
In Madagascar, dove vive oltre il 40% di tutte le specie di camaleonti conosciute al mondo, ogni tanto salta fuori qualcosa che sorprende persino i ricercatori più esperti. Questa volta le "sorprese" sono due e riguardano i cosiddetti "camaleonti Pinocchio", piccoli rettili dal "naso" allungato usato per corteggiare le femmine, appartenenti al genere Calumma e che da quasi 150 anni incuriosiscono chi si occupa di erpetologia, la scienza che studia anfibi e rettili.
Per decenni si è pensato che molti di questi animali appartenessero a un'unica specie, chiamata ufficialmente Calumma gallus, ma un nuovo studio pubblicato sulla rivista Salamandra, ha completamente ribaltato la situazione. Grazie a un mix di analisi genetiche e morfologiche, i ricercatori hanno fatto ordine in questo gruppo e dimostrato l'esistenza di due nuove specie. E così, per la prima volta, l'animale che da sempre porta questo nome informale, ora riceve finalmente un nome scientifico coerente: Calumma pinocchio.

Nei camaleonti pinocchi i maschi sfoggiano un caratteristico ed evidente "nasone", una sorta di appendice carnosa allungata che usano soprattutto durante i corteggiamenti. La forma di questa protuberanza era considerata l'indizio principale per provare a identificare le possibili nuove specie e varianti all'interno del cosiddetto complesso "gallus". Più lungo, più corto, piegato o diritto: bastava questo per separare un gruppo dall'altro, ma c'era ancora molta confusione e incertezza.
Ora però, il gruppo di ricercatori guidato dallo zoologo Frank Glaw è riuscito finalmente a fare chiarezza, non solo "regalando" ufficialmente il nome scientifico "pinocchio" a una nuova specie, ma descrivendone anche una seconda. Lavorando su campioni moderni e antichi, inclusi esemplari raccolti quasi due secoli fa, il team ha scoperto che alcuni camaleonti considerati solo una "variante" di un'altra specie già nota, sono invece un'entità distinta, ribattezzata Calumma hofreiteri.
"Le analisi genetiche parlano chiaro: i camaleonti dal naso lungo hanno letteralmente ingannato la ricerca per decenni", ha spiegato Glaw. "Il nostro studio mostra anche che queste appendici nasali possono cambiare rapidamente in lunghezza, forma e colore. È possibile che la loro evoluzione sia guidata dalle preferenze delle femmine durante la scelta del partner". In altre parole, più che un'arma o uno strumento di difesa, quel naso esagerato potrebbe essere un biglietto da visita evolutivo: un ornamento scelto e modellato da generazioni di corteggiamenti.

Per mettere ordine tra tutte queste forme, gli studiosi hanno usato anche un approccio relativamente nuovo chiamato museomica, una tecnica che permette di estrarre e sequenziare il DNA da animali conservati nei musei, anche molto antichi, utilizzata di recente anche per descrivere tre nuove specie di rospi che "partoriscono". Uno degli esemplari esaminati in questo studio era stato raccolto nel 1836, un salto indietro nel tempo che ha permesso di ricostruire la storia evolutiva dei camaleonti pinocchio con un dettaglio impensabile fino a pochi anni fa.
Con queste due nuove specie appena descritte, il numero delle specie di camaleonti note per il Madagascar arriva ora esattamente a 100. Nel mondo, quelle conosciute salgono invece a 236. Numeri che raccontano quanto ancora ci sia da scoprire su questi rettili straordinari, capaci non solo di cambiare colore, ma anche – come dimostra questa storia – di nascondere la propria identità agli occhi della scienza per oltre un secolo.