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2 Settembre 2025
13:23

Si apre ufficialmente la stagione della caccia. La denuncia del WWF: “Senza sospensione dal Tar abbiamo le mani legate”

La stagione della caccia si apre tra le polemiche: le associazioni ambientaliste non possono più ottenere la sospensione immediata della caccia, neanche in caso di chiara illegittimità, vanificando il senso stesso del ricorso al Tar. Per Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia, si tratta di una violazione della Costituzione e delle indicazioni dell'Europa, ma fa sapere che "l'associazione non si arrende"

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Intervista a Domenico Aiello
responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia
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È ufficialmente iniziata la stagione venatoria con le giornate di pre-apertura della caccia. Quest'anno però sarà una stagione diversa: negli anni passati, le ong di tutela ambientale presentavano ricorso al Tar per bloccare le pre-aperture e limitare così l'impatto della caccia sulle specie selvatiche in particolare nelle settimane coincidenti con la migrazione o la nidificazione. Quest'anno invece non si potrà più ottenere una sospensiva immediata, vanificando il senso stesso del ricorso.

Ma c'è anche un'altra novità che è figlia della stagione politica inaugurata dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. La spiega a Fanpage.it, Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia: "Quest'anno non solo è impossibile impugnare i calendari venatori, ma moltissime Regioni hanno autorizzato la caccia in deroga, cioè hanno dato l'ok all'uccisione di specie protette che non dovrebbero essere cacciate. Si tratta di una decisione che viola le direttive europee e ci espone all'apertura di nuove procedure di infrazione di cui i cittadini pagheranno il conto".

Inizia ufficialmente la stagione della caccia, ma per legge l'avvio ci sarebbe dovuto essere solo alla fine di settembre. Cosa sta succedendo?

L'apertura della caccia è prevista dalla legge 157 per la terza domenica di settembre, però c'è la possibilità di aprire la caccia in maniera anticipata. Questa dovrebbe essere un'eccezione, ma nella pratica è diventata la regola. La pre-apertura riguarda, di solito, alcune specie che sono ritenute dannose, come la cornacchia, la ghiandaia, oppure il colombaccio, ma ovviamente non è per questo che si fa. Si tratta di uno degli scambi che intercorrono tra il mondo dei cacciatori e la politica, ormai va avanti da decenni.

Quindi la pre-apertura non è davvero un modo per limitare l'impatto di alcune specie dannose? 

No, basta pensare alla tortora selvatica che viene cacciata in pre-apertura semplicemente perché è una delle specie che migrano per prime, subito dopo l'estate, e quindi si cerca di anticipare prima che lei torni in Africa. Non sussistono ragioni se non quella di riuscire ad ammazzare qualche animale in più. Le pre-aperture però non sono uguali per tutte le regioni, variano per data e specie, il concetto però è sempre lo stesso.

Negli anni passati vi siete sempre opposti alle pre-aperture decise dalle singole Regioni attraverso i ricorsi al Tar. 

Sì, di solito d'estate mi occupo per il Wwf Italia di impugnare quasi tutti i calendari venatori d'Italia. Potevo farlo perché le pre-aperture devono essere adeguatamente motivate, ma spesso non lo sono. Anzi, non lo sono mai state in questi anni.

Quest'anno però non l'avete fatto. Perché?

Lo scorso anno è stato modificato l'articolo 18 della legge 157 del '92 per impedire a noi associazioni di impugnare in maniera efficace i calendari venatori. Se non lo abbiamo fatto quindi non è perché i calendari sono migliori rispetto all'anno scorso, restano molto gravi, semplicemente è stato impedito a noi, che rappresentiamo gli interessi di tutti, di agire in via giudiziaria. Si tratta di una chiara violazione dell'articolo 24 della Costituzione che sancisce il diritto di agire in via giudiziaria per tutelare interessi diffusi e collettivi. Questa è la cosa più grave di tutte.

Cosa è cambiato?

Quando si fa un ricorso al Tar, se il provvedimento impugnato produce degli effetti dannosi nell'immediato c'è la possibilità di chiedere una sospensione cautelare, congelando nei fatti il provvedimento amministrativo. Il giudice, se ritiene che il ricorso sia fondato, prima ancora di analizzarlo nel merito, concede la sospensione e congela il calendario venatorio. Tutto questo, purtroppo, da quest'anno non si può più fare. Noi quindi possiamo fare ricorso al Tar, ma non possiamo ottenere la sospensione immediata della caccia, neanche in caso di chiara illegittimità. L'anno prossimo ci sarà una sentenza che mi dirà che, ad esempio, la caccia alla tortora era illegittima, ma ormai quelle tortore sono morte.

Quali effetti concreti ci sono già stati?

In Sicilia è stata prevista la caccia della torta selvatica, nonostante la Commissione Europea avesse chiesto espressamente all'Italia di non farlo. Anche il Ministero dell'Ambiente ha mandato alle Regioni una nota in cui chiede di non cacciare la tortora selvatica, ma le amministrazioni non ne hanno tenuto conto e noi non possiamo fare niente per impedirlo. La torta selvatica non si potrebbe cacciare perché è una specie in via di estinzione, adesso migliaia di individui moriranno e nessuno potrà fare niente.

Stanno proseguendo i lavori parlamentari per modificare tutta la legge 157 del 1992, allo scopo di riformare la materia venatoria. La modifica già avvenuta dell'articolo 18 per voi rappresenta un anticipo della ratio con cui verrà gestita la fauna in Italia se la riforma dovesse passare?

Sì, già quest'anno stiamo toccando con mano cosa voglia dire non avere gli strumenti che uno Stato di diritto dà ai cittadini e alle organizzazioni che ne tutelano gli interessi. Noi stiamo parlando banalmente di legalità non del diritto di cacciare. Ma non abbiamo più gli strumenti per interloquire ad armi pari.

Ha un appello per il ministro Lollobrigida?

Sì, gli chiederei di consentire a tutti di poter utilizzare tutti gli strumenti che una democrazia e uno Stato di diritto danno ai cittadini. Dobbiamo tutelare la biodiversità perché ce lo dice la Costituzione, ma per farlo dobbiamo avere strumenti democratici. In gioco c'è una Natura che appartiene a tutti, invece adesso abbiamo le mani legate e andrà sempre peggio.

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