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17 Ottobre 2025
9:28

Quando nei fiumi europei nuotavano gli ippopotami

Un nuovo studio svela che gli ippopotami vivevano in Europa fino ad "appena" 31.000 anni fa, sopravvivendo nel fiume Reno molto più lungo di quanto pensato in precedenza e nel bel mezzo di una lunga fase di glaciazione.

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Un tempo anche in Europa c’erano gli ippopotami, che secondo un nuovi studio sono sopravvissuti molto più a lungo di quanto pensavamo

Oggi tutti noi li associamo all'Africa, l'unico posto nel mondo in cui ancora vivono gli ippopotami. Eppure, fino a poche di migliaia di anni fa, anche nei fiumi europei nuotavano questi erbivori giganti. Popolavano soprattutto le pianure umide della Germania e della Francia, le valli del Reno e del Danubio, in un paesaggio lussureggiante e molto diverso da quello che di lì a poco sarebbe diventata l'Europa, ovvero un continente di ghiaccio.

Per lungo tempo si è infatti pensato che questi grandi erbivori fossero scomparsi dall'Europa circa 115.000 anni fa, con la fine dell'ultima fase calda interglaciale e l'inizio delle prime glaciazioni. Le acque si congelarono, la vegetazione scomparve, e si pensava che gli ippopotami – che necessitano di climi miti e corsi d'acqua liberi dal ghiaccio – non potessero resistere oltre. Ma uno studio recentemente pubblicato su Current Biology ha riscritto questa storia, portando alla luce un sorprendente capitolo del passato dei fiumi europei.

Analizzando i fossili provenienti dall'Alto Reno, in Germania – una zona ricca di resti animali e vegetali che raccontano le trasformazioni climatiche del nostro continente – un team internazionale di ricercatori ha scoperto che gli ippopotami sopravvissero molto più a lungo del previsto. Grazie a tecniche di datazione al radiocarbonio, i resti analizzati sono stati datati a un'età compresa tra 47.000 e 31.000 anni fa: gli ippopotami, insomma, erano ancora presenti in Europa nel pieno dell'ultima era glaciale.

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Secondo le anali di alcuni resti provenienti dall’Alto Reno, gli ippopotami in Europa sono sopravvissuti fino a un periodo compreso tra 47.000 e 31.000 anni fa

Com'è possibile che animali così legati all'acqua e che tutti associamo oggi al caldo africano siano riusciti a sopravvivere in un'epoca dominata dai ghiacci? La risposta sta nelle fasi interstadiali, brevi periodi di clima più mite che punteggiavano la lunga glaciazione di Weichsel, tra 75.000 anni e  circa 11.700 anni fa. In queste pause, il ghiaccio si ritirava, i fiumi tornavano a scorrere e la vegetazione riprendeva vita.

È probabile che in questi momenti gli ippopotami abbiano potuto ricolonizzare temporaneamente alcune aree, trovando rifugio in piccole oasi ecologiche come quelle del Reno. Lo studio ha anche permesso di estrarre alcuni frammenti di DNA antico da uno dei fossili, rivelando che gli ippopotami europei erano strettamente imparentati con gli attuali ippopotami africani.

Si trattava quindi della stessa specie, Hippopotamus amphibius, adattata per un periodo a una Europa che, tra un'ondata di gelo e l'altra, sapeva ancora offrire habitat lussureggianti e accoglienti. Oggi di questi e altri grandi animali che un tempo vagavano per il nostro continente restano solo ossa e denti fossilizzati, che però raccontano una storia molto affascinante: quella di una Europa che un tempo ospitava specie oggi lontane e persino impensabili.

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