UN PROGETTO DI
9 Agosto 2025
8:52

Un animale che probabilmente non hai mai visto ha un segreto per sopravvivere al veleno dei serpenti

Uno studio ha reso noto che gli scinchi australiani, tra cui vi è quello dalla lingua blu, hanno evoluto piccole modifiche in un recettore muscolare che gli consente di sopravvivere al morso dei serpenti come il taipan, noto come il rettile il cui veleno è il più tossico al mondo.

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C'è un animale che riesce a sopravvivere al morso velenoso dei serpenti disattivando i muscoli. Si tratta di una specie particolarissima di cui fa parte anche lo scinco dalla lingua blu, che in Occidente non è possibile incontrare e che già esteticamente ha una caratteristica che affascina: il colore blu intenso appunto della sua lingua.

Una ricerca condotta dal professor Bryan Fry della School of the Environment dell'Università del Queensland ha studiato diverse specie di scincidi scoprendo che riescono a sopravvivere al contatto con il veleno grazie ad una modifica di un recettore muscolare. Lo studio riporta l'osservazione di ben 25 casi in cui gli scinchi australiani sono riusciti a resistere all' "attacco" di esemplari di elapidi (una famiglia di serpenti) come i taipan. Questi ultimi sono rettili particolarmente pericolosi che non colpiscono la preda con un solo morso, per poi restare ad attendere la sua morte, ma la mordono ripetutamente durante lo stesso attacco, fino a un massimo di 7 volte. Il taipan ha fama di essere il "serpente più velenoso del mondo" perché il suo è effettivamente il veleno più tossico mai testato.

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Taipan

Secondo i ricercatori, gli scinchi hanno evoluto questa funzionalità per la stretta convivenza con i serpenti iniziata addirittura 25-30 milioni di anni fa. "Ciò che abbiamo osservato in questi animali è stata l'evoluzione nella sua forma più ingegnosa – ha commentato nell'articolo apparso sul sito ufficiale dell'Università il professor Fry – Gli scinchi australiani hanno sviluppato piccole modifiche in un recettore muscolare fondamentale, chiamato recettore nicotinico dell'acetilcolina. Questo recettore è normalmente il bersaglio delle neurotossine che si legano ad esso e bloccano la comunicazione nervo-muscolo, causando una rapida paralisi e morte".

Questa ricerca è rilevante anche per gli esseri umani per lo sviluppo di nuovi antidoti per contrastare i veleni neurotossici.

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