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16 Giugno 2025
10:17

Scatta la petizione per salvare Filippo, il gatto lanciato da un balcone a Roma: il giudice lo ha restituito a chi lo detiene

A Roma il gatto Filippo, legato con una corda e lanciato dal balcone, è stato restituito al suo aguzzino dopo un iniziale sequestro. Una petizione online ha raccolto oltre 30mila firme per salvarlo: attivisti e autorità chiedono giustizia.

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Il gatto legato con una corda a una ringhiera e poi lanciato in aria da chi lo detiene continuerà a restare a casa. Dopo essere stato portato via dalla Polizia Locale l'11 maggio scorso dalla sua abitazione nel quartiere Monte Mario, a Roma, il Pubblico Ministero ha negato il sequestro ritenendolo non necessario ai fini dell’indagine.

Gli attivisti per i diritti animali e la società civile sono quindi intervenuti per salvare il micio, soprannominato Filippo, e chiedere che venga allontanato da quell'abitazione. Per farlo è stata avviata una petizione online sottoscritta da oltre 30 mila persone.

La petizione per salvare il gatto lanciato con una corda al balcone

Dopo le immagini che hanno indignato migliaia di persone sul web, la protesta per liberare Filippo è convogliata in una petizione online lanciata che in poche ore ha raccolto decine di migliaia di firme su Change.org.

La petizione è stata lanciata da Katya Pellicciotta, cittadina che rivendica il suo amore e rispetto per gli animali e chiede alla Giustizia di muoversi immediatamente per disporre un nuovo sequestro per l’animale: "Non possiamo permettere che i diritti degli animali vengano ignorati. La situazione mostra chiaramente che è necessario un intervento più rigoroso e appropriato da parte delle autorità competenti. Chiediamo quindi che si agisca con la dovuta serietà".

Negli scorsi giorni, le immagini circolate online mostrano infatti che una persona, probabilmente proprio l'umano del gatto Filippo, gli avrebbe legato una corda al collo per poi scaraventarlo giù dal balcone. L’intervento della Polizia locale aveva  inizialmente portato al sequestro dell’animale, ma pochi giorni dopo il Pubblico ministero ha disposto il dissequestro, restituendolo al suo aguzzino.

"La legge 189/2004 tutela gli animali d'affezione da atti di crudeltà, ma questa decisione la contraddice nei fatti", conclude Pellicciotta.

La garante: "Tutela animali non è facoltativa"

Sulla vicenda sono intervenute anche le associazioni di tutela animali e la Garante dei diritti degli animali della Capitale: anche la LNDC Animal Protection, nella persona della presidente nazionale Piera Rosati, e la garante Patrizia Prestipino hanno richiesto formalmente un nuovo sequestro preventivo, per impedire che il gatto subisca ulteriori maltrattamenti.

"Non si tratta solo di giustizia per un gatto, ma del messaggio che una città come Roma dà ai suoi cittadini: la tutela degli animali non è facoltativa, è un dovere civico – ha detto prestipino – E chi compie gesti così crudeli deve essere fermato".

Tra i commenti di coloro che hanno deciso di firmare la petizione si evince lo sdegno di migliaia di cittadini: "Non possiamo continuare a far finta di niente se altri esseri viventi soffrono", scrive Miranda. "Dimostriamo di essere davvero essere superiori, come tanti sono convinti di essere, in un solo modo: prendendoci cura profondamente di chi è più indifeso di noi", afferma Michela.

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