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21 Giugno 2025
10:18

Nel nuovo ddl Caccia niente spari in spiaggia e gare con i cani di notte: “Sconfitta per il ministro Lollobrigida”

Il ddl caccia arriva ufficialmente in Consiglio dei Ministri in una versione limata rispetto alle bozze circolate nelle scorse settimane: niente spari in spiaggia o di notte, ma secondo gli ambientalisti il testo resta problematico e pensato come un regalo al mondo venatorio. Per il WWF non ci sono vincitori ma solo un grande sconfitto: il ministro Lollobrigida.

Intervista a Domenico Aiello
Responsabile tutela giuridica della Natura del WWF
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Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha presentato al Consiglio dei Ministri il ddl caccia, il controverso testo circolato in ambienti venatori e poi finito tra le mani degli ambientalisti, i quali hanno ingaggiato una battaglia serrata durante queste settimane per chiedere modifiche, ancor prima della presentazione ufficiale.

La battaglia, almeno su alcuni fronti, sembra vinta: lo "Schema di disegno di legge recante modifiche alla legge 157/92" depositato al Senato della Repubblica dai capigruppo dei partiti di maggioranza è diverso dalla prima bozza, come Fanpage.it ha avuto modo di accertare. Ne abbiamo parlato con Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia: "Non c'è un vincitore, ma c'è sicuramente uno sconfitto ed è il ministro Lollobrigida".

Cosa significa la presentazione di questo schema in Consiglio dei ministri?

È una sconfitta politica innanzitutto per il ministro Lollobrigida perché non si tratta più di un disegno di legge governativo, come doveva essere all'inizio, ma di un disegno di legge ordinario, anche se presentato da parlamentari di peso della maggioranza: c'è Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia in Senato, c'è Gasparri per Forza Italia, c'è anche la Lega. Si è voluta rappresentare sostanzialmente tutta la maggioranza, anche se manca Noi Moderati, il partito di Brambilla. Ma non è una proposta direttamente riconducibile al governo, una prima sconfitta per Lollobrigida che si è sempre elevato a paladino delle istanze dei cacciatori e ha sempre proclamato questa come una sua battaglia identitaria, personalizzandola al massimo.

Con un post pubblicato ieri, in maniera contestuale all'informativa presentata in Consiglio dei ministri, Lollobrigida ha denunciato le "fake news" circolate in queste settimane sul testo. La prima bozza del ddl, ad esempio, parlava di spari in spiaggia e dopo il tramonto, è ancora così?

Continua ad accusarci di fare fake news e il ministro sostiene che questa bozza non contenga tutto quello che avevamo denunciato. In realtà non è così: il contenuto e le finalità di questo disegno di legge ricalcano fedelmente la bozza precedente. Ci sono anzi alcuni aspetti che confermano quello che noi abbiamo detto e che proprio grazie alla nostra azione sono stati eliminati. Per esempio, abbiamo denunciato il rischio di caccia in spiaggia, una delle previsioni che aveva interessato di più l'opinione pubblica. Questo aspetto è stato confermato dalla necessità di precisare nella nuova versione che è possibile cacciare nei territori demaniali, ma non nel demanio marittimo, questa puntualizzazione prima non c'era e adesso c'è.

È poi stata eliminata la previsione di estendere a tutte le specie cacciabili la possibilità di essere catturate per divenire richiami vivi, ma in realtà si liberalizza al massimo la possibilità di utilizzo e si rende di fatto impossibile da controllare.

Sono state eliminate anche le gare di caccia con cani e la possibilità di sparare anche di notte e nei periodi di nidificazione.

Sì, però c'è da segnalare un aspetto: Enci organizza le gare di caccia con i cani, e anche se questa previsione è stata eliminata è stato aggiunto, rispetto alla precedente bozza, la presenza di un rappresentante di Enci negli organi di direttivi degli Ambiti Territoriali di Caccia. Gli Ambiti Territoriali di Caccia sono il luogo di spartizione di potere e di interessi tra politica e mondo venatorio, perché sono enti pubblici che gestiscono la caccia e il territorio in tutta Italia, e godono di finanziamenti pubblici. Al loro interno vengono nominati soggetti borderline tra la politica e il mondo venatorio. Rispetto alla prima bozza, d'ufficio si inseriscono in questi organi anche i rappresentanti dell'Enci, anche se è specificato che la loro partecipazione non è onerosa.

Nulla però è ancora deciso

Sì infatti, questo disegno di legge una volta arrivato in Parlamento potrà subire emendamenti e quindi il rischio che si torni ai contenuti della vecchia bozza, o peggio, è molto alto. Non è un testo blindato, cosa che sarebbe stata nel caso di disegno di legge governativo, come era nelle intenzioni iniziali. Questo aspetto va tenuto in considerazione, non si deve abbassare la guardia.

I cambiamenti nel testo non possono essere considerati il segnale di un ascolto e di un'apertura nei confronti delle istanze ambientaliste?

No, al contrario: noi associazioni abbiamo chiesto più volte un incontro al Ministro, ma lui non ci ha mai risposto ed è andato avanti. Allo stesso tempo ci ha attaccati pesantemente senza la possibilità di concederci un contraddittorio. Infine, questo disegno di legge conferma il fatto che avevamo ragione su tutto quello che abbiamo denunciato.

Nella relazione illustrativa che accompagna il ddl si legge che alcuni articoli sono frutto dell' "ascolto delle istanze provenienti dal mondo venatorio", e poi che "l’attività venatoria è espressione di una tradizione nazionale che […] concorre alla protezione dell'ambiente e all’equilibrio ecosistemico". Cosa significa?

La relazione illustrativa è la parte dove si danno le motivazioni delle scelte che sono state adottate nel disegno di legge. In questa si vede chiaramente il tentativo di appaltare una parte della natura e, di fatto, privatizzarla. Si legge anche che i cacciatori sono in diminuzione, si tratta di un dato variabile nel tempo ma prendiamolo per buono e pensiamo che a questa riduzione è corrisposto un aumento esponenziale del numero di persone che vivono la natura. Questo dato però non è assolutamente tenuto in considerazione dalle forze in maggioranza. Con l'approvazione del ddl Birdwatcher, ciclisti, ed escursionisti avranno molte meno spazi per vivere la loro passione, il tutto per dare un beneficio a pochi.

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