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18 Agosto 2025
17:02

La “cimice assassina” è davvero pericolosa? Perché si chiama così e come riconoscerla

Si tratta di un insetto che si chiama in realtà Zelus renardii e che non ha alcuna intenzione di farci del male. Quando però viene infastidita la sua puntura provoca dolore, gonfiore e a volte anche febbre. Conoscere le sue abitudini e dove si trova è utile perché d'estate la sua presenza nel nostro Paese è ormai massiccia, sebbene non sia endemica in Europa.

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Di "cimici assassine" ce ne sono diverse nel mondo ma quella che rappresenta, a seconda delle differenti opinioni, una risorsa o un danno per l'agricoltura in Italia e un fastidio per le persone è una in particolare: Zelus renardii.

Z. renardii fino a poco tempo fa nel nostro paese non era mai stata vista, semplicemente perché non c'era. Si tratta infatti di un insetto endemico dell'America centrale e settentrionale che è arrivato già da tempo in Europa, probabilmente attraverso il commercio navale, sbarcando in diverse aree come  Spagna, Grecia, Francia, Albania, Turchia e anche nel Belpaese. I primi avvistamenti risalgono addirittura al 2018 (qui lo studio che ne ha denunciato la presenza in Italia) con alcuni esemplari individuati nel Lazio ma poi dal 2020 la sua presenza si è estesa quasi ovunque, tranne che al sud Italia ma compresa la Sardegna.

Il soprannome deriva da come viene chiamata nel mondo anglosassone, ovvero leafhopper assassin bug: "cimice assassina dei cercopidi". Le è stato affibbiato perché è una predatrice naturale in particolare degli insetti saltatori delle foglie ("leafhoppers") ma in realtà ha ottime capacità da "predatore generalista", ovvero ama cibarsi di emipteri, coleotteri, ditteri e anche imenotteri. Proprio per il suo essere una "mangia di tutto", alcuni agricoltori le sono particolarmente grati perché riescono così a debellare la presenza di parassiti e altri insetti che ledono le coltivazioni ma altri ritengono che sia troppo invasiva e scombini la catena trofica necessaria per creare il giusto equilibrio in natura.

Venendo però al rapporto con gli esseri umani, se ne parla tanto in estate perché è la stagione in cui questo insetto caccia di più e si riproduce. Al riguardo, così, la domanda più cercata è una: la "cimice assassina" è un pericolo per noi? Un po' sì, anche se il suo nome non le è stato dato perché ce l'ha con le persone come abbiamo già precisato. Ciò che è importante sapere è che se ci si entra in contatto può pungere per reazione avversa, ovvero se in qualche modo è stata infastidita perché di suo non è per niente aggressiva.

Il "morso" è doloroso e provoca anche effetti vari: si va dal gonfiore al prurito e fino ad arrivare a procurare febbre e reazioni allergiche in determinati soggetti. Tutto passa però nell'arco di pochi giorni e dunque non c'è da preoccuparsi ma certamente da stare attenti. Anche perché se viene schiacciata Zelus renardii in qualche modo non perdona: è comunque possibile che riesca a pungere prima di morire. 

Se si è comunque stati punti, si deve procedere subito con una serie di azioni che aiutano a sopportare il dolore e a lenire il gonfiore. Basta dell'acqua con sapone sulla zona di inoculazione e già le cose andranno meglio in linea generale. E' consigliabile anche associare del cortisone locale qualora però i sintomi siano troppo dolorosi. E' bene, in ogni caso, monitorare la zona della puntura e sentire il proprio medico per avere le indicazioni corrette su come curare il morso della cimice.

Compreso dunque che è bene non toccarla, cosa dobbiamo fare però se incontriamo questo insetto? Come ripetiamo sempre prima di tutto mantenere la calma, cosa che sappiamo essere difficile per chi ha paura degli insetti ma in generale è sempre corretto non interferire con gli altri esseri viventi e non ucciderli, anche perché come abbiamo precisato questa cimice non ha alcuna intenzione lei per prima a entrare in contatto con noi.

Non essendo una specie infestante, poi, incontrarla non è così semplice ma proprio per la presenza sempre più diffusa nel nostro paese se ne sta parlando di più. Può capitare di trovarla in giardino e qualche esemplare è anche entrato nelle case o nelle ville che si trovano in campagna o che sono dotate di orticelli. Oltre a prevenire con l'uso di zanzariere, che vanno bene in generale del resto per tenere gli insetti lontano dalle nostre abitazioni, l'ideale è coprirla ad esempio con un bicchiere o farla salire su un foglio di carta e poi lasciarla libera all'esterno.

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