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Nessuna giustizia per Ryder, il cavallo che stramazzò al suolo a New York. Assolto il cocchiere

Nell'agosto del 2022 un cavallo di nome Ryder collassò in strada a New York. Il conducente è stato il primo cocchiere in assoluto a dover affrontare un processo penale per maltrattamento degli animali ma è stato assolto. Nella Grande Mela nessun sindaco, ad oggi, ha affrontato seriamente la questione e ora toccherà al neo eletto Mamdani affrontare la questione delle "botticelle" così come ha promesso in campagna elettorale.

6 Novembre 2025
11:42
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Una carrozza per turisti nelle strade di New York (foto d’archivio)

E' una "incombenza" della quale nessun Sindaco realmente se ne è mai preso carico. E adesso toccherà anche a Zohran Mamdani, il nuovo Primo cittadino di New York, scegliere se far finta di nulla o fronteggiare la questione del benessere dei cavalli impiegati per le carrozze in città. Sì, anche nella Grande Mela esistono le "botticelle" come a Roma. Ma che sia in Usa o nella Capitale italiana, la storia si ripete puntualmente con un esito infausto per gli animali che stramazzano al suolo dopo ore di sfruttamento a trainare veicoli su cui i turisti non badano di certo alla salute dei cavalli ma solo a scattare foto e selfie da condividere sui social.

Mamdani arriva a prendere possesso dello scranno più alto alla guida della città di New York nei giorni in cui si sono decise le sorti giudiziarie di un uomo che era stato portato in tribunale con l'accusa di guida in stato di ebbrezza, tortura e ferimento di animali dopo che il suo cavallo, Ryder, nel 2022 era diventato suo malgrado il protagonista di un video orribile in cui si vedeva l'animale stramazzato al suolo e pure vessato dalla Polizia e dagli operatori per farlo rialzare in piedi. Ryder, dopo quanto accaduto a Central Park, ovvero il suo crollo dopo ore di lavoro sotto al sole senza sosta e alcuna attenzione al suo benessere, era stato abbattuto. Ma la notizia che scuote ora ulteriormente l'opinione pubblica newyorkese è che il guidatore della carrozza Ian McKeever, il primo cocchiere di New York ad essere processato per crudeltà sugli animali, è stato assolto.

Il cocchiere rischiava fino a un anno di carcere se fosse stato condannato ma la giuria ha deciso che "non dovesse diventare il capro espiatorio di un'intera categoria", come riportano i media locali che hanno coperto tutte le fasi dell'udienza.

Questo caso che è ritornato alla ribalta rappresenta dunque il primo che mette Mamdani di fronte ad una situazione intollerabile che è sotto gli occhi di tutti per le strade di New York, quotidianamente. Le immagini dello strazio subito da Ryder hanno infatti fatto di nuovo il giro del Web dopo la sentenza di assoluzione e ancora una volta non solo mostrano un cavallo in evidente stato di sofferenza ma restituiscono anche l'audio delle "incitazioni" da parte dei "soccorritori" che cercano di obbligarlo a rialzarsi, tirandolo anche per le redini.

A proporlo con maggiore efficacia su X, contribuendo a dargli ancora più forza nella condivisione, è stato Wayne Hsiung, un avvocato esperto di diritti degli animali.  Hsiung ha chiamato in causa proprio il neo Sindaco di New York, scrivendo:

"Ryder, il cavallo, è stato costretto a lavorare sotto un caldo torrido per trascinare ricchi turisti in giro per Central Park. È crollato a terra e la polizia e gli operai sono intervenuti tirandogli il collare e urlandogli di rialzarsi. (Assicuratevi di attivare l'audio.) In parte a causa dell'indignazione pubblica per storie come quella di Ryder, ogni sindaco di New York nella storia recente ha promesso di vietare questa vile attività. Tutti hanno anche infranto quella promessa. Zohran sarà il prossimo sindaco e anche lui ha promesso di vietare le carrozze trainate da cavalli. Per Ryder, assicuriamoci che mantenga la promessa".

In questo articolo abbiamo preferito non embeddare il post dell'avvocato perché si vede chiaramente l'animale sofferente ma le immagini sono quelle che si trovano in testa a questo articolo in cui abbiamo pixellato il cavallo in rispetto della dignità di ogni essere vivente.

