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21 Novembre 2025
10:34

Pesce remo di oltre tre metri trovato spiaggiato in Tasmania: un tempo si pensava annunciasse terremoti e apocalissi

Un pesce remo di oltre tre metri è stato trovato spiaggiato in Tasmania. Un tempo considerato presagio di disastri, oggi è una rara e affascinante specie che arriva direttamente dagli abissi.

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Un pesce remo o re di aringhe trovato spiaggiato in Messico nel 2017

Lungo la costa nord-occidentale della Tasmania, in Australia, il mare ha portato a riva uno degli animali più misteriosi dell'oceano. Come riportato dal Guardian, un pescatore locale che passeggiava con i suoi due cani a Preservation Bay ha notato un grande luccichio sulla sabbia, circondato da gabbiani. Avvicinandosi, ha capito di trovarsi davanti a un enorme pesce remo, un animale che, per chi non lo ha mai visto, può sembrare uscito da un racconto mitologico.

Il pescatore Tony Cheesman ha raccontato alla stampa di essere rimasto colpito dalle dimensioni dell'animale – lungo oltre tre metri – e dai suoi colori cangianti, quasi metallici, oltre che dalle lunghe appendici che sporgevano dal capo e dal mento. Elementi che rendono il pesce remo immediatamente riconoscibile e che alimentano da secoli folklore, leggende e miti sul suo presunto legame con terremoti e apocalissi.

Il pesce remo, il "nastro" degli abissi

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Un modello 3D di come appare in vita un pesce remo

Il pesce remo o re di aringhe (Regalecus glesne) ha un aspetto serpentiforme, quasi come un nastro, ed è considerato il pesce osseo più lungo del mondo. Può raggiungere i 7-8 metri di lunghezza, secondo alcuni persino oltre 10 metri, anche se i pochi individui osservati raramente superano i 3 metri. Quello trova spiaggiato in Tasmania, pur misurando più di tre metri, rientra quindi nella media, così come quello trovato lo corso febbraio in Messico.

Vive di solito tra i 200 e i 1.500 metri di profondità e quando appare in superficie è quasi sempre perché si tratta di individui debilitati, malati o in difficoltà. Proprio per questo, si tratta di una specie molto difficile da osservare e studiare e ogni animale spiaggiato rappresenta quindi, oltre che una notizia, una rara opportunità per scienziati e ricercatori, che hanno avuto pochissime occasioni per poter esaminare dal vivo questa specie.

Il pesce remo e i presunti legami con terremoti e tsunami

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Un pesce remo lungo circa 7 metri trovato nel 1996 in California

Ma oltre che per il suo aspetto e per la sua rarità, il pesce remo è noto anche perché, quando appare, annuncerebbe terremoti, tsunami e altre catastrofi naturali. Nella tradizione giapponese, è chiamato anche ryūgū-no-tsukai, che vuol dire "messaggero del palazzo del dio del mare" e in passato alcuni lo hanno anche collegato con il potente terremoto con tsunami che causò oltre 30.000 vittime in Giappone nel 2011.

Naturalmente, nulla di tutto questo è vero, ma alcuni scienziati hanno provato a indagare anche questo possibile aspetto, un lavoro culminato in un report pubblicato nel 2019 sul Bulletin of the Seismological Society of America che, ovviamente, non ha trovato alcuna prova a supporto di queste teorie. Gli autori hanno analizzato 336 avvistamenti di pesci abissali e 221 terremoti avvenuti in Giappone, trovando solo una debole correlazione in un singolo caso: una semplice coincidenza.

I "mostri" delle cronache ottocentesche

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Un "serpente marino" apparso su un giornale australiano nel 1878 e che con ogni probabilità era un pesce remo

Il Guardian ricostruisce anche il ruolo del pesce remo nelle narrazioni e nelle storie marinaresche. Lo storico David Waldron, della Federation University, ha spiegato come i marinai del 700 e dell'800 potessero facilmente scambiarli per serpenti marini o altre creature leggendarie. Gli animali avvistati, infatti, erano quasi sempre debilitati e si muovevano in modo convulso, contribuendo all'impressione di trovarsi di fronte a una creatura mostruosa.

In Tasmania, un giornale del 1878 descrisse addirittura il ritrovamento di un misterioso "serpente di mare" nella stessa zona di questo avvistamento. L'incisione pubblicata all'epoca, ricorda sempre il Guardian, mostrava un animale molto simile ai pesci remo. Oggi, nonostante il fascino che questa specie continua a esercitare, sappiamo che non porta alcun messaggio né annuncia disastri. È solo un animale degli abissi che, per motivi ancora poco chiari, talvolta risale in superficie portando dietro di sé stupore, miti e qualche titolo di giornale sensazionalistico.

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