UN PROGETTO DI
17 Luglio 2025
15:40

Ma è vero che i cani ci giudicano? Un nuovo studio dice che ancora non siamo in grado di saperlo

Se un cane ci giudica o meno, secondo un nuovo studio, rimane un "mistero" che gli autori non sono stati in grado di decifrare. Ma sono diverse le ricerche in questo campo e un'altra aveva invece evidenziato come a farlo sono soprattutto le femmine.

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"Il mio cane mi giudica". E' una sensazione che molte persone che condividono la vita con un quattro zampe provano e la scienza si è spesso interrogata proprio sulla capacità di Fido di avere un'opinione, anche morale, nei confronti della nostra specie.

Un nuovo studio, condotto da alcuni ricercatori dell'Istituto di Etologia Konrad Lorenz dell'Università di medicina veterinaria di Vienna, ora risponde con un chiaro "non lo sappiamo se è vero" che, in qualche modo, ribalta studi precedenti che avevano messo in evidenza la capacità cognitiva del migliore amico dell'uomo di valutare i nostri comportamenti.

"Gli animali possono formarsi una reputazione sugli individui attraverso interazioni dirette o osservando le interazioni con una terza parte – scrivono gli autori nelle premesse dello studio – Data la loro relazione cooperativa con gli esseri umani, si è concentrato un notevole interesse sulla capacità dei cani di valutare socialmente gli esseri umani, sebbene i risultati rimangano contrastanti".

Gli esperti, così, hanno studiato il comportamento di 40 animali di di diverse età (giovani, adulti e anziani) posti di fronte a un comportamento altruistico e uno egoistico compiuto da un essere umano per capire in base alla reazione dei cani se potessero avere effetto rispetto a come poi questi ultimi decidessero di relazionarsi con chi li aveva messi in pratica.

In una prima fase, i ricercatori hanno fatto in modo che i cani potessero osservare le interazioni di un consepecifico con due persone che avevano del cibo a disposizione. Una ha avuto un comportamento generoso, condividendo il "pasto" con l'animale mentre l'altra ha mangiato senza prendere in considerazione l'animale. Dopo è subentrato il cane che aveva visto tutta la scena e gli esperti hanno monitorato che tipo di atteggiamento mettesse in atto, ovvero se avesse più desiderio di interazione con la persona altruista o con l'altra. Il risultato di tutte le osservazioni ha portato i ricercatori a non poter con sufficiente certezza affermare che i cani avevano preso una decisione in base al comportamento che avevano osservato e che si erano avvicinati all'uno o all'altro "figurante" con la stessa modalità.

"È chiaro che la formazione della reputazione potrebbe essere più complessa di quanto si pensasse in precedenza, anche per animali come i cani che collaborano strettamente con gli esseri umani", ha dichiarato uno degli autori, il professore Hoi-Lam Jim.

Pertanto nello studio si afferma che i risultati a cui sono giunti i ricercatori "non supportano l'ipotesi che i cani mostrino una formazione di reputazione e mettono in luce le complessità metodologiche dello studio di questo fenomeno".

Le femmine giudicano più dei maschi

Uno degli studi più recenti sulla capacità dei cani di valutare le nostre azioni era stato pubblicato nell'ottobre del 2022 su Behavioural Processes e metteva in evidenza che i "migliori amici dell'uomo", in particolare le femmine,  giudicano le nostre abilità e competenze. Lo aveva dimostrato un gruppo di ricercatori dell'Università di Kyoto guidati dal professore Hitomi Chijiiwa, mettendo anche in quel caso i cani di fronte a una scelta ben precisa: giudicare due persone dalla loro abilità nell'aprire un contenitore in cui vi era del cibo. I risultati, in questo caso, avevano evidenziato che quando lo sperimentatore riusciva ad aprire il barattolo, le femmine lo guardavano molto più a lungo dei maschi ed erano molto più propense ad avvicinarsi rispetto alla persona che invece non ci era riuscita.

La scienza, dunque, sta continuando ad andare a scoprire cosa accade "nella mente del cane", facendo passi avanti, e anche indietro per certi versi, rispetto a temi come questo relativamente a un mondo canino di cui sono tante ancora le sfaccettature di cui non siamo in grado di avere dati incontrovertibili.

Ciò che è certo, però, è che i nostri cani ci conoscono profondamente e, anzi, è la specie Canis Lupus Familiaris in generale ad avere dell'essere umano una visione e un'esperienza che dura da 30-40 mila anni di co evoluzione. Studi sulla "coscienza" del cane negli ultimi 50 anni si sono moltiplicati per un animale che prima non veniva posto sotto la lente d'ingrandimento della ricerca proprio per una sorta di abitudine alla prossimità che faceva pensare quasi che fosse inutile studiare chi è al nostro fianco dalla notte dei tempi.

Ora è arrivato il tempo in cui, invece, pareri discordanti consentono di procedere ulteriormente nel campo scientifico per avvalorare o meno tesi precedenti. E anche in questo studio, in ogni caso, ciò che i ricercatori hanno voluto sottolineare è proprio che c'è bisogno di continuare a chiedersi cosa i cani pensano di noi e non solo viceversa, lì dove ormai si danno per scontate – finalmente – le sue capacità cognitive e il provare l'intera gamma non solo delle emozioni primarie ma anche di quelle secondarie come la gelosia. 

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