;)
Nel settembre del 2023, durante un'indagine scientifica nelle acque del Lago Superiore, al confine tra Stati Uniti e Canada, i ricercatori del Michigan Department of Natural Resources hanno pescato una trota apparentemente come tante altre. Non era tra le più grandi, né tra le più pesanti mai documentate. Eppure, quella cattura si è rivelata un evento destinato a entrare nella storia della biologia delle acque dolci.
Qualche mese dopo, analizzando i campioni raccolti, il tecnico ittico Dan Traynor ha fatto una scoperta inaspettata: quella trota aveva 62 anni, un'età mai documentata prima per la specie che vive nei Grandi Laghi del Nord America. È stata così incoronata come la trota di lago più anziana mai documentata, superando di vent'anni il precedente record. L'individuo è stato inoltre battezzato Mary Catherine, uno dei nomi più popolari all'inizio degli anni 60, quando il pesce è nato.
Come si calcola l'età di un pesce?

Determinare l'età di un pesce non è affatto semplice e non basta osservare il suo aspetto esterno. Nel caso della trota di lago (Salvelinus namaycush) – che sarebbe più corretto chiamare salmerino di lago – il metodo più affidabile consiste nello studio degli otoliti, piccole concrezioni di carbonato di calcio presenti nell'orecchio interno. Queste strutture, proprio come i tronchi degli alberi, accumulano anelli di crescita ogni inverno, fornendo agli scienziati un archivio naturale della vita del pesce.
Questo metodo, purtroppo, implica la morte degli animali pescati per effettuare le analisi e nel campione raccolto e studiato Traynor ha contato ben 62 cerchi, che riportavano indietro il tempo fino al 1961. In quell'anno, mentre l'umanità non aveva ancora messo piede sulla Luna e il genoma umano era lontano dall'essere sequenziato, un piccolo pesce appena nato iniziava a nuotare nelle acque del Lago Superiore, inconsapevole del record che avrebbe stabilito 62 anni dopo.
Perché il ritrovamento di Mary Catherine è importante, anche se ha perso la vita

Anche se purtroppo Mary Catherine è stata sacrificata, la sua longevità aiuterà a conoscere meglio lo status di salute dei suoi simili e a proteggerli in maniera più efficace. Le trote di lago vivono mediamente circa 25-30 anni e un individuo che ha più che raddoppiato questa aspettativa è un indizio molto importante: significa che alcune popolazioni, perlomeno quelle del Lago Superiore, hanno le condizioni ambientali favorevoli per crescere e prosperare a lungo.
Negli anni 50 e 60, infatti, le trote di lago avevano subito un drastico declino in tutti i Grandi Laghi, spinte sull'orlo del collasso dalla pesca intensiva e dalla predazione da parte di alcune specie invasive. La scoperta di Mary Catherine dimostra quindi che, grazie agli sforzi di conservazione, la specie ha saputo riprendersi tornando finalmente a prosperare. Come ha spiegato il biologo Shawn Sitar in un recente report, "l'età è una delle statistiche più importanti per valutare la salute di una popolazione. Mary Catherine ci dice che le trote di lago, nel Superiore, possono davvero vivere a lungo e prosperare".