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La fototrappola cattura uno dei felini più sfuggenti dell’Asia: il video del rarissimo gatto dorato asiatico

Una fototrappola in Thailandia ha immortalato un rarissimo gatto dorato asiatico, uno dei felini più rari e sfuggenti del continente, minacciato da bracconaggio e deforestazione. Ne restano solo 7.000 individui.

29 Luglio 2025
10:35
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Un fototrappola piazzata tra le foreste della Thailandia ha immortalato un raro gatto dorato asiatico, uno dei felini più sfuggenti e misteriosi dell’Asia

Sul nostro pianeta vivono ancora animali sfuggenti, difficili da vedere e di cui sappiamo poco o nulla. Uno di questi è il gatto dorato asiatico, tra i felini più rari e sfuggenti dell’Asia sudorientale e non solo. Di recente, una fototrappola piazzata tra le foreste della Thailandia è riuscita a immortalare uno di questi predatori, regalandoci un breve, ma prezioso filmato, di questa misteriosa e minacciata specie.

Il video è stato registrato a fine giugno nel Parco Nazionale di Khao Luang, una delle aree protette più ricche di biodiversità del paese. A pubblicarlo è stato il Dipartimento Thailandese per i Parchi Nazionali, la Fauna Selvatica e la Conservazione delle Piante. Nelle immagini si vede il felino camminare con passo deciso tra la vegetazione, con la coda elegantemente sollevata e incurvata verso l'estremità, una postura considerato tipica di questa specie.

Chi è il gatto dorato asiatico

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Il gatto dorato asiatico è un predatore solitario sfuggente e minacciato da bracconaggio e deforestazione

Nonostante non raggiunga le dimensioni di una tigre o di un leopardo, il gatto dorato asiatico – conosciuto anche come gatto di Temminck (Catopuma temminckii) – è un felino tutt'altro che piccolo ed è un predatore compatto e muscoloso che può pesare tra i 9 e i 16 chili, ovvero il doppio – se non il triplo – di un comune gatto domestico. I maschi sono generalmente più grandi delle femmine e vivono in habitat forestali che spaziano dalle pianure tropicali alle montagne dell’Himalaya, passando per foreste monsoniche e subtropicali.

La specie, descritta per la prima volta nel 1827 dal naturalista olandese Coenraad Jacob Temminck (da qui uno dei suoi nomi comuni), è considerata la più rara tra i felini asiatici. Forse anche per questo rimane spesso all'ombra dei grandi carnivori come leopardi e tigri, che attirano attenzioni e misure di conservazione. Ma la sua rarità non è solo una questione di abitudini e comportamento. Secondo la IUCN, oggi ne restano circa 7.000 individui e la specie è classificata quindi come "Vulnerabile", minacciata da bracconaggio e distruzione dell'habitat.

Cosa sappiamo sullo stile di vita del gatto dorato asiatico

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Oltre alla forma dorata da cui prende il nome, esistono anche altre colorazioni, tra cui quella melanica e tutta nera e una maculata simile al mantello dell’ocelot. Foto da Wikimedia Commons

L'individuo catturato dalla fototrappola mostra un mantello fulvo e uniforme, ma non tutti i gatti dorati sono dorati. La specie presenta ben sei diverse varianti di colore, tra cui grigio, cannella, marrone scuro, nero melanico e persino una forma maculata conosciuta come "morpho ocelot", poiché ricorda quella del piccolo felino americano. Quello che li accomuna è invece una maschera facciale inconfondibile: due linee bianche e nere che partono dalle guance e risalgono fino alla sommità della testa, incorniciando le orecchie nere spesso bordate di bianco.

Sulla sua ecologia e sul suo comportamento si sa invece ancora molto poco. In passato si pensava fosse specializzato nella caccia ai roditori, ma le osservazioni recenti (molte delle quali ottenute proprio grazie alle fototrappole) raccontano una realtà più sfaccettata. Il gatto dorato è un predatore opportunista, che si caccia anche di rettili, uccelli e piccoli ungulati come i traguli – conosciuti anche come "cervi-topo" – e persino scimmie e suidi selvatici.

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