
Probabilmente non vi siete mai chiesti cosa si provi a essere una remora, uno di quei pesci che si attaccano come ventose ad animali marini più grandi come squali e balene per "scroccare" un passaggio. Ma oggi, grazie a un filmato inedito registrato da alcuni biologi marini in Australia, possiamo finalmente scoprire per la prima volta cosa vede – e come vive – uno dei pesci "scrocconi" più famosi del pianeta.
Il filmato è merito dei ricercatori della Griffith University, che hanno fissato delle speciali telecamere a ventosa sul corpo di alcune megattere lungo la costa orientale australiana. L’obiettivo era in realtà studiare da vicino i comportamenti e le interazioni dei cetacei durante le loro lunghe migrazioni. Ma il risultato ci ha regalato un sorprendente "POV sottomarino", un punto di vista in soggettiva – come quelli che oggi spopolano sui social – che mostra la vita segreta delle remore.

Nel video, accanto alla telecamera, si muove un piccolo gruppo di remore dei cetacei (Remora australis), famose per aver sviluppato un'incredibile adattamento evolutivo: sulla testa, sono dotate di un disco adesivo usato per attaccarsi come una ventosa alle superfici piatte, come il corpo di balene squali, tartarughe e altri grossi animali marini (spesso si attaccano anche alle navi). In questo modo, scroccano un passaggio e viaggiano "a costo zero", risparmiando energie, sfruttando le dimensioni dell'ospite per proteggersi dai predatori e trovando anche qualcosa da mangiare.

Le remore, infatti, si nutrono dei parassiti che di solito infestano la pelle degli animali a cui si attaccano, come pidocchi di mare e altri piccoli crostacei, ma anche delle scaglie di pelle morta che si staccano durante la muta, che catturano staccandosi ogni volta che è necessario. È un rapporto simbiotico che in biologia si definisce mutualistico, cioè vantaggioso per entrambe le parti: le remore ottengono un passaggio, protezione e nutrimento, mentre le balene o gli altri animali ricevono una sorta di "servizio di pulizia" naturale.

"Le remore non sono parassiti e non arrecano danno alle balene – ha infatti spiegato in un comunicato il biologo marino Olaf Meynecke, co-direttore del Whales and Climate Research Program -. Anzi, in molti casi contribuiscono a rimuovere crostacei e altri organismi che cercano di insediarsi sulla pelle". Alcune immagini mostrano anche fino a 50 remore attaccate su un'unica balena, ma nonostante il possibile beneficio, le megattere non sembrano sempre troppo felici di questa convivenza.

"Le abbiamo osservate mentre si muovevano nervosamente, scrutavano le remore o compivano più salti fuori dall’acqua di seguito, come per cercare di scrollarsele di dosso", ha aggiunto Meynecke. Ora, grazie a questi video (si vede anche il momento in cui si staccano prima del salto), i ricercatori voglio approfondire meglio questa relazione e capire se e come le remore accompagnino le balene per tutta la durata delle loro migrazioni, che possono coprire migliaia di chilometri tra le acque calde australiane e quelle gelide che bagnano l'Antartide.
Al momento non è ancora chiaro se i pesci restino attaccati allo stesso animale per tutto il viaggio o se cambino individuo lungo la rotta, ma ci sono anche molti altri misteri da svelare, tra cui il ciclo vitale stesso delle remore e gli studiosi sospettano che sia strettamente legato ai movimenti stagionali delle megattere. La deposizione delle uova avviene nella Corrente dell'Australia Orientale ed è possibile che il periodo della riproduzione sia sincronizzato con la migrazione delle balene per permettere alle larve di trovare subito un ospite a cui aggrapparsi.