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19 Maggio 2025
10:56

Report, i salmoni vegani di Michela Vittoria Brambilla finiscono sotto inchiesta

Michela Vittoria Brambilla è finita nuovamente sotto la lente di Report, il programma d'inchiesta di Rai3. Durante il servizio a cura della giornalista Giulia Innocenzi è stato puntato il riflettore sull'azienda riconducibile alla parlamentare di Noi Moderati che sfrutterebbe il commercio di salmoni, uno degli allevamenti più insostenibili al mondo.

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Si può promuovere la dieta vegana e un'alimentazione priva di crudeltà nei confronti degli animali se si hanno legami con un'azienda che commercia salmoni? È la domanda che emerge guardando l'ultima inchiesta presentata a Report, "Salmoni vegani", ancora una volta incentrata sulla deputata animalista Maria Vittoria Brambilla.

Secondo l'inchiesta firmata dalla giornalista Giulia Innocenzi, la deputata di Noi Moderati, nota per il suo animalismo, avrebbe un ruolo in aziende che commerciano salmone proveniente dalla Scozia. Salmoni moribondi che agonizzano in superficie, bastonati, con gli occhi scoppiati.

L'inchiesta di Report e le contraddizioni di Brambilla

Innocenzi è andata in Scozia per verificare le condizioni in cui vivono i salmoni negli allevamenti riconducibili a Brambilla. Secondo la giornalista, esiste un legame tra la presidente dell'associazione animalista Leidaa e l'azienda Food from the world, specializzata nel commercio di salmoni e gamberetti aperta nel 2022. L'azienda in alcune posizioni avrebbe chiave collaboratori molti vicini a Brambilla, e anche una collaborazione con IoVeg, dichiaratamente di Bambilla. Questa, nonostante promuova un'alimentazione vegana, quindi priva di ingredienti di origine animali, ha i codici Ateco necessari per il commercio all'ingrosso di prodotti pesca fresca.

Grazie all'aiuto di un investigatore, le telecamere di Report hanno potuto filmare diverse criticità nelle strutture scozzesi, a cominciare dall'infestazione massiva di pidocchi di mare, parassiti che consumano tessuti e sangue dei salmoni e proliferano grazie all'alta concentrazione di pesci in uno spazio ridotto. Ma non è tutto: è stato filmato anche un operatore che preleva da una vasca un salmone moribondo per poi finirlo a bastonate, mentre un altro salmone vivo viene lasciato tra quelli morti.

L'allevamento è stato però giudicato "altamente tecnologico", dai parlamentari scozzesi che si sono recati in visita e che hanno apprezzato l'uso di "telecamere per monitorare comportamento dei pesci e quindi il loro benessere", come emerge dall'inchiesta. Di avviso diverso è invece Abigail Penny, direttrice esecutiva di Animal Equality Uk, tra le maggiori organizzazioni di tutela animale, la quale ha sottolineato le sofferenze estreme a cui sono sottoposti i salmoni degli allevamenti.

Queste sofferenze possono riflettersi anche sul consumatore finale: non siamo noi infatti i primi a mangiare i salmoni scozzesi che arrivano nel reparto frigo, ma i pidocchi. Persino i prodotti usati per combattere l'infestazione hanno un impatto devastante sull'ecosistema: le sostanze chimiche, insieme ai resti del mangime, si depositano sul fondale, annientando tutto che c'è al di sotto dell'allevamento.

L'allevamento di Salmone in Scozia: insostenibile per animali e ambiente

La Scozia è il terzo produttore mondiale di salmone atlantico d’allevamento che esporta in oltre 50 paesi. L’Italia non ha un ruolo è fra i primi 10 importatori di salmone scozzese. Nel corso degli anni le indagini delle organizzazioni animaliste hanno rivelato sempre le stesse problematiche: gravi infestazioni di pidocchi di mare, pesci stipati in gabbie sottomarine dove questi migratori naturali nuotano senza meta in condizioni anguste fino all’età di 2 anni.

Il grado di sofferenza di questi animali è tale che la mortalità può raggiungere il 25% prima che il gruppo sia destinato alla macellazione.

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