ai movimenti stagionali delle megattere. La deposizione delle uova avviene nella Corrente dell'Australia Orientale ed è possibile che il periodo della riproduzione sia sincronizzato con la migrazione delle balene per permettere alle larve di trovare subito un ospite a cui aggrapparsi.

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