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Tutti abbiamo negli occhi l'immagine di uno scoiattolo alle prese con una ghianda: la tiene tra le zampette anteriori, la rigira, la morde con precisione con i suoi potenti incisivi da roditore. Quel gesto, apparentemente banale, nasconde però un dettaglio che in pochi riescono a notare. Il pollice dello scoiattolo non termina con un artiglio appuntito, ma con un'unghia piatta e liscia, sorprendentemente simile a quella umana.
Per secoli scienziati e naturalisti hanno notato questa particolarità, ma nessuno aveva mai ricostruito l'intero "albero genealogico" dei roditori per capire quali specie avessero unghie così insolite e quali i più classici artigli. A colmare questo vuoto è arrivato uno studio pubblicato recentemente su Science da un team di ricercatori del Field Museum di Chicago e dell’Università di São Paulo, che ha esaminato centinaia di roditori conservati nelle collezioni museali.
Oltre l'85% dei roditori ha unghie piatte sui pollici

Il risultato di questa analisi è stato sorprendente: l'86% dei generi di roditori studiati presenta unghie sui pollici. Un dato che cambia non poco la nostra prospettiva sull'evoluzione di questo gruppo, che da solo rappresenta circa il 40% di tutti i mammiferi viventi e che, con oltre 2.500 specie, è riuscito ad adattarsi praticamente a quasi ogni ambiente terrestre. Una tale percentuale non può essere casuale e secondo i ricercatori, queste unghie piatte hanno rappresentato un vantaggio evolutivo cruciale.
A differenza degli artigli, infatti, le unghie permettono una maggiore destrezza manuale, utile per manipolare semi e noci, alimenti ricchi di energia, ma difficili da aprire. È possibile che proprio questa capacità abbia aperto ai roditori un "mercato ecologico" poco sfruttato da altri animali, consentendo loro di diversificarsi e diffondersi in tutto il mondo. Ma queste unghie così particolari non servono solo a mangiare.
L'unghia piatta dietro il successo planetario dei roditori

Lo studio ha anche evidenziato che i roditori arboricoli, come appunto scoiattoli e tamie, hanno più probabilità di avere unghie piatte, mentre quelli che vivono a terra o sottoterra, come per esempio i cani della prateria, mantengono artigli appunti, più adatti a scavare. Una differenza che ricorda di nuovo da molto vicino i primati, noi compresi: anche in questo caso, le unghie si sono evolute indipendentemente come adattamento a una vita più agile e manipolativa, in un classico esempio di evoluzione convergente.
Oltre a spiegare il successo planetario dei roditori, questo studio sottolinea anche l'importanza delle collezioni e dei reperti museali. Gli animali custoditi da decenni nei cassetti e nelle teche dei musei di zoologia continuano a rivelare dettagli insospettabili sulla loro storia naturale e ada iutare gli scienziati a effettuare nuove scoperte. Chi avrebbe mai pensato che il segreto della conquista del mondo da parte dei roditori fosse nascosto in un dettaglio tanto piccolo quanto un'unghia?