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29 Dicembre 2025
8:03

Le volpi Sadie e Seth e altri 300 animali salvati da morte certa dopo la chiusura di un allevamento di pellicce

In Ohio è stato smantellato un allevamento di pellicce in cui gli animali erano stati abbandonati a se stessi dopo la morte del proprietario. Oltre le due volpi, sono stati recuperati procioni, coyote, ibridi lupo-cane e moffette.

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L’allevamento abusivo di pellicce in Ohio (credit: The Humane Society, Stati Uniti)

Sadie e Seth sarebbero potute essere due volpi come tante altre: allevate per essere poi uccise per ottenere la loro pelliccia. E come loro, più di altri 300 animali tra cui procioni, coyote, ibridi lupo-cane e moffette sono invece state salvati in Ohio grazie all'intervento della Humane Society degli Stati Uniti.

Ciò che si sono trovati di fronte gli operatori e le forze dell'ordine quando sono entrati nella struttura fatiscente di una fabbrica di pellicce abbandonata nella contea di Ashtabula è stato impressionante: "E' una delle peggiori situazioni a cui abbia mai assistito – ha dichiarato ai media locali Luara Koivula, la responsabile del settore inchieste dell'associazione – Quando siamo arrivati ​​per la prima volta nella proprietà, non eravamo davvero sicuri di quanti di questi animali avremmo potuto salvare".

La struttura era gestita da un uomo che è morto nel dicembre del 2024 e da allora praticamente gli animali erano abbandonati a loro stessi, privi di qualsiasi minima cura da parte degli eredi. L'intervento di salvataggio ha portato al loro sequestro e alla distribuzione degli animali in tutto il Paese, dalla California al New Mexico, fino alla zona di Cleveland, dove ricevono cure e sono in via di guarigione.

Le condizioni degli animali nell'allevamento in Ohio

Tutti gli animali erano stipati in gabbie strette e con una pavimentazione non adeguata, ovvero fatta di rete metallica che ha causato in diversi soggetti gravi ferite. La maggioranza delle specie presenti sono state ritrovate senza riparo, esposte alle temperature gelide dell'Ohio e praticamente tutti hanno avuto bisogno di cure veterinarie. Le autorità e gli operatori di The Humane Society hanno trovato anche diversi animali morti, stremati dal freddo o disidratati.

La struttura, pur essendo stata autorizzata dal Dipartimento delle Risorse Naturali dell’Ohio, non era soggetta a standard statali specifici per il benessere, la cura o la macellazione di animali allevati per la pelliccia, e negli Stati Uniti non esistono regolamenti federali che disciplinino il trattamento di questi animali in allevamento per pellicce. La mancanza di norme specifiche ha contribuito alla gravità delle condizioni riscontrate dai soccorritori.

Nessuno di loro, purtroppo, potrà essere rilasciato in natura, nemmeno le due volpi che sono state assurte a simbolo di questa vicenda. Si tratta infatti di soggetti nati e cresciuti in gabbia, "allevati" solo per ottenere poi le pellicce da immettere sul mercato in base a una richiesta che ancora stenta a terminare per sempre.

L'allevamento di pellicce è legalmente permesso negli Stati Uniti

La "Grand River Fur Exchange", questo il nome della struttura, infatti non è un caso raro: sono ancora molte le "fabbriche" di pellicce che ci sono non solo negli Stati Uniti ma in diverse parti del mondo. Già solo in Usa non c'è un divieto nazionale e l'allevamento viene legiferato a livello federale.

Ad oggi sono pochi gli Stati che hanno iniziato a mettere in atto delle limitazioni, come il divieto di vendere le pellicce in California. In Oregon, invece, la legge vieta direttamente proprio l'allevamento ma per una specie solo in particolare: i visoni. E ciò è dovuto non a una tutela del benessere degli animali ma al rischio di spillover relativamente alla Covid-19.

Come è la situazione in Italia: divieto assoluto

Da questo punto di vista in Italia siamo decisamente più avanti rispetto agli Stati Uniti nella tutela degli animali coinvolti nel mercato delle pellicce. Risale al 2022, infatti, il divieto definitivo di allevare allo scopo di vendere poi le pellicce e fu inserito nella legge di Bilancio con un emendamento in cui veniva scritto nero su bianco che era fatto divieto di allevare, far riprodurre e  commercializzare animali allo scopo di prelevarne la pelliccia.

Nel nostro Paese sono stati previsti indennizzi per gli allevatori e si è provveduto alla gestione degli animali attraverso il loro spostamento poi in strutture idonee. Il passo finale di questo "smantellamento" è stato poi il divieto di allevare visoni durante la pandemia, periodo in cui si prese finalmente coscienza anche delle pessime condizioni igienico sanitarie in cui questi allevamenti e gli animali di conseguenza erano tenuti. Ciò che però ancora manca nel Belpaese è un divieto di vendita delle pellicce, quindi ancora in Italia si importano capi da paesi in cui è ancora possibile allevare animali per questo scopo.

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