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Abituare un cane sin da cucciolo all'igiene orale è molto importante: prendersi cura dei suoi denti è infatti fondamentale per prevenire da adulto eventuali patologie che se non prese in tempo possono procurare fastidi e dolori a Fido.
Un cane con la bocca fa tantissime cose, è lo "strumento" che usa di più – insieme al naso – per conoscere il mondo e non solo per cibarsi. Come per noi, però, è del tutto normale che tra i denti e nel cavo orale si formino batteri e si possano verificare infezioni o problemi alla dentatura come le placche e il tartaro. Anche i cani poi soffrono di alitosi e al di là del cattivo odore si possono proprio nascondere cause come problemi dentali e malattie gengivali anche.
Quante volte pulire i denti al cane dipende da una serie di fattori che variano a seconda del singolo individuo. Bisogna infatti tenere conto della dieta che segue, l'età e pure la fisionomia, ovvero come è la conformazione della testa e proprio della bocca: i cani brachicefali o di piccola taglia, ad esempio, tendono a sviluppare tartaro più facilmente.
Molti ritengono che dare dei masticativi sostituisca il dover praticare igiene orale, ma non è così. Sicuramente contribuiscono a rallentare l’accumulo della placca e a mantenere le gengive stimolate ma non possono essere usati in sostituzione di una bella "lavata di denti" con tanto di spazzolino o altri prodotti atti allo scopo. a.
A cosa serve lavare i denti al cane: i vantaggi di una buona igiene orale per Fido
Come ha spiegato la veterinaria Eva Fonti su Kodami "controllare annualmente mediante una visita lo stato dei denti e delle gengive è fondamentale perché l'accumulo della placca e del tartaro oltre che alitosi possono creare danni anche gravi ed irreversibili, come infiammazione delle gengive con sanguinamento, formazione di tasche e ascessi con eccesso di salivazione, caduta dei denti con difficoltà alla masticazione, fino anche a riassorbimento osseo".
La malattia paradontale, infatti, colpisce più frequentemente i soggetti anziani ma giocano un ruolo predisponente la razza (brachicefali e razze mini), il tipo di alimentazione (che influenza anche la composizione della saliva), l'abitudine a masticare e la cura quotidiana dell'igiene orale.
Lavare i denti al cane dunque è un'azione volta a prevenire problemi che possono causare danni a Fido e proprio l'alitosi è un sintomo che ci deve far capire che è ora di farlo se ancora non si è provveduto.
Come lavare i denti al cane: cosa usare e periodicità
La dottoressa Fonti raccomanda di lavare i denti al cane sempre nel rispetto dei tempi e della sensibilità di ogni singolo animale: "Sollevate gentilmente il labbro, quel tanto che basta per vedere i denti e le gengive, e passate lo spazzolino con movimenti circolari, dal canino fino ai molari in fondo".
Cosa usare però per farlo? Partendo proprio dallo spazzolino ce ne sono di diverse tipologie fatte appositamente per i cani. Solitamente hanno setole morbide e possono però essere tanto come i nostri oppure già "pronti" con il prodotto imbevuto e a forma di ditale. Questi ultimi sono molto comodi e permettono di muovere appunto direttamente il dito sui denti di Fido così da fargli anche una sorta di massaggio gengivale durante l'attività di pulizia. Per gli spazzolini classici, invece, è importante non usare il dentifricio per umani perché spesso contiene xilitolo, sostanza altamente tossica per i quattro zampe. Altra cosa che può essere utile nel caso in cui Fido si senta a disagio nel farsi pulire i denti è usare gel enzimatici che possono essere immessi nella bocca e hanno un effetto pulente e preventivo per tartaro e placca.
Relativamente alla periodicità, come accennavamo, dipende tanto dalle condizioni della bocca del cane e chiedere al proprio veterinario è la scelta giusta. Ciò che conta è farlo con costanza e mettendo il cane a proprio agio: da ché può sembrargli una cosa sgradevole potrebbe invece diventare un'attività condivisa in cui Fido si sente accudito e si rilassa, soprattutto se è stato abituato sin da piccolo e se le condizioni della dentatura sono buone. "Se all’inizio è restio potete mettere sul dito un pò di cibo umido (brodo di carne, olio di tonno, omogeneizzato, formaggio spalmabile magro ad esempio) in modo da rendere la cosa più gradita – consiglia la dottoressa Fonti – Il secondo passaggio sarà abituarlo a questa manualità ma inserendo invece del vostro dito una garza o uno spazzolino a setole morbide. Anche in questo caso potete mettere sia sulla garza che sulle setole qualcosa di appetibile. Infine il terzo passaggio sarà creare una routine che diventi un gioco piacevole: premiatelo sia all’inizio che alla fine della procedura e fate in modo che diventi un appuntamento abituale".