
Siamo abituati ad associare le zanzare soprattutto alle calde serate estive, quando temperatura e umidità permettono loro di riprodursi e diffondersi rapidamente. Come molti altri insetti che vivono alle nostre latitudini, infatti, anche la zanzare con l'avvicinarsi dell'inverno riducono la loro attività e di solito entrano in una sorta di "letargo", chiamato diapausa, che permette di "bloccare" il loro ciclo vitale per un po' e di sopravvivere in attesa della primavera successiva.
Tuttavia, negli ultimi decenni qualcosa sta cambiando e complici le temperature sempre più alte, gli inverni miti e i microclimi urbani perfetti per sostenere il ciclo vitale di questi insetti, sempre più zanzare restano attive ben oltre la bella stagione, fino a ottobre inoltrato o a volte persino in inverno. E purtroppo, con un pianeta che sarà sempre più caldo a causa delle emissioni climalteranti, dovremmo abituarci ad avere a che fare con questi insetti sempre più spesso anche in inverno.
Perché ci sono le zanzare in autunno

Le zanzare hanno un ciclo vitale che come altri insetti prevede diversi stadi: uovo, larva, pupa, adulto. Questo ciclo e il loro sviluppo sono però fortemente condizionati dal clima e da alcuni parametri ambientali, come la temperatura. Normalmente, l'arrivo del freddo spinge infatti gli insetti a entrare in diapausa, che a seconda delle specie viene affrontata a diversi stadi del ciclo. Alcune vanno per esempio in diapausa da adulte, altre allo stadio di uovo, altre ancora – seppur più raramente – come larva, che nelle zanzare vive e si sviluppa in acqua.
Tuttavia, autunni sempre più caldi e giornate lunghe possono ritardare, alterare o impedire questa pausa stagionale. Molto dipende però anche dalle specie, che sono tante e diverse per abitudini e ciclo vitale. La zanzara tigre (Aedes albopictus), per esempio, di solito è meno attiva in autunno e depone uova in grado di superare l'inverno, mentre quella comune – Culex pipiens – può continuare a sopravvivere e pungere più facilmente anche dopo l'estate, soprattutto nelle città sempre più caldi e accoglienti.
Il periodo di attività delle zanzare si sta però allungando e la causa è da ricondurre inevitabilmente soprattutto al riscaldamento globale. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che con l'aumento globale delle temperature la stagione delle zanzare, inclusa quella delle zanzare tigri, si è ormai estesa in alcune regioni fino a novembre, con una finestra di attività molto più lunga rispetto al passato e che, purtroppo, è destinata ad allungarsi ulteriormente nei prossimi anni.
Quali sono le conseguenze della presenza prolungata delle zanzare
Una presenza prolungata delle zanzare non significa però solo fastidiose punture e notti insonni. Come è noto, questi insetti sono i vettori di numerose malattie anche molto gravi, come malaria, dengue, chikungunya, zika e virus West Nile. E più a lungo restano attive le zanzare, più aumenta il periodo di possibile trasmissione e la diffusione di queste malattie. Inoltre, l'aumento delle temperature globali, non solo allungherà il periodo di attività delle zanzare, ma influenzerà anche la loro distribuzione in nuove regioni sempre calde e più accoglienti.
Ma oltre alle possibili ricadute di tipo sanitario, è probabile che ci saranno anche conseguenze di tipo ecologico e sociale. Più zanzare in circolazione e attive più lungo, significa anche pressioni maggiori sugli altri animali selvatici, possibili alterazioni degli ecosistemi urbani, ma anche aumento nell'utilizzo di insetticidi con effetti collaterali sull'ambiente e sulla salute pubblica. Per la sanità pubblica diventa inoltre necessario ampliare la sorveglianza e prepararsi a focolai anche fuori stagione, con inevitabile impatto anche sulla spesa pubblica.
Come proteggersi

Gli scenari che mettono in correlazione l'aumento delle temperature e il prolungamento dell'attività delle zanzare parlano chiaro: dovremmo abituarci ad avere a che a fare con questi insetti sempre più a lungo durante l'anno. E per proteggerci dalle punture le strategie sono le stesse che vanno seguite anche in estate: zanzariere a porte e finestre, repellenti, vestiti chiari e coprenti e soprattutto eliminare i ristagni d'acqua, anche nei mesi autunnali. Allargano lo sguardo, però, sarà indispensabile anche un cambio di prospettiva al livello di società.
Saranno infatti necessari monitoraggi attivi tutto l'anno, disinfestazioni più mirate, urbanistica in grado di contenere la riproduzione e contrastare il calore eccessivo e, sopratutto, mitigare gli effetti della crisi climatica. Sarà infine necessario anche investire maggiormente in ricerca e innovazione – dalle zanzare geneticamente modificate a nuove soluzioni ecocompatibili – per affrontare un futuro non troppo lontano in cui, in un mondo sempre più caldo, la stagione delle punture ben oltre l'estate non sarà più un eccezione, ma la nuova normalità.