
Quanto mangia ogni giorno un globicefalo? E, soprattutto, il mare riesce a sostenere davvero l'appetito di questi cetacei abituati a inseguire calamari nelle profondità dell'oceano? Sono domande a cui probabilmente non avete mai pensato, ma dalle risposte dipende la salute di interi ecosistemi e delle popolazioni di diverse specie animali marine.
A chiarirle è uno studio pubblicato recentemente sul Journal of Experimental Biology da un team internazionale di ricercatori che ha analizzato per la prima volta in modo dettagliato le abitudini alimentari dei globicefali di Gray (Globicephala macrorhynchus) che vivono alle Hawaii.
Ed è qui che emerge il numero da capogiro: ogni globicefalo può mangiare tra gli 82 e i 202 calamari al giorno, significa fino a un massimo di 73.730 in un anno.
Perché è importante sapere quanti calamari mangia un globicefalo

Capire quanta energia serve a un animale per vivere, muoversi e riprodursi è uno dei tasselli fondamentali per valutarne lo stato di salute di una specie. Se il cibo scarseggia, la popolazione entra immediatamente in difficoltà, e vale sia per i lupi che vino tra boschi tanto quanto per i cetacei che nuotano in mare aperto. Nel caso dei globicefali – talvolta chiamati anche "balene pilota" -, tutto ruota attorno a un unico punto: i calamari sono la loro principale fonte di cibo.
Per catturarli, questi cetacei si spingono fino a profondità quasi impossibili di 1.700 metri, in immersioni brevi e rapidissime che richiedono un grande dispendio energetico. "Questi animali sono stati studiati in molte parti del mondo, ma delle popolazioni hawaiane sappiamo sorprendentemente poco", ha spiegato in un comunicato William Gough dell'Università delle Hawaii, coordinatore dello studio.
Come si studia un predatore che mangia nel buio degli abissi

Per capire quanto mangiano, i ricercatori hanno seguito otto globicefali nelle acque al largo di Hawaii. E non è stato affatto semplice. I globicefali sono relativamente piccoli per essere dei cetacei – una decina di metri, con un corpo compatto e scuro – e soprattutto veloci. "Dobbiamo cogliere il momento giusto", ha raccontato Gough. Il team ha quindi applicato sugli animali dei tag con ventosa, dotati di sensori di movimento, una telecamera con luce, GPS e idrofoni per registrare l'ecolocalizzazione, il sistema a ultrasuoni che usano per orientarsi nel buio.
Accanto a tutto questo, si è aggiunto anche un drone a 25 metri di altezza che riprendeva ogni animale, così da stimarne con precisione le dimensioni. C'era poi un'altra difficoltà: il recupero dei tag per scaricare tutti i dati. Non era affatto scontato riuscirci, perché una colta che i dispostivi si staccano da soli, possono galleggiare anche fino a 80 chilometri di distanza, spinti da vento e correnti. Fortunatamente, gli scienziati sono però riusciti a recuperarli.
Cosa succede in un giorno nella vita di un globicefalo

Dai dati raccolti, i ricercatori hanno così ricostruito una giornata tipo tipo di un globicefalo. Ogni individuo effettua in media 39 immersioni profonde al giorno, arrivando fino a 864 metri. Misurando inoltre i battiti della coda – un parametro utilizzato per stimare l'energia spesa – hanno calcolato che l'animale consuma circa 74 kJ al minuto durante l'immersione e 44 kJ al minuto quando risale o resta in superficie. Da qui l'altra domanda cruciale: quanta energia fornisce un calamaro? Circa 560 kJ per individuo.
Incrociando poi tutti questi dati, gli scienziati hanno poi stimato che ogni globicefalo cattura circa quattro calamari per immersione, raggiungendo l'equivalente di 82-202 calamari al giorno. Su un intero anno, fanno fino a 73.730 calamari per ciascun individuo. A questo punto resta solo un altra domanda: tutti questi calamari – se moltiplichiamo i numeri per un'intera popolazione -, l'oceano può davvero permetterseli?
Il mare può sostenere tutto questo?

Secondo le stime più recenti, nelle acque hawaiane vivono fino a 8.000 globicefali. Messi insieme, consumano quindi circa 88.000 tonnellate di calamari all'anno. Potrebbe sembrare un'enormità, ma per la popolazione locale di cefalopodi è letteralmente una goccia nel mare. I calamari hanno infatti cicli di vita molto brevi, crescono rapidamente e spesso formano popolazioni molto abbondanti. Per questo riescono a sostenere tassi di predazione così intensi.
"I nostri dati mostrano che i globicefali hawaiani godono di buona salute e hanno accesso a una fonte di cibo abbondante e stabile", ha concluso Gough, ottimista sul futuro della specie in queste acque. Dietro questi numeri e questo domande apparentemente insensate, si nasconde quindi la fotografia di un intero ecosistema che, almeno per ora, continua a funzionare. Tuttavia, basta un cambiamento nel clima, nella pesca o nella distribuzione delle prede per romperlo.
E allora, quei 202 calamari al giorno diventerebbero un obiettivo sempre più difficile da raggiungere. Ed ecco perché è importante sapere quanti calamari al giorno mangia un gobicefalo.