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28 Maggio 2025
10:49

Perché le orecchie degli elefanti sono le più grandi nel regno animale: c’è una ragione

C'è un motivo per cui gli elefanti hanno orecchie enormi: servono a disperdere calore e regolare la temperatura corporea, ma aiutano anche a incanalare suoni a bassa frequenza e a comunicare con gli altri.

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Le orecchie di un elefante africano possono raggiungere fino a 2 metri di lunghezza e 1,2 metri di larghezza. Ma perché sono così grandi?

Gli elefanti sono gli animali terrestri più grandi del pianeta. Quelli africani possono superare le 10 tonnellate di peso e raggiungere un'altezza alla spalla di circa 4 metri nei maschi. Ma nonostante le dimensioni mastodontiche, c'è un elemento che spesso stupisce ancora di più: le enormi orecchie, in alcuni casi grandi quanto una porta. Le orecchie degli elefanti sono uno dei tratti più caratteristici di questi mammiferi, ma non tutti sanno che non sono solamente di un curioso elemento estetico: hanno una funzione cruciale per la sopravvivenza di questi pachidermi.

Ma partiamo dai numeri: negli elefanti africani di savana (Loxodonta africana), le orecchie possono raggiungere fino a 2 metri di lunghezza e 1,2 metri di larghezza. Roba da Guinness dei primati. Anche i loro "cugini" di foresta (L. cyclotis), più rari e schivi, vantano orecchie grandi, sebbene leggermente più piccole. Gli elefanti asiatici (Elephas maximus), invece, mostrano padiglioni più tondeggianti e modesti e proprio queste differenze possono anche aiutarci a riconoscerli.

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Le orecchie degli elefanti africani (a sinistra) ricordano la forma dell’Africa, mentre quelle degli elefanti asiatici quelle dell’India

Curiosamente, le orecchie degli elefanti africani ricordano nella forma proprio il continente africano, mentre quelle degli asiatici ricordano vagamente il profilo dell'India. Ma perché tanta sproporzione? La risposta non è tanto nell'udito, quanto nell'adattamento a diverse condizioni climatiche. Le orecchie degli elefanti sono infatti dei veri e propri radiatori naturali. Al loro interno scorrono numerosi e grandi vasi sanguigni, che trasportano sangue caldo dalla parte interna del corpo verso l'esterno.

Qui, la superficie ampia delle orecchie a contatto con l'aria o grazie ai movimenti dell'animale, favorisce così la dispersione del calore. Il sangue, più fresco, rientra poi in circolo, contribuendo a raffreddare l'intero corpo dell'animale. Un sistema molto efficace e comune anche a tanti altri animali che vivono nei pressi dell'equatore o in habitat aperti dove le temperature possono facilmente superare i 40°C. Ecco perché le orecchie delle specie africane sono più grandi che in quella asiatica, più adatta a vivere tra le foreste.

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Le orecchie degli elefanti sono attraversate da numerosi e grandi vasi sanguigni, che come un radiatore naturale aiutano l’animale a dissipare il calore e a termoregolare

A causa dell'enorme massa corporea, del ridotto rapporto tra superficie e volume e dell'assenza di ghiandole sudoripare, gli elefanti si sono trovati ad affrontare un enorme problema biologico legate alla dissipazione del calore e lo hanno "risolto" evolvendo orecchie enormi. Nel 2010, uno studio pubblicato sul Journal of Thermal Biology ha confermato proprio questa funzione termoregolatrice, mostrando che il flusso di sangue attraverso le orecchie varia a seconda della temperatura esterna.

Quando fa più caldo, aumenta il flusso e le orecchie si "accendono" di calore, visibili perfino all'infrarosso come vere e proprie finestre aperte sull'interno del corpo. Ma c'è anche dell'altro. Le orecchie degli elefanti non servono solo per termoregolare. La natura non spreca mai nulla e quegli enormi padiglioni possono anche avere un ruolo nel direzionare il suono. Alcuni studi suggeriscono che potrebbero aiutare gli elefanti a incanalare le onde sonore, soprattutto quelle a bassa frequenza, migliorando la capacità di individuare la direzione e la distanza dei suoni.

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Gli elefanti usano le orecchie anche per comunicare. Le allargano quando si sentono minacciati o sono nervosi

Ci sono poi ancora altre funzioni "accessorie" sfruttate da questi animali. Gli elefanti sventolano le orecchie per accelerare la perdita di calore, ma anche come segnale visivo, per esempio per intimidire un predatore o esprimere nervosismo: le aprono quando si sentono minacciati e per sembrare ancora più grandi. In natura e in biologia, come accade quasi sempre, nulla è lasciato al caso e ogni struttura, forma o caratteristica ha spesso uno o più funzioni molto precise.

Le gigantesche orecchie dei pachidermi, quindi, non solo solo un tratto distintivo di questi iconici mammiferi. Sono un carattere affinato da milioni di anni di evoluzione che unisce efficienza termica, ascolto, comunicazione e – in poche parole – sopravvivenza.

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