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1 Ottobre 2025
11:53

Si arrampica su un albero per sfuggire all’attacco di una tigre: il video virale che divide gli utenti

Un video virale girato in Malesia mostra un uomo aggrappato a un albero per sfuggire all'attacco di una tigre. Il filmato ha raccolto milioni di visualizzazioni, ma gli utenti sono divisi tra chi lo considera autentico e chi, invece, una messa in scena per raccogliere visibilità.

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Screenshot da video di Fahad Mk via Facebook

Un uomo in cima a un albero, il respiro affannoso che si mescola ai ruggiti provenienti dalla giungla. In basso, un motorino abbandonato e, tra le fronde, la sagoma striata di quella che sembra una tigre malese. Sono le immagini, drammatiche, ma incerte, di un video ripreso in prima persona e che in pochi giorni ha fatto il giro dei social, raccogliendo milioni di visualizzazioni e dividendo gli utenti tra chi lo considera una testimonianza autentica e chi, invece, la trovata di un content creator pensata per inseguire la viralità e ottenere visibilità.

Il video virale e i dubbi degli utenti: "La tigre non si muove mai"

A pubblicarlo è stato Fahad Mk, youtuber e creatore di contenuti piuttosto conosciuto in Malesia per i suoi video legati a leggende urbane ed esplorazioni del "soprannaturale". Il suo video su YouTube ha superato le tre milioni di visualizzazioni complessive, mentre su TikTok sono quasi 4,5. Su Facebook, invece, sono addirittura 24 milioni le visualizzazioni raccolte, insieme a oltre 345mila "Like" e migliaia di commenti.

Nel filmato, ripreso in prima persona, si vede Fahad aggrappato a un albero a diversi metri d'altezza, costretto a restare immobile per ore – secondo quanto raccontato ad lui – mentre a terra qualcosa si aggira tra la vegetazione. A un certo punto si intravede, sfocata e immobile, anche la figura di una tigre, o almeno una parte del suo iconico mantello striato. Il video si interrompe più volte e si conclude con l'arrivo della notte, restituendo una scena decisamente drammatica.

Tuttavia, il filmato ha innescato un forte dibattito online tra chi è rimasto colpito dalla presunta autenticità dell'incontro e chi, invece, ha fatto notare come l'animale sembri quasi una sagoma statica, come se fosse finto, un dettaglio che ha alimentato il sospetto della non autenticità del video. Guardando attentamente le immagini, come hanno fatto notare molti utenti tra i commenti, negli istanti in cui si intravede la tigre tra la vegetazione, il predatore sembra non muoversi neanche minimamente.

La risposta di Fahad: "È tutto vero"

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Molti utenti hanno fatto notare che la tigre che si intravede nella vegetazione non sembra muoversi

Alle critiche, Fahad ha replicato con durezza, senza però parlare troppo dell'animale. "Ero davvero su quell'albero", ha scritto in un commento, aggiungendo di essere rimasto bloccato per quasi quattro ore e di essere sceso solo quando era sicuro che la tigre se ne fosse andata. Ha raccontato di aver gridato a squarciagola per "affermare la propria presenza", un gesto che secondo lui gli avrebbe permesso di guadagnare coraggio prima di rimettere piede a terra.

"Se non ci credete, salite voi stessi sull'albero e poi ne discutiamo", ha scritto agli utenti che hanno messo in dubbio il suo video, concentrandosi ancora una volta sulla sua arrampicata e non sulla tigre. Secondo Fahad, il video mostra inoltre soltanto una parte della vicenda, ma i dubbi, vista anche la natura dell'attività online del content creator, restano. Tuttavia, al di là dell'autenticità del video, la sua storia si inserisce in un contesto decisamente più reale, quello della sempre più difficile convivenza tra tigri e esseri umani in Asia.

Tigri e attività umane in Asia: una convivenza difficile

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In Asia il numero delle tigri è in aumento in molti paesi, così come il rischio di incontri, incidenti e attacchi

In Malesia vive una particolare popolazione di tigri un tempo considerata una sottospecie distinta, Panthera tigris jacksoni, classificata nella Lista Rossa IUCN come "In pericolo critico di estinzione", con meno di 150 individui stimati in natura. La perdita di habitat e il bracconaggio hanno ridotto drasticamente questa popolazione, costringendo spesso gli animali a spingersi vicino ai villaggi. Gli attacchi sono rari, ma accadono, soprattuto in altre regioni asiatiche dove invece le tigri sono in forte ripresa.

Dopo decenni trascorsi sul baratro dell'estinzione, diversi programmi di conservazione e reintroduzione hanno infatti portato a un aumento significativo del numero di tigri in diversi paesi, come per esempio in Thailandia, dove i predatori sono quadruplicati in appena 15 anni. Anche l'India è riuscita a raddoppiare le sue tigri in appena 10 anni, ma questo importante e fondamentale recupero ha inevitabilmente fatto aumentare anche le possibilità di incontri e incidenti con gli esseri umani.

Gli attacchi, anche fatali, si registrano in particolare in India e Bangladesh, soprattutto nelle zone di confine tra le aree forestali e i campi coltivati, ma non mancano gli incontri molto ravvicinati anche in Cina e Russia, dove vivono le tigri siberiane. Alcune regioni, come le Sundarbans al confine tra India e Bangladesh, sono purtroppo tristemente note per gli attacchi alle comunità locali che vivono a stretto contatto con questi grandi predatori. Recentemente, per esempio, un pastore è stato salvato da un attacco solo grazie all'intervento di un bufalo.

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