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17 Ottobre 2025
11:57

Se una compagnia aerea perde il tuo cane per l’Unione Europea è da considerare come un bagaglio

La Corte di Giustizia Europea si è espressa sul caso di Mona, una cagna dispersa durante l'imbarco su un volo da Buenos Aires a Barcellona e mai più ritrovata. I giudici dell'Unione europea hanno stabilito che la perdita dell'animale corrisponde alla perdita di una valigia e per tanto alla sua persona di riferimento non è stato riconosciuto il legame affettivo e dunque non deve essere risarcita per danno morale.

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Mona, la cagna dispersa durante l’operazione di imbarco su un volo da Buenos Aires a Barcellona

Un cane, un gatto o un qualsiasi altro animale domestico che viene perso durante un volo è da considerarsi pari a un bagaglio di cui si è persa traccia. E' quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che si è pronunciata in tal senso sul caso di Mona, una cagna scomparsa dopo che era stata imbarcata su un volo dell'Iberia da Buenos Aires a Barcellona.

La storia di Mona risale al 22 ottobre del 2019 ed è il simbolo, triste ma purtroppo rappresentativo, di quello che potrebbe accadere a qualsiasi animale d'affezione che deve viaggiare per raggiungere una meta lontana insieme alla sua persona di riferimento. La cagna era all'interno di un kennel per essere imbarcata sul volo, ma era riuscita a scappare e da quel momento di lei non si è saputo più nulla. Grisela Ortiz, la sua proprietaria, ha fatto di tutto per ritrovarla e i media spagnoli seguirono attentamente il caso. La compagnia aerea all'inizio affermò di non aver mai visto l'animale ma poi dichiarò che Mona era stata ritrovata ma era fuggita di nuovo.

Dopo anni di battaglie legali, la Corte di Giustizia europea ora ha stabilito che la donna non ha diritto al risarcimento di 5000 euro che aveva chiesto per danni non materiali ma in riconoscimento del legame affettivo che aveva con Mona. La decisione è stata motivata affermando che il caso non può essere inquadrato in nessuna fattispecie esistente, visto che l'unico riferimento normativo è la cosiddetta "Convenzione di Montréal" in cui vengono indicate quali sono le responsabilità delle compagnie aeree in caso di perdite. Tra i casi previsti non vi è alcun riferimento agli animali, mentre sono indicate le conseguenze relative specificamente solo a danni ai passeggeri (caso di morte compreso) e perdite di merci e bagagli. Inoltre la Corte ha aggiunto che mancando una "dichiarazione di valore" da parte della persona di riferimento del cane,  cosa che le avrebbe consentito "l'eventuale pagamento di un importo aggiuntivo, con un limite più elevato". Cosa che, per essere precisi, non dava valore all'animale in quanto tale ma come "oggetto speciale" e dunque sempre nell'ambito delle casistiche previste dalla Convenzione.

L'attuale conclusione di questa triste vicenda è dunque che la scomparsa di Mona è pari all'aver perso un bagaglio e per tanto l'unico effetto a carico di Iberia è di procedere al risarcimento che è stato quantificato in 1572,82 euro, la cifra stabilita della Convezione e che appunto equivale a quanto sarebbe stato liquidato alla donna nel caso in cui avesse davvero perso una valigia.

Il caso è arrivato alla Corte europea perché è stato il Tribunale commerciale di Madrid ad adire l'organo proprio per arrivare alla soluzione della controversia: i giudici spagnoli hanno ritenuto che dovesse pronunciarsi in merito la Corte di Giustizia dell'Ue per risolvere una questione che va chiaramente a toccare i diritti degli animali in quanto tali e anche il sentimento delle persone nei confronti dei loro membri della famiglia a quattro zampe.

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