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Lo Zimbabwe ha annunciato che ucciderà decine di elefanti, e poi ne distribuirà la carne alla popolazione e acquisirà l'avorio come proprietà dello Stato. La Zimbabwe Parks and Wildlife Management Authority (Zimparks), l'ente che si occupa della fauna selvatica del paese ha fatto sapere di aver rilasciato permessi alla Save Valley Conservancy, una grande riserva di caccia privata nel sud-est del paese.
Gli abbattimenti nella fase iniziale si concentreranno su 50 elefanti, ma non è escluso che possano aumentare: "Secondo il censimento aereo del 2024, nella Save Valley Conservancy ci sono 2.550 elefanti a fronte di una capacità di carico ecologica di 800″, si legge nella nota dello Zimparks.
Perché lo Zimbabwe vuole uccidere i suoi elefanti
Lo Zimbabwe ospita la seconda popolazione di elefanti più numerosa del continente africano, dopo il vicino Botswana. L'ultimo censimento della popolazione di tutto il Paese, effettuato nel 2014 su, ha stimato tra i 76.000 e i 93.000 elefanti.
Nel 2018, per fare fronte all'incremento della popolazione di elefanti, 100 esemplari furono traslocati dalla Save Valley Conservancy alla Rifa Safari Area, all'interno della regione del fiume Zambezi. Anche per questa nuova operazione cruenta il motivo sarebbe da ricercarsi nella volontà di controllare la popolazione, nonostante l'elefante africano sia una specie a rischio di estinzione.
Gli elefanti abbattuti non saranno semplicemente smaltiti: la carne di elefante sarà distribuita alle comunità locali, mentre l'avorio sarà di proprietà dello Stato e verrà consegnato agli ZimParks per la custodia. Al momento esiste un divieto globale sul commercio dell'avorio che impedisce allo Zimbabwe di vendere le sue scorte di zanne di elefante. Questo è infatti uno dei trofei di caccia più ambiti e l'uccisione di animali allo scopo di privarli delle zanne è uno dei motivi principali delle uccisioni illegali.
Il numero iniziale di 50 elefanti sembra destinato a crescere: il portavoce di Zimparks, Tinashe Farawo, ha dichiarato ad ABC News che "l'operazione di gestione non è un abbattimento", poiché quest'ultimo "comporta l'eliminazione dell'intera mandria in massa". Non ha risposto invece alla domanda su quanti elefanti saranno uccisi in totale in questa occasione e in quale arco di tempo. È stato invece il portavoce della Save Valley Conservancy a spiegare che il numero esatto dipenderà dalle dimensioni delle mandrie presenti nell'area di gestione selezionata e "dall'efficacia della gestione logistica delle carcasse in modo rispettoso (e non dispendioso)".
Chi è l'elefante africano
L'elefante africano (Loxodonta africana) è il più grande animale terrestre vivente grazie a un'altezza che può sfiorare i 4 metri e un peso che può superare le 6 tonnellate. Il più grosso elefante africano mai individuato si trovava in Angola ed è stato ucciso nel 1974, quando pesava 12,25 tonnellate, alla spalla misurava 3,96 metri ed era lungo oltre 10 metri.
Un tempo questa specie, con le sue diverse popolazioni, era diffusa in quasi tutto il continente africano, ma negli ultimi decenni il numero si è ridotto significativamente, tanto da essere dichiarata estinta in Mauritania e Burundi. Secondo uno studio pubblicato nel 2020 dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Aveiro, in Portogallo, il declino dell'elefante africano nasce dalle pressioni antropiche derivanti sia dal bracconaggio che dall'espansione delle coltivazioni e degli insediamenti umani.
Negli ultimi 75 anni Loxodonta africana ha visto ridursi il suo habitat del 50%, ciò ha contribuito a farlo entrare nella Lista rossa della IUCN come specie a rischio di estinzione. La popolazione totale conta oggi circa 415.428 individui, una cifra che rileva un declino di circa 111.000 soggetti rispetto al 2006.