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Parlare di "vespe" significa in realtà riferirsi in maniera generica a migliaia di insetti imenotteri appartenenti a gruppi e famiglie anche molto diverse tra loro. Per avere un'idea, si stima che solamente in Europa siano circa 7.000-8.000 le specie comunemente chiamate vespe, un numero che rende immediato capire quanto sia difficile dare una stima di quelle che vivono solo in Italia (in ogni caso parliamo di migliaia di specie differenti).
Dentro questo enorme calderone, tuttavia, non ci sono solo specie sociali, grandi e in grado di pungere, come i calabroni o le vespe cartonaie, ma anche e soprattutto migliaia di vespe minuscole, solitarie e innocue, che spesso passano del tutto inosservate. Proprio in virtù di questa enorme diversità e nonostante la loro cattiva reputazione, le vespe hanno quindi una distribuzione molto ampia, occupano tanti tipi di habitat e soprattutto svolgono un ruolo ecologico fondamentale e fin troppo sottovalutato.
Molte contribuiscono per esempio all'impollinazione di fiori e piante, altre sono invece predatrici di insetti considerati nocivi per le coltivazioni, mantenendo sotto controllo questi animali e aiutandoci nell'agricoltura o a contenere la diffusione di patogeni. In questo articolo non affronteremo per ovvi motivi tutte le migliaia di specie esistenti, ma ci concentreremo solo su quelle più grandi, comuni e facili da riconoscere, che possono a volte anche pungere e che, più facilmente, finiscono per entrare nelle nostre case.
La vespa comune

Tra le vespe più comuni e diffuse in Italia c'è Vespula germanica, una delle classiche vespe gialle e nere e cosiddette sociali. Le strisce lucide e colorate sull'addome la rendono facilmente riconoscibile nel grande gruppo delle vespe, anche se può essere confusa con altre specie che vedremo a breve. Essendo un insetto sociale, vive in colonie numerose, che possono raggiungere centinaia e a volte migliaia di individui. Costruisce i classici nidi di vespa fatti di carta masticata, spesso nascosti nel terreno, tra le intercapedini dei muri o in cavità protette.
Può pungere, ma la sua aggressività è legata soprattutto alla difesa del nido e della colonia e se viene disturbata può colpire ripetutamente. È una specie onnivora, mangia quindi qualsiasi cosa: insetti, ragni, carne, pesce, animali già morti, frutta, nettare e altre sostanze zuccherine. Proprio per questo, è una delle vespe che si incontra più spesso in spiaggia, durante i pasti all'aperto oppure vicino ai cestini dell'immondizia, quando sembra proprio che ci inseguano.
La vespa cartonaia

Tra le altre specie "gialle e nere" più facili da incontrare in campagna o in città c'è sicuramente anche la vespa cartonaia (Polistes dominula). Molto simile a Vespula germanica (con cui viene spesso confusa), è però più piccola e "snella", con zampe che in volo appaiono più lunghe e "pendule". È inoltre considerata generalmente meno aggressiva di V. germanica, ma a differenza di quest'ultima costruisce i nidi quasi sempre in superficie e in bella vista.
Quello delle Polisites è infatti il classico nido di carta a "ombrello" e senza involucro esterno che troviamo spesso attaccato sotto davanzali, travi, tettoie e grondaie. Le colonie sono però più piccole e attaccano solo se disturbate ripetutamente e in maniera insistente. Sono predatrici attive di bruchi, larve e altri insetti, il che le rende preziose alleate degli agricoltori nel tenere sotto controllo gli animali considerati dannosi per le colture.
La vespa orientale

A discapito del nome e di quanto si è detto negli ultimi anni su vari media, Vespa orientalis è una specie autoctona e da sempre presente nel bacino del Mediterraneo (al contrario dell'invasiva Vespa velutina). Si tratta di un calabrone (anche i calabroni sono vespe) diffuso soprattutto nel Sud Italia, ma che negli ultimi anni sta rapidamente espandendo il suo areale verso nord, facilitato dall'aumento delle temperature. È ormai stabilmente presente anche in grandi città, come Napoli e Roma, dove può effettivamente rappresentare un pericolo.
Si riconosce, oltre che per le grandi dimensioni, dal colore rossiccio con bande gialle sull'addome. Costruisce grandi nidi, spesso in cavità dei muri, soffitte o alberi cavi. Ha un pungiglione potente e può diventare molto aggressiva se percepisce minacce al nido. Allo stesso tempo, ha comunque un ruolo ecologico importante come predatrice di altri insetti. La sua presenza nei pressi delle case (o addirittura all'interno) è sicuramente un rischio, che va segnalato alle forze dell'ordine o a professionisti esperti nella rimozione sicura dei nidi.
Il calabrone europeo

Il calabrone europeo (Vespa crabro) è invece la più grossa specie di vespa presente in Italia. La regina può superare i 3,5 cm di lunghezza (le operai sono più piccole), ma nonostante le dimensioni e il ronzio impressionante è meno aggressivo di quanto si pensi. Punge soprattutto se il nido (enorme e costruito spesso all'interno di alberi cavi, solai e casolari abbandonati) viene disturbato, ma non attacca quasi mai senza motivo. Il calabrone europeo è inoltre una delle vespe predatrici più abili di tutte.
Pattuglia incessantemente prati e campagne in cerca di insetti, talvolta prendendo di mira anche arnie e alveari per catturare api. Proprio per questo, gli apicoltori non amano molto questa specie. Tuttavia, essendo la vespa più grossa presente in Europa, è anche quella che meglio di tutte contribuisce a tenere sotto controllo le popolazioni di altri insetti, inclusi quelli che danneggiano orti e frutteti. Il suo ruolo all'interno degli ecosistemi e dei cicli naturali è quindi molto importante.
La vespa vasaio

Infine, c'è la vespa vasaio (Sceliphron spirifex), anche se non è una "vera" vespa. Appartiene infatti al gruppo degli apoidei, quello di cui fanno parte sia le tante specie di api selvatiche che quella domestica da miele. Somiglia però molto a una vespa (per questo si chiama così), anche se è molto diversa dalle specie citate. È infatti un imenottero solitario, dal copro giallo e nero estremamente sottile e facilmente riconoscibile sia perché vola con le zampe posteriori "pendule" che per la "strozzatura" sottilissima che collega torace e addome.
È però una delle specie più facili da incontrare in casa (per questo l'abbiamo inserita in questo elenco). Non costruisce però nidi di carta, ma piccole anfore di fango che appiccica a muri, angoli di finestre, tra gli infissi o sotto travi e tettoie. Dentro ciascun "vaso" depone un uovo insieme a ragni paralizzati, che serviranno da cibo per la sua larva. Non è pericolosa, anche se in teoria può pungere. Lo fa però molto raramente ed è quindi considerata una specie del tutto innocua per gli esseri umani.
Queste erano solo alcune delle tantissime specie di vespe presenti in Italia e che talvolta possiamo trovarci in giardino o in casa. Sono però tra le più comuni e facili da riconoscere. Alcune possono pungere e incutere comprensibilmente timore, ma tutte svolgono ruoli ecologici vitali, dall'impollinazione al controllo delle popolazioni di altri insetti. Imparare a distinguerle e comprenderne abitudini e comportamento è il primo passo per convivere con loro in maniera più consapevole, senza demonizzarle o creare inutili allarmismi.