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14 Maggio 2025
8:21

Perché i cani non vivono a lungo come altri mammiferi? La risposta è nei geni: lo svela uno studio

I geni di Fido, a differenza di altri mammiferi, hanno meno possibilità di combattere le malattie e l'invecchiamento cellulare. Una nuova ricerca ha confrontato i cani con altri animali - esseri umani compresi - per capire le motivazioni per cui la durata media dell'esistenza varia così tanto di specie in specie.

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Insieme per tutta la vita. Ma sappiamo, purtroppo, che il tempo scorre in modo diverso per noi e per i cani, i nostri migliori amici. Scegliere di vivere con un cane comprende anche la consapevolezza che la durata media dell'esistenza del nostro compagno a quattro zampe sarà inferiore rispetto alla nostra per questa specie con cui ci siamo co evoluti da almeno 30 mila anni.

E da sempre, dunque, ci si interroga sul perché i cani vivono così poco rispetto agli esseri umani e anche rispetto ad altri mammiferi e la domanda non è solo relativa all'aspetto biologico ma colpisce direttamente l'anima come una ‘nota stonata' all'interno di uno spartito che altrimenti sarebbe perfetto. Fido ha un posto d'onore nella relazione che stringiamo con gli altri esseri viventi ma a differenza di alcuni di questi, pensiamo ad esempio agli elefanti che arrivano anche oltre i 60 anni o le balene che possono superare i cento, ha una vita media che si aggira intorno ai 14 anni.

Diversi ricercatori si sono interrogati sulla longevità del ‘miglior amico dell'uomo' e ora uno studio pubblicato su Scientific Reports prova a dare una risposta ancora più accurata: la durata della vita di tutti gli animali è scritta in alcuni gruppi genici coinvolti nella protezione cellulare e nell’immunità e Fido ne ha di meno rispetto ad altri mammiferi.

Lo studio: perché una balena vive più di un cane

Sono ben 46 le specie di mammiferi — tra cui cani, umani, balene, pipistrelli e roditori — che i ricercatori hanno analizzato, individuando oltre 4.000 ‘famiglie' di geni. Di queste, 236 si sono rivelate correlate alla durata della vita. Le famiglie geniche che si espandono maggiormente in specie che hanno maggiore aspettativa di vita sono coinvolte in processi di riparazione del DNA, nella regolazione della risposta immunitaria e nella protezione contro malattie croniche e degenerative.

Gli animali che hanno una vita media più duratura posseggono, dunque, maggiori gruppi di questi geni. Per esempio, i pipistrelli e i cetacei hanno molti geni anti-infiammatori e anti-cancro che difendono le cellule dai danni del passare del tempo.

I cani, invece, non avendo una quantità pari di famiglie geniche di questo tipo, sono “programmati” per invecchiare prima,  non riuscendo così a difendersi dai danni cellulari e dalle malattie legate all’età.

Nello studio viene citata in particolare la balena della Groenlandia perché in questa specie, che vive fino a 200 anni, i ricercatori hanno identificato mutazioni genetiche che promuovono la riparazione del DNA, migliorano la regolazione del ciclo cellulare, consentono di prevenire il cancro e difendono l'animale dall'invecchiamento.

Non tutte le tipologie di cani sono uguali: c'è chi invecchia prima e chi dopo

Un Alano ha la vita media inferiore rispetto a un Chihuahua. Sì: a seconda della tipologia e razza specifica i cani invecchiano in modo differente e la morte si allontana o si avvicina con il passare del tempo. Uno studio del 2020 pubblicato su eLife e a cura di alcuni ricercatori dell'Università della California di San Diego aveva messo in chiaro proprio questo aspetto: la differenza di taglia ha un grande peso sulla durata della vita. L'esempio delle due razze che abbiamo appena riportato ci ricorda infatti che la vita media di un Alano è tra i 7-8 anni mentre il piccolo Chihuahua può arrivare anche ad oltre 16 anni. Il motivo risiede sempre nel patrimonio genetico, ovvero come invecchiano le cellule.

Ma il nuovo studio rivela un altro aspetto importante che prima non era noto: c'è uno stretto rapporto tra la dimensione del cervello e la durata della vita. Su 184 gruppi genici che sono strettamente correlati all'espansione cerebrale, 161 attengono proprio all'aspettativa di vita. Secondo gli esperti questo aspetto si traduce nell'affermare che i cervelli più grandi hanno più probabilità di allungare i tempi di invecchiamento.

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