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Picchiata fino quasi alla morte e grazie a chi si è reso conto della violenza che subiva dal suo "umano di riferimento" portata via in tempo dalle mani di chi doveva curarla e rispettarla. Ora Ofelia sta meglio ed è seguita dall'Enpa che ha proceduto a sporgere denuncia nei confronti dell'uomo, un trentenne che è stato fermato dalla compagna e da un amico mentre la stava picchiando.
Ofelia ha 12 anni, è stata presa in carico dai Carabinieri e poi affidata all’Enpa di Valdarno. Dopo il ricovero d’urgenza in una clinica veterinaria di Arezzo convenzionata con l’associazione si sta lentamente riprendendo e le è stato tolto anche il secondo drenaggio. Le sue condizioni di salute erano davvero critiche: contusione polmonare, emorragia toracica, contusioni addominali, ipotermia, collasso con insufficienza renale, ematomi diffusi e dolori in tutto il corpo.
La prognosi resta riservata, ma la cagnetta sta mostrando una volontà di vivere straordinaria. “La speranza di una ripresa è appesa a un filo – sottolineano dall’Enpa di Valdarno– ma continueremo a fare tutto il possibile per garantirle cure, protezione e futuro”.
L’Ente Nazionale Protezione Animali ne ha chiesto il sequestro giudiziario proprio per poter continuare a monitorare la sua salute ma anche per riuscire a riabilitarla dal punto di vista psicologico. "Quello che è accaduto – ha dichiarato la presidente Carla Rocchi – è di una crudeltà inaccettabile, ma la risposta civile e solidale arrivata da cittadini, istituzioni e media dimostra che l’indifferenza non ha vinto. Ofelia è una combattente e noi saremo al suo fianco fino all’ultimo giorno, in tribunale e nella vita. A chi si rende colpevole di queste atrocità diciamo con forza: non c’è più spazio per la violenza sugli animali. Non passerà sotto silenzio, né resterà impunita".
Secondo le testimonianze ad ora raccolte, non era la prima volta che Ofelia veniva picchiata da questa persona, oltretutto già nota alle Forze dell'ordine proprio per maltrattamento di animali. Sull'autore della violenza pesa adesso la denuncia dell'Enpa, che è stata depositata alla Procura di Firenze, in cui si chiede il sequestro definitivo dell'animale e, soprattutto, di togliere la custodia al suo "proprietario" che l'ha già reclamata.
L'uomo dovrà rispondere di un'accusa che con l'entrata in vigore della nuova normativa sul maltrattamento e uccisione degli animali avvenuta il 1° luglio 2025 prevede pene più severe. Nel caso del maltrattamento si prevedono fino a 18 mesi di carcere e multe fino a 30 mila euro. Nel caso di morte dell'animale domestico la pena può arrivare fino a 4 anni di carcere e la multa fino a 60 mila euro.