
Una casa trasformata in una prigione dell'orrore, di sofferenza e abbandono, dove convivevano reclusi centinaia di animali in gabbia e un'anziana donna incapace di muoversi tra i cumuli di immondizia. È la scoperta shock effettuata dalle autorità della contea di Suffolk a Long Island, New York, dopo una segnalazione che parlava di un numero "anomalo" di animali tenuti all'interno di un'abitazione privata.
Al loro arrivo, gli agenti hanno trovato una scena agghiacciante: 206 animali stipati in gabbie sporche di escrementi e una donna di 95 anni intrappolata al secondo piano, bloccata tra rifiuti e detriti. Le indagini hanno portato all'arresto di Samantha Boyd, 57 anni, e del compagno Neal Weschler, 61, entrambi accusati di crudeltà sugli animali e messa in pericolo di una persona adulta in condizioni di vulnerabilità.
La donna anziana intrappolata tra i rifiuti

Secondo quanto riportato, Boyd era una riabilitatrice di fauna selvatica certificata, una figura che avrebbe dovuto occuparsi del recupero e del benessere degli animali in difficoltà. Nella sua casa, invece, gli agenti hanno trovato l'esatto contrario: galli, anatre, quaglie, corvi, piccioni, oche, conigli, gatti, cani, pappagalli, furetti, ricci, porcellini d’India, tartarughe e persino tacchini, tutti in condizioni igieniche drammatiche e in una situazione di grave sovraffollamento.
La descrizione fornita dall'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Suffolk parla di stanze invase da insetti, ragni e parassiti, con rifiuti accumulati fino al soffitto che rendevano diverse aree della casa impraticabili. La donna anziana era letteralmente "intrappolata dai detriti", hanno spiegato le autorità, sottolineando il rischio immediato per la sua salute.
Gli animali messi in salvo saranno adottati

Per mettere in salvo animali e persona è stato necessario l'intervento congiunto di più squadre: il team per la sicurezza biologica, ambientale e animale del procuratore distrettuale ha coordinato il lavoro con diverse organizzazioni no-profit locali, che ora si stanno occupando della riabilitazione degli animali trovati. Dopo le cure veterinarie, molti di questi potranno essere adottati.
Il caso ha scosso profondamente la comunità locale e colpisce non solo il numero impressionante di animali coinvolti, ma soprattutto il fatto che a detenerli fosse una persona teoricamente preparata a garantire loro assistenza e protezione. Ora Boyd e Weschler dovranno rispondere delle accuse davanti alla giustizia. Intanto, resta la testimonianza di una casa che da rifugio era diventata una vera e propria prigione per animali e per l'anziana donna.