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La cura degli animali domestici sta diventando una voce sempre più importante nel bilancio familiare degli italiani. Nelle case ci sono 65milioni di animali, buona parte di questi sono cani e gatti considerati come membri della famiglia a tutti gli effetti.
Questo legame è confermato anche dai dati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, realizzata in collaborazione con Nomisma, che ha esplorato il mondo del pet care in Italia. Secondo l’indagine, due italiani su tre (65%) vivono con almeno un animale domestico, con una netta prevalenza di cani e gatti. Il legame affettivo è molto forte: il 94% degli intervistati afferma di avere un rapporto stretto con il proprio amico a quattro zampe, con il 60% che si dichiara “fortemente affezionato”. Di conseguenza, non badano a spese.
Gli italiani spendono 900 euro all'anno per la cura dei loro animali
il campione intervistato spende mediamente 75 euro al mese per animale, ma quasi uno su quattro (24%) dichiara di dedicare addirittura un budget superiore a 100 euro al mese. Riportando l’esborso medio su 12 mesi, si arriva a una somma di 900 euro l’anno per ogni cane o gatto, di cui quasi la metà (379 euro) relativa a spese per la salute.
Cifre significative, ma evidentemente l’affetto incondizionato e la compagnia del proprio compagno animale non hanno prezzo per gli italiani. Lo dimostra anche la storia di Gabriella Giorgelli, 84 anni, attrice in pensione che fatica a sostenere le cure della sua gatta malata, ma nonostante tuto non demorde.
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Vaccinazioni e controlli le voci più costose
Una figura centrale nella cura degli animali domestici è quella del veterinario: l’86% dei cani e gatti è stato portato in visita almeno una volta nell’ultimo anno, e più di uno su cinque (21%) almeno una volta ogni 2-3 mesi. A motivare le visite dal veterinario sono principalmente i controlli di routine (62% dei casi), ma anche le vaccinazioni (53%) e la richiesta di consigli e informazioni (27%). Meno frequente l’intervento dello specialista per malattie croniche (19%) o operazioni chirurgiche (10%).
Alla luce del notevole impegno economico e di tempo necessario per la cura del proprio animale domestico, è arrivata in Parlamento recentemente la proposta di istituire un veterinario di base, e di ridurre l'Iva sui farmaci veterinari, al momento tassati come beni di lusso.
Per questo l'indagine di UniSalute con Nomisma ha rilevato anche il crescente interesse verso le polizze: il 53% dice di conoscerle, e più di uno su cinque (22%) ne ha sottoscritta una, con l’84% che si dice propenso a consigliarla ad amici e parenti. Tra chi invece non ha mai avuto una polizza, il 58% dichiara che potrebbe prendere in considerazione di sottoscriverne una nei prossimi 12 mesi.
Ma quanto spenderebbero gli italiani per assicurare la salute del proprio animale? Una persona su due (51%) si dice disposta a spendere tra 100 e 200 euro l’anno, mentre il 22% spenderebbe anche oltre 200 euro l’anno per una polizza. Tra i servizi più interessanti rilevano la possibilità di beneficiare rimborsi completi (47%) e tariffe agevolate (38%), ma anche la reperibilità del veterinario 24 ore su 24 (28%) e le visite e i servizi a domicilio (21%).