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13 Giugno 2025
19:00

Quando il cavallo sbuffa vuol dire che è felice? Perché lo fa e cosa c’è di vero

Lo sbuffo del cavallo non è un semplice soffio di aria dalle radici, ma può raccontarci molto anche sul suo stato emotivo. Studi recenti dimostrano che i cavalli sbuffano di più quando sono rilassati, tranquilli e in generale in uno stato emotivo positivo, per esempio quando sono liberi o al pascolo.

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Lo sbuffo del cavallo racconta molto di più del soffio d’aria che emette dalle narici

Il suono di un cavallo che sbuffa è inconfondibile e lo conosciamo più o meno tutti. Ma cosa significa davvero? Negli ultimi anni alcuni studi hanno cercato di andare oltre l'interpretazione più banale, scoprendo che forse dietro uno sbuffo potrebbe esserci un segnale legato anche al benessere. Ma, come spesso accade quando si cerca di tradurre il linguaggio degli altri animali, la verità è molto più complessa. Chi si occupa di etologia equina distingue infatti diversi tipi di suoni non vocali prodotti dal cavallo attraverso le narici.

Lo sbuffo vero e proprio (in inglese snort) è un'espirazione pulsata e rumorosa, prodotta dalle narici quando il cavallo espelle aria. È diverso dal blow, un'esalazione più breve e intensa legata invece a uno stato di allerta, e dallo snore, un suono più raschiato e rapido emesso spesso quando il cavallo esplora qualcosa di nuovo. Fino a pochi anni fa, lo sbuffo era considerato un semplice atto fisiologico Ma alcuni ricercatori hanno iniziato a ipotizzare che non fosse solo una questione di naso, ma anche di comunicazione ed emozioni.

I motivi per cui il cavallo sbuffa

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Uno studio pubblicato nel 2018, ha dimostrato che i cavalli liberi sbuffano di più di quelli in scuderia

Nonostante possa sembrare un comportamento apparentemente semplice visto con occhi umani, lo sbuffo può avere in realtà diverse funzioni. Come già accennato, la più ovvia è naturalmente quella fisiologica. Come noi, anche il cavallo ha bisogno di liberare le vie respiratorie da polvere, detriti e corpi estrane. Tuttavia alcuni studi recenti, in particolare uno pubblicato nel 2018 su PLOS One e condotto da un gruppo di ricercatori francesi, hanno aggiunto diversi tasselli interessanti.

I ricercatori hanno osservato due gruppi diversi di cavalli: alcuni vivevano in condizioni naturali, in piccoli branchi al pascolo, usati saltuariamente per l'equitazione ricreativa; altri erano invece animali da scuola di equitazione, tenuti quindi in scuderie e cavalcati più spesso, con un regime più intenso di lavoro e libertà un po' più limitate. Il risultato? I cavalli che vivevano liberi e che non erano costretti a lavorare troppo sbuffavano molto di più.

Ma c'era anche di più, gli sbuffi erano associati a comportamenti e posture positivi, come le orecchie rivolte in avanti – un chiaro segno di rilassamento e curiosità nei cavalli – e mai invece a segnali legati all'aggressività, al disagio oppure a situazioni di stress. In altre parole, lo sbuffo non sembrava affatto un gesto casuale o un riflesso fisiologico. Compariva molto più spesso in condizioni di benessere associate a emozioni positivi.

È vero che i cavalli sbuffano quando sono felici?

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Il cavallo non "sbuffa perché è felice", ma sbuffa "anche quando è felice"

Affermare che un cavallo che sbuffa "è felice" è però, da un punto di vista scientifico, un'affermazione delicata e un tantino azzardata. Da un punto di vista etologico sarebbe più corretto usare termini un po' più neutri, come "stato emotivo positivo", proprio perché le emozioni non sono direttamente misurabili e possono essere spesso interpretate erroneamente. Tuttavia, esistono alcuni indizi – fisiologici e comportamentali – che ci aiutano a capire come sta davvero un cavallo.

Nel caso dello studio francese, la frequenza degli sbuffi si è rivelata significativamente più alta nei cavalli che vivevano in condizioni più naturali e meno stressanti. Anche i cavalli da maneggio sbuffavano più frequentemente, ma solo quando venivano portati all'aperto. Inoltre, nessuno dei cavalli osservati sbuffava durante momenti di tensione o aggressività. Per cui sì, lo sbuffo essere un indicatore attendibile di uno stato emotivo positivo – un po' come le fusa nei gatti – ma con la dovuta cautela.

Va infatti sempre ricordato che il contesto è tutto e che quando si parla di emozioni e stati d'animo esistono infinite sfumature. Ogni animale, infatti, è un individuo a sé, con una propria personalità e una propria storia. Il cavallo non "sbuffa perché è felice", ma sbuffa "anche quando è felice", per esempio in situazioni in cui si trova a proprio agio, rilassato, tranquillo, immerso in un ambiente che gli consente di esprimere tutti i suoi comportamenti naturali.

Cosa fare se il cavallo sbuffa quando ci avviciniamo

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Lo sbuffo va letto insieme a tutti gli altri segnali del corpo: è solo un pezzo del puzzle

E se un cavallo sbuffa proprio mentre ci stiamo avvicinando a lui, cosa dobbiamo fare? Come sempre il comportamento va interpretato in base al contesto. Se lo sbuffo avviene in modo rilassato, accompagnato da orecchie in avanti, testa bassa, movimenti lenti, è probabile che il cavallo sia in uno stato di calma e stia semplicemente reagendo a un piccolo stimolo esterno, come appunto la nostra presenza. In questo caso possiamo considerarlo un segnale neutro o addirittura positivo, un po' come un modo per "scaricare la tensione".

Al contrario, se lo sbuffo è accompagnato da orecchie tirate indietro, corpo rigido o altri segnali di disagio, potrebbe indicare un'emozione un po' più forte. In quel caso, è meglio fermarsi, osservare e rispettare lo spazio vitale dell'animale. Lo sbuffo, insomma, va letto insieme a tutti gli altri segnali del corpo: è solo un pezzo del puzzle. Il cavallo non parla, è vero, ma comunica in modo continuo e raffinato, anche se non è sempre semplice interpretare ciò che dice.

I cavalli sono mammiferi sociali, che vivono accanto a noi da millenni e che sono in grado di legarsi in maniera profonda alle persone. Tuttavia, a differenza per esempio di cani e gatti, lo dimostrano con gesti più sottili, come la vicinanza, la disponibilità e piccoli segnali del corpo, come ci ha spiegato Rachele Malavasi, esperta in etologia equina e tecnico equestre. E comprendere questi segnali richiede molta più attenzione, pazienza, conoscenze e rispetto che per altri animali molto più espliciti.

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