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30 Agosto 2025
13:00

Senza elefanti rischiamo di perdere foreste e strumenti musicali: lo studio sugli alberi di ebano

Gli elefanti africani di foresta sono fondamentali per la rigenerazione delle foreste pluviali africane. La loro estinzione minaccia biodiversità ed ecosistemi, ma anche la produzione di strumenti musicali costruiti col legno pregiato di una particolare specie di ebano, la cui esistenza dipende direttamente dagli elefanti.

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Gli elefanti africani di foresta vivono solo in poche zone dell’Africa centrale e sono a un passo dall’estinzione

Ogni specie animale ricopre un ruolo unico e irripetibile all'interno degli ecosistemi, che quasi sempre ha un legame diretto non solo con le dinamiche naturali, ma anche con le nostre stesse vite. Spesso, infatti, ci sfugge che la scomparsa di un animale non mette a rischio solo la specie stessa, ma persino fenomeni, attività, servizi e vantaggi che diamo quasi per scontato. Pensiamo per esempio agli elefanti di foresta, una specie a un passo dall'estinzione e che vive esclusivamente in piccole porzioni di foresta dell'Africa centrale.

La scomparsa di questa specie sarebbe naturalmente un grave perdita per la biodiversità e gli ecosistemi, ma in pochi immaginerebbero che avrebbe un impatto diretto persino su alcuni oggetti che fanno parte della nostra quotidianità culturale, come gli strumenti musicali. Un caso emblematico riguarda infatti l'ebano africano Diospyros crassiflora, un legno pregiato utilizzato da secoli per realizzare violini e chitarre, ma che senza elefanti potrebbe sparire per sempre, come emerge da uno studio pubblicato di recente su Science Advances.

Senza elefanti africani di foresta, gli alberi non crescono

Bob Taylor, fondatore della celebre Taylor Guitars, quando decise di aprire una segheria in Camerun per approvvigionarsi di ebano, volle restituire qualcosa al territorio, impegnandosi a piantare nuovi alberi. C'era però un problema: nessuno sapeva davvero come coltivarli. Nonostante due secoli di utilizzo, le conoscenze scientifiche su questa particolare specie arborea – considerata anch'essa in pericolo di estinzione – erano quasi inesistenti.

La risposta è poi arrivata grazie a una collaborazione tra Taylor e il biologo della UCLA Thomas Smith, fondatore del Congo Basin Institute e tra gli autori dello studio. Dopo nove anni di ricerche con le comunità locali Baka e Bantu, gli studiosi hanno fatto una scoperta inaspettata: senza gli elefanti africani di foresta (Loxodonta cyclotis) – cugini più piccoli e schivi di quelli di savana -, l'ebano non riesce a rigenerarsi.

L'elefante di foresta, una specie sempre più minacciata

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Gli elefanti africani di foresta sono considerati "In pericolo critico" di estinzione

Il meccanismo è tanto semplice, quanto purtroppo fragile. Gli elefanti mangiano i frutti dell'albero e, dopo aver percorso chilometri nella foresta, rilasciano i semi nelle loro feci. Protetti dal guscio e dal letame che li circonda, i semi sfuggono ai roditori e trovano il terreno ideale per germinare. Dove gli elefanti mancano, invece, gli studi hanno registrato il 68% in meno di giovani piantine, spesso concentrate solo sotto gli alberi che le hanno generati.

Il problema è che gli elefanti di foresta stanno scomparendo a una velocità impressionante: in trent’anni, il bracconaggio per l'avorio prodotto dalle zanne ne ha ridotto la popolazione dell'86%. E con loro rischiano di sparire non solo gli alberi di Diospyros crassiflora, ma l'intero equilibrio della foresta pluviale dell'Africa centrale. "Gli elefanti sono una specie chiave – ha infatti spiegato Smith –. Disperdono i semi di tantissime piante, piccole e grandi. Senza di loro, i processi che mantengono vive le foreste rischiano di collassare".

Quando un animale si estingue, perdiamo molto di più di una specie

L'impoverimento genetico delle piante, costrette a crescere vicine alle madri e senza la dispersione naturale veicolata dagli elefanti, è un segnale ulteriore di questo collasso ecologico silenzioso. Un destino purtroppo già visto in altre regioni del mondo. In Amazzonia, per esempio, dopo la scomparsa dei grandi mammiferi preistorici, molte piante a semi grossi – come l'avocado – sono rimaste confinate in pochi frammenti di foresta.

Il progetto Ebony Project, che finora ha piantato oltre 60.000 alberi tra ebano e frutti destinati alle comunità locali, mostra che la soluzione non può prescindere dalle popolazioni che abitano questi ecosistemi. Gli stessi Baka hanno raccontato ai ricercatori di aver visto spesso piantine di ebano germogliare dal letame degli elefanti, confermando così ciò che la scienza ha poi dimostrato solo dopo diversi anni.

Se dunque vogliamo che le foreste continuino a vivere – e che strumenti come chitarre e violini conservino la loro voce autentica – dobbiamo guardare oltre i singoli alberi. A custodire l'ebano, e insieme a esso la biodiversità delle foreste pluviali, sono gli elefanti. Proteggerli e scongiurarne l'estinzione significa difendere una rete intricata che lega biodiversità, ecosistemi, comunità locali e – in questo caso – anche la produzione di strumenti musicali unici. E tutto questo vale per tantissime altre specie animali a rischio.

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