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L'Italia ferma la strage di pulcini maschi negli allevamenti. Durante la Conferenza Stato-Regioni di giovedì 19 giugno è stato espresso parere positivo sulle linee guida per l'introduzione del sessaggio in ovo negli incubatoi italiani.
Con l'introduzione di questo strumento verranno salvati gli oltre 30 milioni di pulcini maschi che ogni anno vengono uccisi entro le prime 24 ore di vita perché considerati inutili ai fini produttivi, in quanto non possono essere utilizzati né per produrre uova né per la loro carne, dal momento che appartengono a un ceppo genetico diverso da quello impiegato dall'industria.
Esultano gli attivisti di Animal Equality che in questi anni si sono battuti perché venisse introdotta questa misura negli allevamenti italiani: "Passo fondamentale per risparmiare milioni di vite, continuiamo a vigilare".
L'annuncio del Ministero dell'Agricoltura: "Leader anche per il rispetto degli animali"
Attraverso quattro linee guida, il provvedimento definisce criteri e procedure per l'adozione di tecnologie altamente innovative e non invasive, in grado di identificare il sesso dell'embrione del pulcino prima della schiusa. Una tecnica nota come come sessaggio in ovo, proprio perché avviene in una fase antecedente alla schiusa, ed evita così la triturazione degli animali dopo la nascita.
"Oggi compiamo un altro passo in avanti verso una dimensione etica e rispettosa degli animali nel comparto avicolo per evitare inutili sofferenze ai pulcini maschi. È un passo importante che porterà all'abolizione della pratica del loro abbattimento selettivo". È l'annuncio del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
"La Conferenza Stato-Regioni – ha aggiunto Lollobrigida – ha approvato le linee guida relative al sessaggio in ovo, ovvero il processo di selezione del sesso dei pulcini per la produzione di uova. Le tecnologie consentono di risparmiare la sofferenza animale operando la selezione dei pulcini femmina prima della schiusa e quindi selezionarli prima della nascita e prima che possano provare dolore. Il nostro comparto avicolo è leader in Europa e lo sarà anche per il rispetto degli animali. Il ministero è e sarà sempre al fianco dei produttori in questo giusto sforzo per raggiungere insieme un traguardo significativo".
Insieme al Ministero dell'Agricoltura anche il Ministero della Salute ha firmato lo schema di decreto contenete le linee guida per l'ovo sessaggio, come ha sottolineato in una nota il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato: "Siamo pronti ad adottare un decreto per indirizzare al meglio l’industria italiana della produzione delle uova affinché, con metodi e tecnologie all’avanguardia, venga eliminata nel nostro Paese la pratica dell’abbattimento selettivo dei pulcini maschi".
Animal Equality: "Governo mantenga fede alle promesse"
Animal Equality Italia, associazione chiede di fermare la strage dei pulcini maschi, è intervenuta attraverso il direttore esecutivo Matteo Cupi: "Nell’attesa di vedere le linee guida pubblicate e di verificare il loro contenuto, possiamo dire che la fine della strage dei pulcini maschi è sempre più vicina. L’attuazione del divieto è un passaggio fondamentale per porre fine alla crudele uccisione che milioni di animali sono ancora oggi costretti a subire in Italia da parte dell’industria delle uova. Il governo italiano può finalmente mantenere fede alle sue promesse impegnandosi a garantire il rispetto dei diritti degli animali, come stanno già facendo in Europa Francia, Germania e Olanda. Come Animal Equality continueremo a vigilare affinché ciò avvenga".
Come avviene la strage di pulcini maschi
Ogni anno più di 30 milioni di pulcini maschi vengono uccisi entro le prime 24 ore di vita perché considerati inutili ai fini produttivi, perché possono essere utilizzati né per produrre uova né per la loro carne, dal momento che appartengono a un ceppo genetico diverso da quello impiegato dall’industria. Con la legge 4 agosto 2022, n.127, il Parlamento italiano aveva vietato l’uccisione di questi animali tramite triturazione nell’industria delle uova entro la fine del 2026.
La scadenza per l’emanazione dei provvedimenti rimasti in sospeso era fissata per il 7 aprile 2024. Da allora l’organizzazione Animal Equality ha condotto manifestazioni su strada e attività di sensibilizzazione a Milano e Roma per chiedere la pubblicazione dei provvedimenti necessari ad attuare il divieto.