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31 Dicembre 2025
10:55

La Corea del Sud dice basta agli allevamenti intensivi di orsi e alle “fattorie” della bile

La Corea del Sud mette al bando gli allevamenti di orsi per l'estrazione della bile, una pratica crudele ora finalmente vietata per legge. Resta il nodo sul futuro degli ultimi animali ancora in cattività riamasti nelle cosiddette "fattorie" della bile.

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Dal primo gennaio, i nCorea del Sud entrerò in vigore il divieto di allevamento, detenzione e utilizzo degli orsi per l’estrazione della bile

La Corea del Sud ha deciso di chiudere definitivamente uno dei capitoli più controversi della propria storia recente in materia di tutela e benessere animale: l'allevamento di orsi per l'estrazione della bile. Una pratica legata alla medicina tradizionale asiatica, ma sempre più contestata a livello internazionale, che nei prossimi mesi diventerà formalmente illegale. Dal primo gennaio entrerà infatti in vigore il divieto di allevamento, detenzione e utilizzo degli orsi per l'estrazione della bile, con pene anche molto severe per chi non rispetterà la legge.

Cosa sono le "fattorie" della bile d'orso

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Un orso dal collare rinchiuso in una "fattoria" della bile. Foto da Wikimedia Commons

La bile d'orso è un fluido prodotto dal fegato e immagazzinato nella cistifellea. Nella medicina tradizionale asiatica viene utilizzata da secoli per presunte proprietà curative mai scientificamente dimostrate, soprattutto come rimedio contro infiammazioni, problemi epatici e per "aumentare la vitalità". In Corea del Sud, come in pochi altri paesi al mondo, questa sostanza viene estratta da orsi allevati in cattività, in particolare dall'orso dal collare o tibetano (Ursus thibetanus), conosciuto anche come "orso della luna" per la caratteristica macchia chiara sul petto.

Gli animali vengono allevati in maniera intensiva e tenuti per tutta la vita in gabbie minuscole, spesso troppo piccole persino per girarsi. Dopo anni di sofferenza, vengono poi uccisi per prelevare la cistifellea oppure sottoposti a ripetute e continue estrazioni della bile dal fegato, una procedura estremamente dolorosa e invasiva. Non a caso, questa industria è stata condannata da tempo da tutte organizzazioni animaliste e organismi internazionali come una delle forme più crudeli di sfruttamento e maltrattamento animale.

La Corea del Sud dice basta all'allevamento intensivo di orsi

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Le "fattorie" della bile sono considerate una delle forme più crudeli di sfruttamento e maltrattamento animale

La decisione del governo sudcoreano arriva ora a formalizzare un percorso iniziato in realtà da tempo. Negli ultimi vent’anni, infatti, la richiesta di bile d'orso è crollata, e nel frattempo sul mercato sono comparsi farmaci alternativi più economici, sicuri e prodotti sinteticamente. Parallelamente è cresciuta anche la consapevolezza pubblica sulla sofferenza inflitta agli animali, rendendo la pratica sempre meno accettabile e popolare all'interno del paese.

Il divieto rientra inoltre in un accordo più ampio siglato nel 2022 tra governo, allevatori e associazioni per i diritti degli animali, che prevedeva la fine definitiva delle "fattorie" della bile entro il 2026. La nuova normativa anticipa e rafforza quell'impegno e chi continuerà ad allevare orsi o a estrarne la bile rischierà pene detentive fino a cinque anni. Oggi, tuttavia, il problema non è ancora del tutto risolto.

Si cerca una nuova sistemazione per gli orsi

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Ora si cerca di capire come e dove ricollocare i circa 200 orsi ancora presenti negli allevamenti

Circa 200 orsi vivono ancora all'interno di 11 allevamenti sparsi per il paese. Alcuni sono stati già acquistati dalle associazioni animaliste e trasferiti in santuari e quest'anno sono stati ricollocati 21 animali, ma restano aperte le trattative sugli indennizzi economici da riconoscere agli allevatori per la cessione degli orsi. Non mancano però le criticità e ancora non è chiaro che fine faranno gli orsi rimanenti: i santuari disponibili in Corea sono pochi e piccoli.

Quello di Jeolla, nel sud del paese, può ospitare ufficialmente fino a 49 orsi, ma secondo gli esperti non dovrebbe accoglierne più di 30 per garantire condizioni accettabili per gli animali. Un secondo centro, previsto per quest'anno, è stato invece rimandato al 2027 a causa delle alluvioni. Per questo le associazioni animaliste chiedono al governo di accelerare la creazione di nuove strutture e di sostenere anche santuari privati, in Corea e all'estero. Nel frattempo, le "fattorie" della bile sono ancora attive e in piena attività in Cina, Laos, Vietnam e Myanmar.

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