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Nelle profondità degli oceani vivono un sacco di animali stranissimi, ma in pochi possono competere con le chimere, un piccolo gruppo di pesci cartilaginei imparentati con gli squali e le razze. Conosciuti in inglese anche come "squali fantasma", "pesci ratto" o "pesci coniglio", vivono a grandi profondità, dove per poter sopravvivere l'evoluzione e la selezione naturale hanno dovuto "ragionare" fuori dagli schemi a cui siamo abituati qui in superficie.
Un esempio lampante è il pesce ratto maculato o chimera elefante (Hydrolagus colliei), che ha deciso di portare i denti in fronte. Sì, non dentro la bocca, ma su una piccola appendice che spunta tra gli occhi e che i maschi usano durante l'accoppiamento. Fino a poco fa non sapevano se questi denti frontali fossero strutture della pelle modificate (come i dentelli dermici degli squali) oppure veri e propri denti "trasferiti" dalla bocca. Un nuovo studio recentemente pubblicato su PNAS ha finalmente risolto il mistero.
Uno squalo "fantasma" con i denti sulla fronte
Le chimere vengono chiamate anche "ghost shark" perché si muovono silenziose nelle acque profonde e hanno un aspetto che sembra uscito da un bestiario medievale: corpo da squalo, pelle liscia, occhi luminosi e un po' inquietanti. Ma la loro vera particolarità è sicuramente il tenaculum, una sorta di "gancio" attaccato sulla fronte e armato di denti. Questa curiosa appendice è presente solo nei maschi adulti. A riposo sembra un piccolo bozzo bianco sulla fronte, ma quando si estroflette mostra file di denti appuntiti, capaci di piegarsi e ritrarsi.
Viene usato dalle chimere in due modi: per intimidire i rivali e soprattutto per afferrare le pinne delle femmine durante l'accoppiamento. Non si tratta però di un gesto delicato, visto che come hanno osservato gli studiosi i denti del tenaculum possono lasciare segni e cicatrici molto vistose sulle partner. La maggior parte degli squali, parenti delle chimere, ha il corpo ricoperto da dentelli o denticoli dermici, strutture simili ai denti che restituiscono un aspetto ruvido simile a quello della carta abrasiva, tuttavia quelli delle chimera sono ancora più particolari.
Svelata l'origine evolutiva del "tenaculum" nelle chimere

Fino a poco tempo fa si pensava infatti che i denti veri e propri potessero svilupparsi solo all'interno della bocca. La scoperta del tenaculum ha un po' ribaltato questa visione. Analisi genetiche, scansioni 3D e studi dettagliati su Hydrolagus colliei hanno ora mostrato che i denti sulla fronte non derivano dalle scaglie della pelle, ma condividono esattamente stesso meccanismo di formazione dei denti veri. In pratica, la capacità di produrre denti si è "spostata" dalla bocca alla fronte, dove si è mantenuta per centinaia di milioni di anni.
Un fossile risalente a bene 315 milioni di anni ha fornito un'ulteriore prova decisiva. Questo lontano antenato delle chimere attuali aveva un tenaculum collegato alla mascella, molto simile a quello delle specie moderne. La storia evolutiva di questa struttura, quindi, non è "un'invenzione" recente, ma un carattere ereditato molto antico. "Se le chimere sono capaci di far crescere i denti in fronte, dobbiamo rivedere le nostre idee sullo sviluppo dei denti", ha infatti commentato Gareth Fraser, biologo dell'Università della Florida e coautore dello studio.