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In Senegal, e più in generale nell'Africa Occidentale, gli elefanti sono così rari da essere considerati quasi come creature mitologiche. Li chiamano "elefanti fantasma", poiché appaiono e scompaiono dal nulla senza farsi più vedere anche per anni. Ne sono infatti passati cinque dall'ultima volta che ne è stato visto uno, ma a sorpresa una fototrappola piazzata nel Parco Nazionale di Niokolo-Koba è riuscita a riprendere Ousmane, probabilmente l'ultimo "elefante fantasma" in tutto il Senegal.
Chi sono gli "elefanti fantasma" e perché Ousmane è l'ultimo rimasto in Senegal
Fino agli anni 70, gli elefanti erano una presenza comune nel Parco di Niokolo-Koba, una vasta area protetta dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Poi sono arrivati i fucili, i bracconieri, il commercio dell'avorio, l'espansione agricola. E gli elefanti hanno iniziato a sparire. Le ultime stime parlano di cinque, forse dieci individui sopravvissuti, ma c'è la possibilità più che concreta che Ousmane sia davvero l'ultimo rimasto in vita.
Le ultime analisi del DNA effettuate sulle feci raccolte negli ultimi anni, sembrano suggerire che solo lui percorra ancora i sentieri di Niokolo-Koba. Un gigante solitario chiamato così in onore di un guardiaparco, testimone silenzioso di un collasso ecologico. Nella breve sequenza video, Ousmane si muove con passo sicuro, attraversando la foresta di notte, forse in cerca di compagne che non troverà mai. È un maschio adulto, quasi certamente in età riproduttiva, ma nel parco non ci sono più femmine per lui.
È possibile pensare a un progetto di reintroduzione?

L'avvistamento ha però acceso una scintilla. È possibile pensare a un progetto di reintroduzione? Portare nel parco un piccolo gruppo di elefanti da altre aree dell'Africa occidentale, creando le condizioni per far rinascere una popolazione stabile? La risposta non è semplice. Servono studi, risorse, tempo. Ma ci sono segnali incoraggianti. Sempre a Niokolo-Koba, qualche mese fa, una fototrappola ha catturato anche un pangolino gigante, specie che non veniva avvistata da 24 anni. Oggi, forse, la foresta è abbastanza sicura per la fauna.
Il Parco di Niokolo-Koba è infatti uno degli ultimi rifugi per la fauna dell'Africa occidentale. Qui, per esempio, vivono ancora anche i leoni del Senegal, una sottospecie geneticamente distinta e considerata "In pericolo critico" dalla IUCN. Sono pochi, ma in crescita: dai 10-15 individui censiti nel 2011, oggi si stima che il numero sia raddoppiato grazie al lavoro congiunto dell'organizzazione Panthera e della Direzione dei Parchi Nazionali del Senegal (DPN), sono sempre loro che hanno filmato anche Ousmane.
Un rifugio da salvare e da ripopolare

Ma oltre ai leoni, il parco ospita anche la più grande popolazione di leopardi dell'Africa occidentale, e diverse altre specie di felini, come il serval, il caracal e il gatto selvatico africano. È un mosaico di biodiversità che resiste, nonostante tutto, anche per merito delle attività di sorveglianza e monitoraggio intensivo, tra cui l'utilizzo di collari GPS, il pattugliamento delle aree protette e il rafforzamento delle infrastrutture.
Se anche gli elefanti potranno presto tornare a popolare le foreste del Parco di Niokolo-Koba è presto per dirlo, ma la speranza c'è. Ousmane potrebbe infatti non essere solo l'ultimo "elefante fantasma" del Senegal, ma un possibile inizio. Perché finché ci sarà lui, c'è ancora un futuro in cui gli elefanti possono tornare nel parco. E forse, un giorno, a Niokolo-Koba e in altre regioni dell'Africa Occidentale non si parlerà più di fantasmi, ma di una vera e propria rinascita.