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28 Novembre 2025
16:27

Tutela di cani e gatti, raggiunto l’accordo in Europa: dalla microchippatura al collare a strozzo

Raggiunto un accordo tra Consiglio e Parlamento europeo per un disegno di legge che prevede regole stringenti per tutti gli Stati membri su temi come la microchippatura di cani e gatti e l'iscrizione ad un sistema interoperante, stop a strumenti di controllo come collare a scorrimento o detenzione dei cani a catena.

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Se ne parlava da tempo, i contenuti principali erano stati ampiamente enunciati e discussi, ma ancora mancava l'accordo. Ora Parlamento e Consiglio europeo sono arrivati a "stringersi la mano" e potrà essere così varato il tanto atteso pacchetto di normative dedicate alla tutela e al benessere dei cani e dei gatti all'interno dell'Unione europea.

Regole condivise, dunque, cui tutti gli Stati che fanno parte dell'UE dovranno attenersi in materia di microchip e registrazione obbligatori sia per cani che per gatti, allevamento responsabile e stop a pratiche e uso di strumenti pericolosi come il collare a strangolo o la detenzione a catena.

Da Bruxelles arriva così un intervento massiccio che rappresenta un unicum: è la prima volta, infatti, che l'Europa prova a regolarizzare e uniformare la normativa sulla tutela degli animali domestici. Un passaggio che arriva dopo anni in cui i cittadini a colpi di ICE, le associazioni, i veterinari e gli europarlamentari attenti al benessere animale hanno più volte adito l'intervento istituzionale dell'Ue per fermare traffici e fabbriche di cuccioli, nonché pratiche obsolete come il taglio delle orecchie e della coda degli animali che in molti paesi è ancora legale.

Uno dei passaggi più importanti riguarda l’identificazione obbligatoria: ogni cane e ogni gatto dovranno essere microchippati e registrati in banche dati nazionali che, però, saranno finalmente collegate l'una all'altra. Ciò vuol dire che un gatto o un cane registrato ad esempio in Italia potrà essere identificato negli altri paesi dell'Unione, così da permettere più facilmente il ritrovamento in caso di smarrimento ma anche e soprattutto per  contrastare i traffici illegali. La regola dell'iscrizione obbligatoria vale tanto per i privati quanto per gli allevatori, quello che cambia sono i tempi di adeguamento. Per i primi l'obbligo scatta dopo dieci anni per i cani e 15 per i gatti, gli allevatori invece sono obbligati a mettersi in regola entro 4 anni dalla operatività del disegno di legge.

"Gli animali devono essere trattati in modo adeguato e non commercializzati illegalmente. È semplice. Sono davvero orgoglioso che abbiamo negoziato un accordo, il primo nel suo genere, che stabilisce norme più severe per il commercio di cani e gatti, consentendoci di affrontare i problemi degli allevamenti intensivi e del commercio illegale di animali. Stiamo introducendo norme minime di benessere degli animali, stabilendo regole per la tracciabilità e armonizzando la legislazione. Si tratta di una grande vittoria europea e di un passo importante nella giusta direzione per il benessere degli animali in Europa". Queste sono state le parole di Jacob Jensen, ministro dell'agricoltura della Danimarca alla presidenza di turno del Consiglio dell’UE, a commento della decisione presa.

Proprio in merito alla commercializzazione, quando il decreto sarà effettivo chi sposta animali da Paesi terzi verso stati dell'UE non potrà più farlo senza una tracciabilità completa. Ogni cane e gatto introdotto a livello commerciale dovrà essere identificato e registrato prima dell’ingresso. Anche i viaggi dei cittadini con cani o gatti a seguito, però, verranno monitorati attraverso un sistema dedicato. È un modo per impedire che i cuccioli provenienti da filiere illegali arrivino sui mercati europei senza controlli, una pratica che negli ultimi anni ha alimentato vere e proprie truffe oltre a sofferenze estreme per gli animali coinvolti.

Un altro ambito su cui la nuova legislazione interviene è quello dell’allevamento. E' noto da tempo il fenomeno degli incroci tra animali consanguinei, una pratica dannosa e rischiosa che può compromettere gravemente la salute dei cuccioli. L’accordo europeo vieta formalmente questa tipologia di breeding, e finalmente mette anche un punto alla selezione estrema operata da alcuni allevatori per rispondere alle richieste del mercato, ovvero il dare vita a individui con caratteristiche estetiche che portano vere e proprie patologie, come nel caso dei cani brachicefali i cui musi sono talmente schiacciati da non consentirgli, tra le altre cose, di respirare bene.

Molto interessante e rivolta anche ai tanti addestratori che continuano a usare determinati strumenti, spacciandoli per utili a fine educativo, la decisione di vietare ovunque il collare a strangolo (o "a strozzo") e anche quello con le punte. E' un messaggio che mette in luce la consapevolezza ormai assodata anche a livello europeo che i cani (come i gatti e gli altri animali, del resto) sono soggetti dotati di emozioni e cognizioni: esseri senzienti. Lo stesso discorso vale per aver messo nero su bianco che è fatto divieto assoluto in tutti gli Stati membri di tenere i cani a catena.

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