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17 Giugno 2025
21:00

Perché le zanzare pungono proprio te: da dove arrivano e cosa le attira del nostro corpo

A pungerci sono solo le zanzare femmine: utilizzano le proteine del sangue per nutrire le loro uova. Con ogni puntura depongono tra le 100 e le 500 uova.

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Con l’arrivo della bella stagione, tornano anche loro: le zanzare. Puntuali come ogni anno, cominciano a farsi notare al calar del sole, trasformando serate all’aperto in vere e proprie sfide contro il prurito. Ma a cosa servono davvero questi insetti così poco amati? E perché sembrano scegliere sempre la stessa persona, ignorando chi le siede accanto? In questo articolo, cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti su questi insetti fastidiosi ma affascinanti, offrendo informazioni utili per capire meglio il loro comportamento.

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Perché ci pungono solo le zanzare femmine

A pungere sono esclusivamente le zanzare femmine. I maschi, infatti, sono del tutto innocui per l’uomo: non solo non pungono, ma trascorrono la loro breve vita nutrendosi di nettare e ronzando pacificamente tra i fiori. Sia i maschi che le femmine, in effetti, si alimentano principalmente del nettare delle piante, svolgendo anche un ruolo da impollinatori, un po’ come fanno le api.

Tuttavia, nel momento in cui arriva il tempo di deporre le uova, le zanzare femmine modificano la loro dieta. È allora che iniziano a cercare una fonte di proteine: il sangue. Il nostro sangue, ricco di proteine, diventa quindi essenziale per lo sviluppo delle uova. Con ogni puntura, una zanzara femmina può prelevare circa 30 microlitri di sangue, una quantità sufficiente per produrre tra le 100 e le 500 uova.

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Da dove arrivano le zanzare: il ciclo di vita

Dopo aver assunto il sangue necessario per lo sviluppo delle uova, le zanzare femmine si mettono alla ricerca di acqua. Questo perché le uova devono essere deposte in ambienti umidi: solo a contatto con l’acqua possono schiudersi e completare il ciclo vitale.

Non serve quindi immaginare ambienti esotici o lontani per spiegare la loro presenza: le zanzare che infestano le nostre case e i nostri giardini possono essersi sviluppate molto più vicino di quanto si pensi. Una semplice pozzanghera in cortile, un sottovaso dimenticato sul balcone o persino l’acqua stagnante in un tombino possono rappresentare l’habitat ideale per la loro riproduzione. È sufficiente una minima quantità d’acqua per permettere la schiusa delle uova.

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Per questo motivo, per contrastare la presenza di zanzare, è fondamentale intervenire sull’ambiente che ci circonda. La prima e più efficace misura preventiva consiste nell’eliminazione di ogni ristagno d’acqua, anche il più piccolo.

Cosa attira le zanzare e perché pungono proprio te

Le ragioni per cui le zanzare sembrano preferire certi individui ad altri non sono ancora del tutto chiare, ma la scienza ha individuato alcuni fattori che ci rendono più o meno appetibili per loro.

Uno dei miti più diffusi sulle zanzare riguarda il cosiddetto “sangue dolce”, spesso indicato come la causa principale per cui alcune persone vengono punte più di altre. In realtà, questa credenza popolare non ha fondamento scientifico. Il sangue è coinvolto, certo, ma non per il suo sapore.

Uno dei principali elementi è il gruppo sanguigno: studi hanno dimostrato che le persone con gruppo 0 vengono punte con una frequenza quasi doppia rispetto a chi ha il gruppo A, mentre chi appartiene al gruppo B si colloca in una posizione intermedia.

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Ma non è solo una questione di sangue. Le zanzare sono attratte dall’anidride carbonica che emettiamo respirando, il che spiega perché spesso ronzino intorno al volto. Le persone che respirano più intensamente – ad esempio chi fa attività fisica, le donne in gravidanza o chi ha una corporatura più robusta – risultano essere bersagli preferiti. Anche il sudore, l’odore dei piedi e persino il calore delle orecchie sono segnali che possono attirarle.

L’abbigliamento ha il suo peso: i colori scuri, in particolare il nero e l’arancione-rossastro, sembrano attirare le zanzare più dei toni chiari. E attenzione anche all’alcol, che può alterare la sudorazione e intensificare l’odore corporeo, rendendoci ancora più interessanti per questi insetti.

