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4 Dicembre 2025
10:55

“Kitten gate”, in Usa scoppia lo scandalo della sperimentazione sui gatti: il Governo stanzia 1,7 milioni di dollari

Scoppia lo scandalo "kitten gate" in Usa: un'associazione che si occupa di denunciare lo spreco di denaro pubblico a favore della sperimentazione sugli animali ha fatto emergere i finanziamenti fatti dall'Istituto Nazionale della Salute degli Stati uniti per ricerche in cui si fanno test sui gatti.

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Si parla spesso degli animali della sperimentazione, tipicamente indicando come soggetti più coinvolti primati, ratti e il cane come animale familiare. Poco si sa invece di quanto vengono utilizzati i gatti nei test dei ricercatori e adesso è una notizia che arriva da Oltreoceano a far comprendere le proporzioni del fenomeno e ad aver scatenato quello che i media statunitensi hanno definito "kitten gate".

E' stato infatti scoperto, nonostante le recenti dichiarazioni pubbliche dei responsabili del'Istituto Nazionale della Salute degli Stati Uniti (NIH), che l'ente pubblico ha stanziato ben 1,7 milioni di dollari per consentire ai ricercatori di proseguire i loro studi che comprendono in particolare proprio test sui gatti nei laboratori di ricerca.

Lo scandalo del "kitten gate": cosa è stato scoperto in Usa

Come riporta il Guardian, questa notizia è emersa grazie a un'inchiesta di un'associazione che si chiama "White Coast Waste Project", un progetto nato proprio per fermare gli esperimenti sugli animali finanziati dai contribuenti. Nella presentazione del sito in cui è stata pubblicata questa indagine, White Coat Waste si presenta come "un'organizzazione no-profit che si occupa di monitorare i contribuenti e unisce gli amanti della libertà e degli animali. Il nostro messaggio? I contribuenti non dovrebbero essere costretti a pagare oltre 20 miliardi di dollari per esperimenti sugli animali finanziati dal governo". Nella mission del progetto c'è proprio l'individuazione e la denuncia di  finanziamenti pubblici e scondo il loro motto: "Quando i soldi finiscono, finiscono le uccisioni!".

Ciò che dunque è emerso dalle carte di cui l'organizzazione è venuta in possesso è che mentre Nicole Kleinstreuer, la vice direttrice ad interim del National institute of Health degli Stati Uniti, aveva annunciato in un podcast di non ritenere che il NIH dovesse condurre più ricerche su cani o gatti e aveva scritto anche in un articolo di pensare "che sia inaccettabile" e che "per eliminarli gradualmente, stiamo lavorando instancabilmente dietro le quinte", ecco che invece sono apparsi i conti pubblici dell'istituto da cui si evince che oltre 1 milione di euro sono stati destinati proprio alla sperimentazione sui felini domestici. 

La vicepresidente, a dirla tutta, aveva sottolineato nei suoi interventi pubblici che il NIH è ancora vincolato per legge a mantenere in vigore i finanziamenti esistenti ma secondo il WCW project: "Solo 48 ore dopo che il Congresso ha messo sotto torchio il direttore del NIH Jay Bhattacharya tramite le esclusive indagini di White Coat Waste, il NIH ha dichiarato che eliminerà gradualmente i laboratori per cani e gatti , un'inversione di tendenza sorprendente innescata dalla pressione esercitata dalla nostra incessante campagna per proteggere gli animali domestici dagli abusi del governo".

Che tipo di sperimentazione si fa sui gatti in Usa

In che modo si sperimenta sui gatti? E perché? Dalle carte emerge che i finanziamenti sono suddivisi su diversi progetti. Tra questi, e a titolo d'esempio, ci sono 486 mila dollari sono stati investiti per una ricerca finalizzata allo studio del flusso sanguigno nel cervello umano dopo un ictus. A tal fine sono 60 i gatti che vengono utilizzati a cui si asportano parti del cranio, si fanno iniezioni di virus nel cervello e si induce l'animale alla paralisi al fine appunto di provocargli un ictus. Il destino di questi animali è poi quello di essere soppressi dopo le indagini diagnostiche che vengono effettuate come le risonanze del cervello e altri approfondimenti.

429 mila dollari, invece, sono destinati alla ricerca per una terapia genica che sia utile a curare il glaucoma umano. In questo caso gli animali prescelti sono gatti di tre mesi "allevati con il glaucoma", ovvero trattati in modo tale che lo sviluppino per procedere con gli esami del caso e poi essere sottoposti a eutanasia.

Secondo quanto riportato dall'associazione di tutela degli animali i soldi spesi per sperimentare sui gatti sono molti, molti di più andando indietro nel tempo: "dal 2008, questi esperimenti sono stati finanziati con circa 5 milioni di dollari di denaro pubblico provenienti dal NIH".

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