I cavalli delle carrozze di New York: una battaglia lunga anni tra promesse mancate e scelte etiche

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Una carrozza a Central Park (foto archivio)

Nella Grande Mela, come del resto anche a Roma, le "botticelle" sono ancora viste come un'esperienza romantica da compiere, soprattutto per le copie e le famiglie di turisti. Ma sono anni, ormai, che la coscienza civile e l'opinione pubblica in Occidente è contraria a quello che viene visto come uno sfruttamento dei cavalli. A New York le carrozze sono distribuite principalmente a Central Park e anche nella zona di Midtown, ovvero nel cuore di Manhattan.

Il caso che ha rappresentato il momento di svolta per la tutela dei cavalli è stato proprio quello di Ryder, avvenuto il 10 agosto del 2022 sulla Nona Strada, e che ha portato alla presentazione di una legge intitolata proprio a suo nome: la "Ryder's Law". La morte successiva all'evento del cavallo che aveva 26 anni nonostante il suo trasferimento in un santuario dove nulla però è servito a farlo rimettere in sesto tanto da far decidere ai veterinari di praticargli l'eutanasia è stato l'inizio della lunga battaglia da parte delle associazioni animaliste che ancora va avanti in tutto lo Stato.

La sentenza di assoluzione oggi non è evidentemente però un bel segnale per la fine dello sfruttamento di questi animali per scopi commerciali ma, del resto, dopo Ryder ci sono stati anche altri episodi clamorosi tra cui quello recente della morte di Lady, una cavalla morta in strada a causa di un collasso dovuto sempre alle condizioni meteo estremamente calde nell'agosto scorso.

Per quanto riguarda la "legge di Ryder" ad oggi nulla è cambiato: il Consiglio cittadino sta ancora valutando il testo proposto dalle associazioni ma dovrà darne un responso definitivo entro il 1 giugno del 2026. L'ultimo sindaco di New York, Eric Adams, ad ogni incidente ha replicato sempre la stessa scena, esprimendo supporto a parole per la fine delle botticelle nella Grande Mela ma non prendendo mai provvedimenti concreti al riguardo.

Il dettato normativo che è contenuto nella legge proposta prevede tra le altre cose che i cavalli che vengono "messi in pensione" non finiscano nel giro delle macellazioni ma abbiano ospitalità in santuari e rifugi dedicati a loro.

La situazione in Italia, il caso della Capitale

Nell'ottobre del 2024 l'associazione AnimaLiberAction ha pubblicato un’investigazione sulle botticelle romane, con tanto di immagini allegate che riprendono i maltrattamenti sui cavalli, la "prassi" dei pagamenti senza fattura e le violazioni del codice della strada.

Dal rapporto emerge un business sulla pelle degli animali che avviene per giunta alla luce del sole e sul quale il Comune non è mai intervenuto in modo definitivo su un'attività che va avanti da sempre e che d'estate continua a mietere vittime in una città in cui la temperatura supera anche i 40 gradi in determinati orari della giornata.

Al di là di singole ordinanze sul blocco della circolazione proprio a seconda delle condizioni del meteo, il Comune non ha preso altre decisioni ad oggi e l'unica mozione approvata sullo stop alle botticelle non conteneva però un parere vincolante. L'11 luglio del 2024, infatti, per la prima volta l'assemblea capitolina aveva votato all'unanimità per eliminare le carrozze trainate dai cavalli dalle strade di Roma, secondo una proposta presentata dalla consigliera Rachele Mussolini, ma come era riportato nel testo impegnava solo "il Sindaco e la Giunta a prevedere delle valide alternative alla trazione animale delle botticelle di Roma, e riconvertire le licenze dei vetturini evitando quindi ricadute sul piano occupazionale".

La Garante dei diritti degli animali della Capitale aveva così commentato la notizia a Kodami: "La mozione ci dà forza politica per proseguire e avvieremo il dialogo con le persone e con gli assessori interessati. C'è però da rilevare che il Codice della Strada non ci aiuta perché consente ancora i mezzi a trazione animale".

Le carrozze sono infatti legali nel nostro ordinamento e ciò fa comprendere quanto sia necessario un intervento che prescinda dalla singola decisione locale ma che vada a intervenire sulle leggi nazionali per far sì che i Comuni davvero interessati a ché questo strazio finisca possano agire in modo determinante per la cessazione dello sfruttamento dei cavalli.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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