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26 Agosto 2025
11:12

Per la prima volta l’Austria ha scelto di non abbattere un orso dopo le predazioni: “Misure alternative”

Per la prima volta l’Austria rinuncia all’abbattimento automatico di un orso responsabile di predazioni, preferendo misure di dissuasione e radiocollare. Nel distretto di Landeck si sono verificati dieci attacchi quest’anno, ma solo in caso di minaccia diretta all’uomo si valuteranno misure più drastiche.

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L'Austria per la prima volta rinuncia all'abbattimento di automatico di un orso dopo delle predazioni a favore di misure meno cruente come attività di dissuasione e monitoraggio tramite radiocollare. Solo quest'anno nel distretto di Landeck sono stati registrati complessivamente dieci attacchi di orsi, di cui gli ultimi sue ai danni di pony. Le analisi genetiche hanno confermato il coinvolgimento dei plantigradi negli attacchi.

Questo però non significa che l'orso non verrà abbattuto, come ha spiegato il vicepresidente del Land austriaco del Tirolo Josef Geisler: "Se dovesse risultare evidente che un orso rappresenta una minaccia immediata per l'uomo, contrariamente alle attuali valutazioni dei nostri esperti, adotteremo ulteriori misure".

Le predazioni di orso in Austria

È la prima volta che l'Austria non propone immediatamente l'abbattimento di un orso a seguito di predazioni agli animali da allevamenti ma si propone invece di impiegare metodi di prevenzione meno cruenti come la dissuasione e il monitoraggio tramite radiocollare.

L'ordinanza, entrata in vigore a mezzanotte del 22 agosto e attiva per le prossime 8 settimane, si applica ad alcune aree del distretto di Landeck e specifica che la dissuasione è possibile solo nelle vicinanze di allevamenti, aree residenziali o fienili. Si tratta di azioni misure che rendono l'esperienza dell'orso vicino agli esseri umani spiacevole senza però infliggergli danni fisici, attraverso luci o rumori forti, e proiettili di gomma.

Il vicepresidente: "Non lasciamo niente di intentato"

La cattura di un orso, soprattutto di maschi che solitamente hanno un homerange molto ampio, può essere difficile,  "Restare a guardare non è una soluzione per me. Anche se gli esperti concordano sul fatto che marcare un orso sia un'impresa ardua, non vogliamo lasciare nulla di intentato", afferma Geisler. È indiscutibile, da un punto di vista professionale, che la marcatura non sia paragonabile a un sistema di allerta precoce.

"Se dovesse risultare evidente che un orso rappresenta un pericolo immediato per l'uomo, contrariamente alle attuali valutazioni dei nostri esperti, prenderemo ulteriori misure ", sottolinea Geisler, sottolineando tuttavia che la situazione giuridica degli orsi offre molte meno opzioni legali rispetto ai lupi.

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