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4 Dicembre 2025
12:36

Perché gli avvoltoi volano in cerchio: cosa significa e quando lo fanno

Gli avvoltoi volteggiano in cerchio per sfruttare le correnti d'aria calda e volare senza sforzo, non perché attendano una carcassa. Sono necrofagi innocui e animai fondamentali per gli ecosistemi e per la nostra salute.

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Gli avvoltoi come i grifoni volano spesso in cerchio per sfruttare le correnti d’aria calda e salire in quota senza sforzo

Gli avvoltoi sono tra gli animali più fraintesi del pianeta. Nell'immaginario comune vengono spesso associati alla morte, complice soprattutto il loro ruolo ecologico di "spazzini" della natura. Si nutrono infatti quasi esclusivamente di carcasse, contribuendo a ripulire l'ambiente dalla materia organica e a limitare la diffusione di malattie. Eppure, nonostante questa fama tetra, sono uccelli fondamentali per gli ecosistemi e dotati di un'etologia molto affascinante, per esempio quando si osservano i loro iconici voli in cerchio nel cielo.

Questi grandi rapaci vivono in tutto il mondo e in Europa sono presenti quattro specie diverse: il grifone (Gyps fulvus), l'avvoltoio monaco (Aegypius monachus), il rarissimo capovaccaio (Neophron percnopterus) e il gipeto (Gypaetus barbatus), chiamato anche "avvoltoio barbuto". In Italia oggi si possono incontrare tutti e quattro, anche se con densità e distribuzioni molto diverse.

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Il grifone (Gyps fulvus) è l’avvoltoio più comune e numeroso presente in Europa e in Italia

Il grifone è sicuramente quello più diffuso, soprattutto tra Appennini, in Sardegna e sulle Alpi; il capovaccaio è gravemente minacciato e conta oggi pochissime coppie tra Sud Italia e Sardegna; l'avvoltoio monaco e il gipeto stanno lentamente tornando grazie a importanti progetti di reintroduzione di successo soprattutto sulle Alpi e nei paesi vicini. Tutti questi uccelli sono specializzati, in modi e con comportamenti diversi, nel nutrirsi quasi quasi esclusivamente di animali già morti.

Ma l'aspetto che più colpisce chi li osserva è anche il loro modo di volare. Disegnano nel cielo grandi cerchi concentrici che nei film vengono spesso interpretati come un presagio della morte imminente di qualcuno a terra. In realtà, quel modo di volare non ha nulla di lugubre ed è semplicemente la strategia migliore che un grande veleggiatore ha per rimanere in volo con il minimo sforzo e senza dover neppure battere le ali.

Cosa significa quando gli avvoltoi volano in cerchio

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Gli avvoltoi, come il gipeto (Gypaetus barbatus), volano ad ali parte sfruttando le correnti d’aria calda

Per capire perché gli avvoltoi volano in cerchio bisogna partire da come sono fatti. Hanno ali enormi, larghe e lunghe, perfette non per essere battute continuamente – come fanno piccoli uccelli passeriformi come merli, pettirossi e cince -, ma per sfruttare l'aria che li circonda. Questo modo di volare si chiama anche volo veleggiato, una tecnica molto simile a quella sfruttata dai parapendii o dagli alianti.

Gli avvoltoi, così come aquile, altri rapaci di grandi dimensioni e cicogne, sfruttano soprattutto le correnti termiche, colonne d'aria calda che si sollevano dal terreno quando viene riscaldato dal sole. Entrando in queste correnti e iniziando a descrivere cerchi sempre più stretti, gli uccelli riescono così a "salire" senza quasi muovere le ali. È un po' come prendere un ascensore naturale e questo permette loro di raggiungere quote altissime e coprire anche decine di chilometri consumando pochissima energia.

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In questo modo, gli avvoltoi volteggiano cavalcando le correnti d’aria senza dover battere le ali e sprecare energie

Una volta arrivati in alto, gli avvoltoi possono poi "saltare" tra una termica e l'altra, planare per lunghi tratti o sfruttando la gravità e le correnti discendenti per atterrare. Quando invece iniziano a perdere quota, cercano un'altra corrente termica e ricominciano così a volteggiare. È per questo che spesso, nelle giornate più calde e serene e nelle ore centrali, è più facile vedere avvoltoi e altri rapaci volare, spesso nello stesso punto, mentre sfruttano la medesima termica per salire in quota.

Il volo in cerchio, quindi, non significa che abbiano necessariamente individuato una carcassa a terra o che stiano aspettando la morte di qualcuno sotto di loro. È semplicemente il modo in cui volano i grandi rapaci e altri uccelli veleggiatori. Poi, naturalmente, volare in questo mondo e con la testa bassa che scruta il terreno, può anche aiutare a individuare più facilmente una fonte di cibo o una preda – nel caso di aquile e falchi – su cui planare rapidamente.

Gli avvoltoi sono pericolosi?

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Gli avvoltoi, anche quelli più grandi come il monaco (Aegypius monachus), non cacciano attivamente e mangiano solo animali trovati già morti

Intorno agli avvoltoi circolano da sempre molti miti e leggende. Alcune di queste lo descrivono anche come predatori attivi, pronti ad attaccare agnelli, capretti, animali da allevamento e persino bambini. Queste credenze erano molto comuni tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, quando la biologia di questi animali era ancora poco conosciuta e le osservazioni dirette erano rare e non documentate. In alcune zone rurali questa fama ingiustificata ha addirittura alimentato campagne di persecuzione.

Con il ritorno degli avvoltoi in diverse aree d'Europa e d'Italia – un grade risultato per la conservazione dopo decenni di declino causato da veleni, bracconaggio e scarsità di cibo – queste paure riaffiorano ciclicamente, spesso alimentate da fake news, da racconti privi di prove o da comportamenti interpretati male. Ma la realtà è decisamente molto diversa: gli avvoltoi sono necrofagi obbligati, significa che non cacciano attivamente, perché non hanno né gli strumenti né le abilità.

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Il capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più piccolo e minacciato di tutti gli avvoltoi europei in Italia, sono rimaste meno di 10 coppie

Le loro zampe non sono forti e in grado di afferrare come quelle delle aquile, e il becco, seppur molto grosso, robusto e tagliente, è perfetto per "aprire" e strappare tessuti già morbidi, non per uccidere. Nel capovaccaio, che ha un becco molto sottile, si è persino adattato a spolpare e ripulire le ossa come un bisturi, mentre il gipeto si nutre addirittura quasi esclusivamente di ossa e non di carne o tessuti "morbidi".

Tutti gli avvoltoi presenti in Europa e in Italia mangiano quindi solo di animali già morti e non rappresentano alcun un pericolo per persone o animali vivi di grandi dimensioni. Svolgono quindi un ruolo essenziale per la salute degli ecosistemi, eliminando rapidamente le carcasse che, altrimenti, potrebbero diventare un focolaio di patogeni. Infatti, dove sono scomparsi gli avvoltoi come India, anche le morti umane sono aumentate drasticamente. In questo, gli avvoltoi non sono simboli di sventura, ma veri alleati della biodiversità.

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