
Sembra la trama di una serie dark fantasy medievale: una regina potente, ma ormai debole, perde il trono e viene spodestata dalle sue stesse suddite (che tra l'altro sono tutte figlie sue). Eppure, tra le api domestiche, la "detronizzazione" non è solo una leggenda di corte, ma un meccanismo di difesa naturale e piuttosto frequente attraverso cui la colonia sostituisce la sua stessa sovrana quando non è più in grado di garantire la sopravvivenza del proprio alveare.
Nelle api, la regina è il cuore biologico e pulsante della colonia. E lei a fondarla da zero, completamente da sola, arrivando a deporre fino 3.000 uova al giorno, più del suo stesso peso. Ed è sempre lei, attraverso un linguaggio soprattutto chimico, a tenere unite decine di migliaia di api operaie.
Tutto si regge su una comunicazione chimica fatta di feromoni, sostanze che trasmettono informazioni vitali come chi deve nutrire le larve, chi deve uscire in cerca di nettare, chi deve difendere la colonia. Un nuovo studio pubblicato recentemente su PNAS, ha ora approfondito come questi segnali chimici fanno a capire alle operaie che la regina non è più in grado di sostenere la colonia, innescando la "ribellione".
La "ribellione" comincia quando cambia la chimica

Quando questi segnali cambiano, anche di poco, l'intero sistema inizia a vacillare. Un gruppo di ricercatori dell’Università della British Columbia ha infatti scoperto che a innescare "il colpo di stato" sono spesso le infezioni virali che colpiscono la regina. I risultati dello studio, dimostrano infatti che alcuni virus riducono le dimensioni delle ovaie della regina e ne limitano la capacità di deporre uova, ma non solo
Diminuisce anche la produzione di oleato di metile, un feromone chiave che tiene le operaie "fedeli" e impedisce loro di allevare una nuova regina. Quando questo segnale chimico si indebolisce, le api percepiscono l'odore della "debolezza". Ed è allora che comincia la ribellione: alcune operaie scelgono una o più larve da trasformare in nuove regine, nutrendole con la pappa reale. Nel giro di pochi giorni, la vecchia sovrana viene quindi "sostituita" – o persino eliminata – per il bene dell'alveare.
"Una regina sana può deporre da 850 a oltre 3.000 uova al giorno", ha spiegato in un comunicato Leonard Foster, biochimico e coautore dello studio. "Ma nei nostri esperimenti le regine infette deponevano molte meno uova e producevano meno oleato di metile. Questo calo di feromoni sembra essere il segnale che spinge le operaie a rimpiazzarla".
Una regina che cade può essere un problema per gli apicoltori

Il fenomeno della sostituzione di una regina – conosciuto col termine inglese "supersedure"– è un meccanismo di che permette alla colonia di sopravvivere, ma può diventare un problema serio nelle arnie gestite dagli apicoltori per la produzione di miele. La sostituzione improvvisa crea infatti pause nella deposizione di uova, indebolisce temporaneamente la colonia e riduce inevitabilmente la produzione di miele e l'efficacia dell'impollinazione.
Gli apicoltori infatti segnalano da anni un aumento dei casi di regine "deboli" e sostituzioni premature, spesso collegate alla presenza dell'acaro parassita Varroa destructor, che trasmette i virus responsabili di queste infezioni. Mantenere le colonie sane e libere da questi piccoli parassiti è quindi essenziale per evitare il collasso della colonia. I ricercatori hanno anche sperimentato una possibile soluzione, ovvero somministrare alle colonie una miscela di feromoni sintetici contenente oleato di metile.
Le colonie trattate in questo modo hanno mostrato una drastica riduzione dei casi di sostituzione della regina. "Potrebbe essere un aiuto concreto per gli apicoltori", ha sottolineato Foster. "La sostituzione è un processo naturale ma, se avviene nel momento sbagliato, può avere costi elevati. Integrare questo feromone potrebbe stabilizzare le colonie nei periodi più delicati".
Le api da miele sono responsabili (insieme ad altri insetti impollinatori) di una fetta importante della produzione agricola mondiale e quindi di cibo. Capire perché decidono di "rovesciare" la loro sovrana significa quindi sapere qualcosa in più della loro straordinaria organizzazione e vita sociale, ma anche di quanto la salute di una piccola ape regina possa influenzare, silenziosamente, anche la nostra.