
Nel mare al largo della Columbia Britannica, in Canada, è stata osservata una nuova alleanza animale che fino a poco tempo fa sembrava impossibile: orche e delfini che uniscono le forze, cacciano insieme i salmoni e, in alcuni casi, condividono persino le prede. Un comportamento sorprendente, documentato e descritto per la prima volta in maniera dettagliata in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
I protagonisti di questa inaspettata alleanza sono le orche residenti del nord, una particolare popolazione del Pacifico settentrionale, e i lagenorinchi dai denti obliqui, una specie di delfino diffusa nelle stesse acque, due cetacei molto diversi per dimensioni, aspetto e stile di vita. Le osservazioni sono state condotte nelle acque attorno all'Isola di Vancouver, un'area ricca di biodiversità e fondamentale per molte specie marine.
Un'amicizia tra predatori del tutto inaspettata

Le orche (Orcinus orca) sono predatori apicali, in cima alla catena alimentare marina e che possono cacciare (in teoria, ci arriviamo) qualsiasi preda, dai piccoli pesci, alle balene, passando per foche, otarie, squali e tartarughe. I lagenorinchi dai denti obliqui (Aethalodelphis obliquidens), invece, hanno l'aspetto e le dimensioni di un classico delfino e sono quindi molto più piccoli, veloci e specializzati in prede di dimensioni parecchio ridotte.
Tuttavia, le orche sono straordinariamente complesse e ogni pod, popolazione o ecotipo – ovvero gruppi isolati che mostrano differenze anche piuttosto sostanziali nell'aspetto, nel comportamento e nella distribuzione geografica – di solito si specializza nella caccia di una o poche prede. Infatti, alcune orche sono anche specializzate nella caccia ai delfini, soprattutto in contesti competitivi. Proprio per questo, vedere due specie così diverse collaborare invece di entrare in conflitto rende questa scoperta particolarmente rilevante.
Le orche residenti del nord, in particolare, sono specializzate nella caccia ai salmoni reali o Chinook (Oncorhynchus tshawytscha), che tra l'altro a volte indossano come dei "cappellini" sulla testa. I ricercatori hanno seguito nove di queste orche durante l'estate del 2020, utilizzando osservazioni dirette, riprese subacquee, registrazioni acustiche dei suoni prodotti dai cetacei e immagini catturate con droni dall'alto. Questo approccio ha permesso così di ricostruire nel dettaglio come le orche e i delfini si muovevano e interagivano durante la caccia.
Come orche e delfini uniscono le forze e cacciano insieme

In almeno 25 occasioni, le orche hanno cambiato direzione dopo aver incontrato i delfini in mare, seguendoli durante le cosiddette immersioni di foraggiamento, cioè quando vanno di ricerca del cibo. L'ipotesi degli scienziati è che le orche riducano volontariamente le proprie vocalizzazioni, restando in "silenzio" per "ascoltare" l'ecolocalizzazione dei delfini, una sorta di sonar basato sull'emissione di suoni e sull'ascolto dell'eco di ritorno che "rimbalza" su ambiente, oggetti e prede.

Questa strategia potrebbe aiutare le orche a individuare più facilmente i salmoni reali che costituiscono la loro fonte di cibo principale. C'è però un piccolo, ma fondamentale dettaglio: il salmone è un pesce troppo grosso per essere catturato e inghiottito dai delfini, ma ideale per le orche, che possono così catturarlo per poi lasciare frammenti più piccoli ai lagenorinchi. Durante lo studio sono stati infatti documentati otto episodi in cui le orche hanno catturato e mangiato salmoni, condividendoli con altri membri del loro gruppo e non solo.
In quattro di questi casi, erano infatti presenti anche i delfini e in un'occasione particolarmente significativa, i lagenorinchi hanno consumato i resti di un grande salmone spezzettato dalle orche in porzioni più piccole: un vero e proprio atto di "condivisione della preda". Secondo i ricercatori, questa collaborazione potrebbe quindi offrire vantaggi evidenti a entrambe le specie. Le orche, grazie ai delfini, individuano più facilmente i salmoni; i delfini, a loro volta, ottengono cibo e forse anche una forma di protezione.
Nuotare insieme alle orche residenti potrebbe infatti scoraggiare l'arrivo di altri gruppi o ecotipi di orche potenzialmente più aggressive e pericolose per gli stessi delfini.
Un legame raro, ma non così unico

Nonostante si tratti di una collaborazione complessa e completamente inedita, non è la prima volta in assoluto che si osserva un rapporto così insolito tra orche e delfini. Un caso molto celebre è quello di Old Thom, un'orca maschio che vive stabilmente insieme ai delfini (i lagenorinchi acuti, Leucopleurus acutus) e, fatto ancora più curioso, non è mai stato osservato in compagnia di altre orche. La sua storia resta un'eccezione unica e affascinante, che mostra quanto questi animali possano essere flessibili nei loro comportamenti sociali.
Gli autori dello studio sottolineano che serviranno naturalmente ulteriori ricerche per capire meglio quanto sia diffusa questa collaborazione e se si tratti di un comportamento stabile o legato a condizioni particolari, come la disponibilità di prede. Resta però un dato fondamentale: orche e delfini, pur essendo molto diversi e talvolta antagonisti, possono trovare un terreno comune e unire le forze. Ancora una volta, gli altri animali ci dimostrano quanto possono essere straordinariamente complesse e inaspettate le interazioni tra specie diverse.