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A Erice, in provincia di Trapani, un uomo è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza cittadine mentre prende ripetutamente a calci e pugni il suo cane. Le immagini sono di estrema violenza e mostrano tutta la rabbia con cui l'uomo si sfoga con il simil Pitbull che trascina al guinzaglio.
Uomo colpisce a calci e pugni il cane
La scena dell'uomo che colpisce ripetutamente il suo cane è stato ripreso dalle telecamere installate fuori dall'abitazione da un privato cittadino, ed è subito stata segnalata alla Sezione dell’OIPA di Trapani, che tramite il delegato Baldo Ferlito si è attivata per cercare di mettere in salvo il povero cane.
Nel video si vede un uomo che tiene al guinzaglio il cane, una femmina adulta e, di punto in bianco e senza apparente motivo, si scaglia contro di lei con una violenza impensabile, colpendola ripetutamente all’addome e sulla testa con calci e pugni. Insieme a lui altre due persone, un uomo e una donna, conducevano al guinzaglio altri due cani simil Pitbull, un adulto e un cucciolo di pochi mesi.
Allertati dell’accaduto, la Polizia di Stato e i Servizi Veterinari dell’ASL di Trapani sono intervenuti e hanno identificato l’uomo, e posto sotto sequestro il povero cane vittima di un maltrattamento crudele e inspiegabile. La cagna adesso è stata trasferito nell’Ambulatorio Veterinario Comunale di Erice dove sta ricevendo le cure necessarie a seguito del pestaggio.
L'Oipa: "Ora pena esemplare al maltrattatore"
Sulla vicenda è intervenuta l'Oipa, tra le maggiori organizzazioni di tutela animale in Italia, con una denuncia per il reato di maltrattamento di animali. "Ci attiveremo affinché il cane venga definitivamente sottratto al relativo proprietario, e che per quest'ultimo venga comminata una pena esemplare. Solo in questo modo si può pensare di fermare atti del genere", ha dichiarato l'avvocata Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio Legale dell'organizzazione.
Il reato di maltrattamento di animali è punito dall'articolo 544 ter Codice Penale e punisce chi si macchi di questo crimine con la multa da 5.000 a 30.000 euro, o con la reclusione da tre a diciotto mesi. La reclusione nei casi di maltrattamento però non viene mai applicata.