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13 Novembre 2025
12:31

Perché le galline non possono volare?

Le galline non volano perché la selezione umana le ha rese sempre più pesanti e con ali troppo corte. Alcune possono ancora fare brevi voli, ma esistono tanti altri uccelli che hanno perso questa capacità.

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Le galline "non sanno più" volare a causa della lunga storia di allevamento e selezione operata dagli esseri umani nel corso dei secoli

Tra tutti gli animali domestici da cortile, la gallina è probabilmente quella che più di ogni altro abbiamo imparato a conoscere. La loro andatura buffa e quel verso inconfondibile sono diventati parte integrante dei paesaggi rurali e delle fattorie. Ma c'è una cosa per cui le galline sono famose quasi quanto per le loro uova: il fatto che "non sanno volare". In realtà, non è del tutto vero e nella maggior parte dei casi le galline riescono a volare per brevi distanze, anche se solo il tempo necessario per superare una recinzione o raggiungere un ramo basso.

Naturalmente, non riescono ad alzarsi mai in cielo come fanno i piccioni o le rondini, ma sanno staccarsi da terra quel tanto che basta a cavarsela. Ma il motivo per cui le galline non riescono a volare bene non è "colpa" loro né tantomeno della natura. Gli antenati selvatici delle galline vivono ancora oggi tra le giungle dell'Asia e sanno volare come tanti altri uccelli, anche se preferiscono stare a terra. La ragione per cui quelle domestiche non riescono a farlo più è il risultato della lunga storia di allevamento e selezione operata da noi umani.

Nel corso dei secoli, abbiamo scelto, selezionato e incrociato solo gli animali più produttivi, quelli con corpi grandi e pesanti, petti muscolosi e ali sempre corte. Un corpo perfetto per produrre uova e carne, ma non per volare. Le razze più leggere e rustiche, come quelle allevate in contesti meno intensivi, conservano infatti ancora una certa agilità e riescono a compiere brevi voli, ma la maggior parte dei polli e delle galline allevate soprattutto in contesti industriali, non possono più.

Perché le galline non riescono a volare a lungo?

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L’antenato selvatico delle galline domestiche, il gallo bankiva (Gallus gallus), vive ancora oggi in Asia ed è in grado di volare

Per capire davvero perché le galline non volano più, bisogna tornare indietro nel tempo, alla loro storia evolutiva "guidata" da noi umani. Tutte le galline e i polli domestici (Gallus gallus domesticus) discendono dal gallo bankiva (Gallus gallus), una specie ancora oggi diffusa in India, Thailandia e Sud-est asiatico. Questo uccello – che sta ai polli domestici come il lupo sta al cane – vive tra le foreste tropicali, si muove perlopiù a terra e vola soprattutto per raggiungere i rami dove trascorrere la notte o per sfuggire ai predatori.

È però in grado di compiere brevi voli molto meglio delle galline domestiche, grazie ad ali strette e muscolose, perfette per decolli rapidi, ma comunque non per lunghe distanze. Quando, circa ottomila anni fa, gli esseri umani iniziarono a domesticare e allevare questi uccelli, lo fecero per scopi ben precisi: carne, uova e, in alcune culture, anche per combattimenti rituali. Con il tempo, la selezione artificiale ha quindi favorito gli individui più grandi e robusti capaci di produrre più cibo, e il volo è diventato sempre meno utile.

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Col tempo abbiamo selezionato e allevato uccelli sempre più pesanti, con ali piccoli e inadatti al volo

Col passare dei secoli, le ali si sono accorciate sempre più, la muscolatura del petto si è modificata, e la cassa toracica si è appesantita. Così, quello che un tempo era un uccello agile e capace di volare tra i rami delle giungle asiatiche, è diventato un animale sempre più "terrestre", più adatto a razzolare che a volare. In sostanza, galline e galli domestici hanno perso o quasi al capacità di saper volare perché noi le abbiamo indirizzate verso un "vicolo evolutivo" per cui erano già naturalmente predisposti.

Non tutti gli uccelli volano, non solo le galline

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Il kakapò (Strigops habroptilus) è l’unico pappagallo vivente che non è in grado di volare

Le galline non sono naturalmente gli unici uccelli a non saper volare. In natura esistono molte specie – circa 60 tra quelle viventi – che hanno perso questa capacità, anche senza l'intervento umano. Il caso più noto è quello degli struzzi, i più grandi uccelli viventi. Loro hanno ali minuscole rispetto al corpo e sono diventati corridori velocissimi, adattati alle vaste savane africane. In Australia, invece, troviamo emù e casuari, parenti lontani degli struzzi, che hanno seguito un percorso evolutivo simile, così come il nandù in Sud America.

Tutti questi uccelli non volano più, ma le loro zampe potenti li rendono ottimi camminatori e le dimensioni li aiutano a difendersi da molti predatori. Ci sono poi anche uccelli non volatori più piccoli e che spesso che vivono sulle isole, dove l'assenza predatori ha reso inutile il volo. Il kiwi, per esempio, è un piccolo uccello notturno che ha perso completamente le ali visibili e vive a terra, cercando insetti e vermi nel sottobosco, così come il kakapò (Strigops habroptilus), il buffo e minacciato pappagallo neozelandese, l'unico a non saper più volare.

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Il rallo dell’isola Inaccessibile (Laterallus rogersi) è il più piccolo uccello non volatore attualmente vivente. Foto da Wikimedia Commons

L'uccello non volatore più piccolo ancora vivente, con una lunghezza di circa 17 centimetri, è però il rallo dell'isola Inaccesibile (Laterallus rogersi), una specie simile alla nostra gallinella d'acqua endemica dell'isola omonima dell'arcipelago Tristan da Cunha, uno dei luoghi più remoti del pianeta, situato quasi al centro dell'oceano Atlantico meridionale. Infine, anche i pinguini, a modo loro, sono uccelli che hanno smesso di volare nel cielo per "volare" sott’acqua grazie alle ali che si sono trasformate in pinne.

Il volo, insomma, non è un tratto fisso né indispensabile per tutti gli uccelli. Nel corso dell'evoluzione, molte specie lo hanno perso o modificato per adattarsi meglio al proprio ambiente. E le galline, in fondo, sono solo l'ultimo esempio di questo lungo compromesso tra natura e adattamento, forzato naturalmente da noi esseri umani. Un uccello che non vola più come un tempo, ma che continua, da millenni, a convivere con noi su questo pianeta.

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