
I presunti responsabili della morte della cagnolina Timida, trovata senza vita lo scorso maggio sui binari della stazione di Siracusa, andranno a processo. Il rinvio a giudizio è arrivato al termine delle indagini preliminari e a seguito della confessione di una delle persone coinvolte.
Cosa sappiamo della morte della cagnolina Timida
Timida era una cagnolina di quartiere e viveva insieme ad altri cani come lei all'interno di un'area di via Lido Sacramento, a Siracusa, dove era presente anche una colonia felina. I cittadini e i volontari delle associazioni Leal e Balzoo si occupavano di loro e nella zona erano state allestite cucce e ciotole dove i cani liberi si recavano con continuità per mangiare e riposare.
Come spesso accade però la presenza di animali liberi aveva infastidito alcuni residenti, i quali, secondo le indagini avrebbero scelto il modo peggiore per porre rimedio, confermando l'ipotesi sull'esistenza di mandanti. Un 56enne dietro compenso economico avrebbe incaricato un 48enne di sgomberare il ricovero per cani di quartiere e la colonia felina. Quest'ultimo a sua volta avrebbe incaricato un 27enne di compiere materialmente l'opera.
Dal raid vandalico che ne è seguito è scaturita la morte della cagnolina Timida. I tre presunti responsabili sono stati dunque rinviati direttamente a giudizio dalla Procura di Siracusa con l’accusa di danneggiamento aggravato per aver scaraventato in mare le cucce, e per uno dei tre si è aggiunta l'accusa di uccisione di animale. L’udienza davanti al giudice monocratico è fissata per il 26 maggio prossimo.
La denuncia della Leal: "Timida merita giustizia"
Ora le associazioni di tutela animale che si occupavano materialmente di Timida e degli altri animali della colonia e del ricovero chiedono giustizia e pene esemplari. Tra queste c'è la Leal, riconosciuta dai giudici come parte offesa.
"Siamo soddisfatti del rinvio a giudizio, ma la battaglia continua – dichiara Aurora Rosaria Loprete, avvocata Leal – vogliamo pervenire a un provvedimento di condanna, per l’atto crudele nei confronti di questa creatura. Timida merita giustizia e non ci fermeremo".
Gian Marco Prampolini, presidente Leal ha aggiunto: "Timida è stata uccisa in modo efferato in totale spregio del suo diritto alla vita. Lo stesso è stato fatto con i gattini della colonia, vivi per miracolo, e il loro habitat, distrutto da mani che incarnano una visione orribile degli animali. Una società civile deve esigere pene esemplari per restituire almeno giustizia a una creatura morta nel terrore. Ci aspettiamo dunque una pena proporzionata alla crudeltà degli atti compiuti".