A renderle così efficaci nella “caccia” sono le antenne, strumenti incredibilmente sensibili: grazie a speciali recettori, le zanzare sono in grado di rilevare molecole di anidride carbonica e altri composti odorosi anche a decine di metri di distanza.

Quando pungono le zanzare: perché si concentrano proprio di sera

Le zanzare risultano essere molto attive durante le ore serali, prevalentemente tra le 19 e le 23. Durante il giorno, infatti, l’eccessivo calore, la luce intensa e la maggiore esposizione ai predatori rendono le ore diurne meno favorevoli alla loro attività.

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Ma cosa succede d’inverno? Contrariamente a quanto si pensa, le zanzare non muoiono tutte con l’arrivo del freddo. Molte di loro entrano in uno stato di inattività chiamato diapausa, una sorta di letargo durante il quale si rifugiano in ambienti riparati – come intercapedini, cantine o sottotetti – aspettando condizioni più favorevoli per tornare all’azione.

Come pungono le zanzare

L’apparato con cui pungono è un vero capolavoro di precisione evolutiva: si chiama apparato boccale pungente-succhiante ed è una struttura flessibile composta da sei micro-parti specializzate:

  • Due funzionano da divaricatori, per tenere aperta la pelle durante la puntura.
  • Altri due agiscono come piccoli coltelli seghettati, tagliando il tessuto fino a raggiungere un vaso sanguigno.
  • Uno inietta la saliva della zanzara, che contiene una sostanza anestetica in grado di ridurre la percezione del dolore e mantenere fluido il sangue durante l’aspirazione.
  • L’ultimo componente, infine, è una sorta di micro-cannuccia che si inserisce nel vaso sanguigno per prelevare il sangue: è da lì che la zanzara ricava le proteine utili alla produzione delle uova.
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Il risultato? La classica bolla pruriginosa. Quella che molti conoscono bene è in realtà una reazione del sistema immunitario umano alle sostanze contenute nella saliva della zanzara, che il corpo identifica come “nemiche”.

A cosa servono le zanzare

Nonostante la loro reputazione poco gradita, le zanzare svolgono un ruolo fondamentale all'interno degli ecosistemi. La loro esistenza, come quella di qualsiasi altra specie vivente, contribuisce all'equilibrio della biodiversità del Pianeta. Oltre a nutrirsi di nettare, proprio come le api, partecipano all’impollinazione di alcune piante, favorendo la riproduzione vegetale e il mantenimento della flora selvatica.

Inoltre, rappresentano una risorsa alimentare essenziale per numerosi predatori, tra cui uccelli, rane, pipistrelli, ragni e altri insetti. Alla fine del loro breve ciclo vitale – che dura circa un mese per le femmine e ancora meno per i maschi – i loro corpi si decompongono e rilasciano sostanze nutritive nel suolo, contribuendo alla fertilità e alla salute delle piante.

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Le zanzare sono presenti sulla Terra da oltre 150 milioni di anni. Una longevità evolutiva che testimonia il loro adattamento e il loro ruolo ecologico, spesso sottovalutato ma essenziale per il funzionamento di molti ambienti naturali.

Perché le zanzare sono gli animali più letali al mondo

Oltre al fastidio che provocano, le zanzare rappresentano un pericolo ben più serio per la salute pubblica globale. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno provocano circa 700.000 decessi a causa della trasmissione di virus, batteri e parassiti responsabili di malattie gravi come la malaria, la febbre gialla o la dengue. Nella storia dell’umanità, si ritiene che abbiano contribuito alla morte di circa 50 miliardi di persone, rendendole di fatto gli animali più letali al mondo.

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Tuttavia, non tutte le specie di zanzare sono pericolose. Esistono circa 3.600 specie diverse e solo una piccola parte – circa 40 specie – è in grado di trasmettere il protozoo responsabile della malaria. La trasmissione avviene attraverso la saliva dell’insetto: quando una zanzara punge un soggetto infetto, ingerisce i parassiti presenti nel sangue e, durante una successiva puntura, questi protozoi possono essere inoculati in un altro individuo attraverso il liquido salivare.

Questa dinamica rende le zanzare non solo un fastidio stagionale, ma anche un vettore di malattie infettive potenzialmente mortali, soprattutto in alcune aree del mondo dove il sistema sanitario e la prevenzione sono meno efficaci.

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