UN PROGETTO DI
5 Novembre 2025
12:59

Scoperta la più grande ragnatela del mondo: ci vivono più di 110mila ragni

Scoperta in una grotta al confine tra Albania e Grecia una ragnatela di oltre 100 m² abitata da più di 111.000 ragni appartenenti a due specie diverse, che si sono adattati al buio tossico di un ambiente sulfureo convivendo e cacciando le stesse prede.

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La gigantesca ragnatela coloniale scoperta in una grotta al confine tra Grecia e Albania. Foto di Marek Audy

All'interno di una grotta al confine tra Albania e Grecia, un gruppo di ricercatori ha scoperto qualcosa che sembra uscito da un racconto di fantascienza (o anche da un film horror, se si è aracnofobici): una ragnatela immensa, che si estende per oltre cento metri quadrati, abitata da più di 111.000 ragni. È un’enorme città di seta nascosta sottoterra, dove due specie diverse di ragni convivono e collaborano in un modo mai osservato prima.

La scoperta, pubblicata e descritta sulla rivista Subterranean Biology, è merito di una spedizione guidata dal biologo István Urák della Sapientia Hungarian University of Transylvania. La gigantesca tela si trova all'interno di una grotta sulfurea, una cavità scavata nel tempo dall'azione dell'acido solforico presente nelle acque sotterranee. Un luogo apparentemente inospitale, privo di luce e saturo di gas tossici, eppure pieno di vita.

Una città di seta costruita da due specie di ragni che vivono insieme

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La ragnatela è realizzata da due specie diverse che convivono insieme: Tegenaria domestica (in foto) e Prinerigone vagans.

La ragnatela è lunga più di dieci metri e larga altrettanto, ed è un intreccio di migliaia di piccole tele a forma d'imbuto, saldate tra loro come le case di un quartiere fittissimo. Ogni imbuto è il rifugio di un singolo ragno, ma tutti insieme formano una struttura unica molto più grande e complessa. I ricercatori hanno identificato due specie protagoniste di questo enorme condominio naturale: Tegenaria domestica, comunemente nota come tegenaria o ragno delle case, e Prinerigone vagans, un'altra specie piuttosto diffusa in Europa.

Entrambe vivono spesso vicino alle abitazioni umane, ma mai – ameno fino a oggi – erano state viste coesistere in questo modo in un'unica ragnatela di tali dimensioni. Secondo i ricercatori, si tratta del primo caso documentato di comportamento coloniale per queste due specie, di solito considerate perlopiù solitarie. Per di più, in condizioni normali, una delle due specie (la tegenaria) sarebbe persino predatrice dell'altra. Ma nella totale oscurità della grotta, dove la vista serve a poco, le regole sembrano cambiare.

Una coesistenza inedita basata su una catena alimentare insolita

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L’enorme tela di oltre 100 m² abitata da più di 111.000 ragni. Foto di Marek Audy

I ragni, infatti, di solito non sono troppo selettivi in fatto di prede. Spesso cacciano e mangiano altre specie di ragno e, in alcuni casi, persino individui delle propria specie: il cannibalismo in questi aracnidi è infatti molto comune, non solo quello sessuale. Eppure, all'interno della grotta, le due specie convivono pacificamente, condividendo spazio e prede, soprattutto ditteri chironomidi, insetti molto simili alle zanzare.

I chironomidi, infatti, si alimentano dei biofilm microbici – i sottili strati di batteri e sostanze mucose – che ricoprono le pareti della grotta. Questi batteri si nutrono a loro volta dello zolfo e dell'idrogeno solforato trasportato da un ruscello sotterraneo, creando così una catena alimentare unica che si basa quasi interamente su processi chimici anziché sulla luce del sole, un fenomeno simile a ciò che accade nell'oscurità delle profondità oceaniche.

Un adattamento unico e da proteggere

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La grotta si trova esattamente al confine tra Grecia e Albania ed è per questo difficile da tutelare. Immagine da Urák et al., 2025

Analizzando il DNA e la composizione del microbioma intestinale dei ragni, i ricercatori hanno scoperto che gli individui della grotta sono geneticamente distinti dalle popolazioni della stessa specie che vivono all'esterno. La loro flora intestinale, influenzata dal particolare ambiente chimico e dal cibo sulfureo, risulta anche meno diversificata. Segno che nel buio e tra i gas, queste aracnidi hanno sviluppato adattamenti unici per sopravvivere in questo ambiente ostile.

La grotta si trova in una zona di confine tra due paesi, e questo rende complessa la gestione e la tutela dell'ambiente sotterraneo. Ma per gli scienziati la conservazione di questa colonia è una priorità e rappresenta una finestra unica e preziosa sull'evoluzione del comportamento dei ragni e sulla vita animale in ambienti così estremi. Nel frattempo, Urák e il suo team stanno già preparando un nuovo studio per approfondire ulteriormente questa incredibile e unica città di tela.

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