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18 Giugno 2025
19:56

L’Australia dice basta agli elefanti negli zoo: saranno spostati in rifugi e riserve più grandi

In Australia, gli elefanti ospitati nei classici zoo saranno trasferiti in rifugi e riserve più grandi, con l’obiettivo di migliorare il loro benessere. Non vivranno più in solitudine, ma in ambienti e gruppi sociali il più vicini possibile a quelli naturali.

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In Australia, gli elefanti ospitati negli zoo saranno trasferiti in rifugi e riserve più grandi

Dopo anni di dibattiti, controversie e progetti e collaborazioni internazionali, l'Australia ha deciso di intraprendere un cambiamento per certi versi storico nel modo in cui ospita e gestisce gli elefanti in cattività. Gli zoo e le strutture in città non saranno più la loro casa: entro breve, quasi tutti gli animali saranno trasferiti in rifugi e riserve più ampie, dove potranno vivere in ambienti e gruppi sociali il più vicini possibile a quelli naturali.

Il caso simbolo di questa svolta raccontata dal The Guardian è quello di Permai, un'elefantessa asiatica del Perth Zoo rimasta sola dopo la morte della compagna Tricia. "Aveva perso la sua matriarca, il suo mondo", ha spiegato John Lemon, direttore ad interim della sezione animali dello zoo. Proprio per questo, Permai ha affrontato un lungo viaggio di 2.700 chilometri per raggiungere il Monarto Safari Park, nell'Australia meridionale, dove ha potuto ricongiungersi con altri suoi simili.

A Monarto, uno dei più grandi parchi faunistici open range del mondo con i suoi 1.500 ettari, vivrà insieme ad altre femmine, tra cui Burma arrivata da Auckland e due elefantesse provenienti dallo zoo di Sydney. Anche il maschio Putra Mas sempre di Perth si unirà al gruppo entro la fine dell'anno. Trasferimenti simili hanno coinvolto anche un gruppo di nove elefanti del Melbourne Zoo, ora in una nuova area di 21 ettari Werribee Open Range Zoo, a pochi chilometri da Melbourne.

A oggi, dei 27 elefanti presenti in Australia, solo due maschi adulti rimarranno all'interno delle classiche strutture zoologiche che tutti conosciamo. L'obiettivo di questo ambizioso piano nazionale non è solo offrire più spazio agli animali, ma creare vere e proprie comunità. In natura, infatti, gli elefanti – soprattutto le femmine – vivono in gruppi familiari multigenerazionali, dove i legami sociali sono alla base del benessere individuale.

Nonne, madri, zie, cugine e sorelle restano insieme per tutta la vita, contando le une sulle altre in ogni aspetto della vita di questi mammiferi sociali. "Una giovane femmina può restare tutta la vita con la madre, la nonna e le zie", ha spiegato al Guardian la veterinaria Lisa Yon dell'Università di Nottingham. Un branco di elefanti, nel tempo, sviluppa infatti una propria cultura, proprie tradizioni, modi e interazioni uniche per comunicare, dimostrasi affetto e riconoscimento reciproco.

Studi recenti, hanno infatti dimostrato che la perdita degli individui più anziani compromette la trasmissione culturale di saperi e conoscenze tra generazioni, indebolendo la coesione sociale e la sopravvivenza dei piccoli e del gruppo. Conservare anche le loro culture, i loro legami e le loro conoscenze è quindi essenziale per questi animali. Il piano dell'Australia di trasferire gli animali in spazi più ampi insieme ai propri simili, permetterà a questi individui di avvicinarsi il più possibile a ciò che sarebbero stati in natura.

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In strutture come il Monarto Safari Park, gli animali vivono in gradi spazi "semi naturali". Foto di Monarto Safari Park via Facebook

Lontano dai piccoli recinti degli zoo, gli elefanti potranno tornare muoversi, nuotare, rotolarsi nel fango, abbattere rami, interagire e pascolare. "A volte mi vengono le lacrime agli occhi quando li vedo finalmente esprimersi così", ha raccontato invece Erin Gardiner del Werribee Zoo. Non tutti, però, sono convinti che le riserve e gli spazi più ampi siano la risposta definitiva. Sempre secondo il Guardian, la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA) continua a sostenere che gli elefanti non dovrebbero essere tenuti in cattività.

Secondo la ONG, in cattività – per quanto spazioso e il più vicina possibile alle condizioni naturali – è troppo complicato soddisfare tutti i bisogni e le necessità fisiche, cognitive e sociali di questi animali. Questo punto di vista, si inserisce in un dibattito sempre più attuale sostenuto anche da molti etologi e studiosi secondo cui alcuni animali, come elefanti, grandi scimmie antropomorfe, delfini e orche, sono cognitivamente e socialmente troppo "complessi" e andrebbero riconosciuti come "persone giuridiche".

Per questi e altri animali qualsiasi forma di cattività dovrebbe essere paragonabile alla prigionia per un essere umano. Si tratta di una posizione criticata anche da molti altri studiosi ed esperti che, tuttavia, evidenzia un cambiamento evidente nel modo in cui oggi percepiamo gli altri animali, il loro benessere, i loro diritti e come dovremmo relazionarci con loro. La fine degli zoo è ancora molto lontana (e forse sarebbe anche sbagliata per certi versi), ma almeno per gli elefanti l'Australia sembra aver tracciato una nuova linea.

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