
I cittadini non hanno dimenticato la Sfattoria degli Ultimi, ma a quanto pare lo ha fatto la Regione Lazio. Questa è l'accusa mossa dai volontari che in questi mesi si sono fatti carico del rifugio per animali alle porte di Roma diventato simbolo della resistenza animalista durante il picco di emergenza peste suina africana.
Raggiunta da Fanpage.it, la Garante per i diritti degli animali di Roma, Patrizia Prestipino, conferma: "La Regione è competente per tutto ciò che riguarda il recupero, la cura e la degenza della fauna selvatica, e in questo caso è assolutamente assente".
La Garante degli animali di Roma: "Non accettabile il disinteresse della Regione"
Il 19 giugno 2025 la Sfattoria degli Ultimi è stata posta sotto sequestro per le gravi condizioni in cui erano detenuti gli animali, circa 320 tra domestici e selvatici. Per i primi è responsabile il Comune attraverso il Dipartimento Ambiente in qualità di custode giudiziario. Per i selvatici, soprattutto cinghiali e ibridi, la competenza è della Regione, un ruolo al quale però l'amministrazione sembra avere abdicato.
"Oltre un mese fa ho contattato direttamente l'Assessorato alla Fauna selvatica inviando tutta la documentazione sulla Sfattoria in mio possesso – spiega Prestipino – Pochi giorni fa li ho sollecitati, ma il punto vero è che la Regione è assolutamente assente per ciò che riguarda la fauna selvatica".
Il problema, però, secondo Prestipino è più profondo e va oltre il caso della Sfattoria: "Roma è il comune agricolo più grande d'Europa, quindi il problema va affrontare congiuntamente, e la Regione deve fare il suo. Non esiste neanche un servizio di recupero della fauna selvatica, e questo non è accettabile né per la Sfattoria, né per gli animali di Roma, il cui numero cresce sempre di più".
L'appello dei volontari: "Serve aiuto per sfamare gli animali"

La fase più dura della ricostruzione della Sfattoria dopo il sequestro è finita sulle spalle degli attivisti Emanuele Zacchini, Marco Tarascio e Arianna Fioravanti, oggi sono subentrate nella gestione le associazioni di tutela animale come Lega Nazionale del Cane, ENPA e LAV con i propri volontari delle sezioni di Ostia e Roma.
"Ogni giorno si impegnano ad ampliare i recinti, liberare gli animali e garantire loro cibo e cure – si legge nella nota congiunta delle associazioni – Grazie al supporto del Comune di Roma i lavori stanno andando avanti. Servono però aiuti concreti per poter continuare a sfamare, curare e assicurare una vita dignitosa a tutti gli animali presenti".
Le associazioni hanno quindi rivolto il proprio appello alla Regione Lazio e ad Arsial, ente regionale proprietario del terreno su cui sorge la Sfattoria: "Nonostante qui ci siano animali sotto custodia giudiziaria della Regione, come cinghiali e ibridi, finora non c'è stato alcun sostegno". Le associazioni chiedono anche la costituzione presso la Sfattoria degli Ultimi di un CRAS, Centro Recupero Animali Selvatici, di cui Roma e la Regione Lazio sono a tutt'oggi sprovvisti.