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La Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità il Progetto di legge al Parlamento (Plp) "Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità" promosso da Roberto Anelli, consigliere della Lega e vicepresidente della Commissione.
Il progetto di legge prevede l'istituzione di una "save list" di 27 razze canine ritenute "potenzialmente pericolose", e un patentino obbligatorio per le persone che decidono di vivere con un cane che rientra tra le tipologie indicate.
In cosa consiste il patentino e la save list
Il testo, composto da nove articoli, propone una “save list” di tipologie di cani riconducibili ad alcune razze, tra cui Rottweiler, Cane corso, Dogo argentino, Pastore Tedesco, American Bulldog. Una previsione che ricorda da vicino la "black list" delle razze pericolose introdotta con il decreto del Ministero della Salute 26 novembre 2009, e successivamente abolita con l'ordinanza Martini. La Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), ha però difeso il provvedimento spiegando che "non si tratta di una black-list, ma di una lista di ‘cani da salvare' dall’incapacità di chi li detiene senza averne una adeguata conoscenza e preparazione".
Le persone che desiderano prendere cani inseriti nella save list dovranno conseguire preventivamente il patentino attraverso un percorso formativo articolato in due step: un corso teorico della durata minima di almeno dieci ore, e uno pratico della durata di almeno sei ore che fornirà indicazioni sulla corretta conduzione e gestione del cane attraverso la simulazione di potenziali situazioni di criticità.
Per la valutazione della capacità del conduttore del cane e delle caratteristiche psicofisiche dell'animale, al termine del percorso formativo, sarà somministrato un test di controllo in collaborazione con l'Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI).
Nel caso in cui la persona non superi l'esame finale del corso o il cane non ottenga una valutazione favorevole al test dell'Enci, l'Ats (ex Asl) competente dispone quindi l'obbligo di utilizzare guinzaglio e museruola al di fuori dell’ambito domestico e l'applicazione delle misure di prevenzione e degli interventi terapeutici prescritti da un veterinario esperto in comportamento animale. Il test può essere ripetuto fino a tre volte entro tre mesi, e nei casi più gravi di incapacità nella gestione del cane, il Comune, su richiesta dell’Ats, adotta un provvedimento di sequestro dell’animale con affido a strutture rifugio.
Anelli: "Serve legislazione per prevenire danni alle persone"
Il relatore del provvedimento, Roberto Anelli, ha spiegato che: "Oggi non è richiesto alcun requisito specifico per possedere in sicurezza questi cani potenzialmente pericolosi. I casi di cronaca ci raccontano sempre più spesso di aggressioni provocate da proprietari impreparati e non in grado di gestire e garantire il corretto benessere psico fisico nel rispetto della loro entità a questi cani oppure di persone che volontariamente scelgono queste razze per obiettivi criminali".
Da qui la necessità di intervenire con una legislazione ad hoc: "Serve, pertanto, una legislazione specifica per prevenire rischi a danno sia delle persone, soprattutto dei bambini, di persone, che di altri animali. Cercare di normare il possesso di queste tipologie di cani è, inoltre, uno strumento per tutelare il loro benessere che non è garantito da chi li acquista e li detiene in modo inconsapevole e, spesso, li abbandona né dalla loro permanenza nei canili, soprattutto se si tratta di strutture prive di requisiti idonei. La riproduzione scriteriata di cani priva di cure, competenza e rispetto, da parte di persone non competenti ha alimentato un business illecito e pericoloso che porta molti cani alla triste vita all’interno delle gabbie delle strutture di ricovero che sono strapiene".
Marchesini: "Non abbiamo dati reali su aggressioni"
Quando la proposta è stata presentata in Regione Lombardia nell'ottobre scorso, il filosofo Roberto Marchesini era intervenuto su Kodami segnalando che "Non esiste una struttura che raccolga i dati relative a morsicature e aggressioni. Non sappiamo la gravità né il contesto in cui sono maturate, ciò le mette al pari di aneddoti privi di un valore scientifico. Manca totalmente una struttura di analisi del rischio sulle aggressioni di cani, di cui non sappiamo nulla, e che arrivano agli addetti e alla politica solo come aneddotica".
Ogni lista, che sia "save" o "black", si basa quindi sulle elaborazioni dei media e sulla percezione dei rappresentati politici nelle istituzioni, ma non su numeri reali. Questa, secondo il padre del metodo cognitivo zooantropologico, è la più grande lacuna di ogni provvedimento analogo a quello presentato in Lombardia.